Le persone possono avere bisogno, in modo permanente o per un certo periodo di tempo, dell’inserimento di un catetere per favorire lo svuotamento della vescica. Questa condizione provoca un aumento del rischio infettivo, un potenziale ricorso all’utilizzo di antibiotici in caso d’infezione, il pericolo dello sviluppo di multiresistenze antibiotiche. Un paziente con catetere vescicale a permanenza ha necessità di maggiori cure sanitarie, sia per la presenza del catetere che delle patologie che hanno motivato la scelta dell’inserimento, condizione che può favorire la diffusione delle multiresistenze antibiotiche durante gli interventi assistenziali. Le infezioni del tratto urinario inferiore non sono gravi, ma possono aggravarsi se finiscono per coinvolgere le vie urinarie superiori o la via ematica fino alla sepsi.
Un documento che viaggia con il paziente portatore di CV
Il "Catheter Passport" viaggia insieme al paziente
L’infermiere ha un ruolo essenziale nell’inserimento, nella gestione e nella prevenzione delle complicanze legate al posizionamento del catetere vescicale , in particolare quella infettiva. Una persona rientrando al proprio domicilio o presso una residenza assistita dopo un ricovero ospedaliero può essere portatore di catetere vescicale che dovrà rimanere a dimora per molto tempo.
Questo comporta una gestione del dispositivo in carico a più ambiti assistenziali (ospedaliero, domiciliare o residenziale), a operatori diversi (medico, infermiere e OSS), ma anche al caregiver o al paziente stesso.
Frequentemente il ricorso al Pronto soccorso di una persona con catetere vescicale è correlato a problematiche nella gestione (es. ostruzione , dislocazione) che potrebbero, spesso, essere prevenute o risolte a domicilio con una buona pianificazione degli interventi assistenziali, un’educazione e un addestramento del paziente e/o del caregiver.
La documentazione sanitaria consegnata al paziente dovrebbe darci informarci utili per la gestione del catetere, come indicarci i motivi che hanno richiesto l’inserimento, la data dell’ultimo cambio del catetere, le problematiche incontrate nell’inserimento e nella gestione, l’educazione e l’addestramento forniti. Quando queste informazioni sono assenti e non sono aggiornate la qualità degli interventi può non essere efficace nel prevenire le complicanze.
Gli inglesi da qualche tempo hanno ragionato intorno a questo problema, ovvero la necessità di documentare e tenere aggiornate le informazioni per tutte le persone e operatori che sono coinvolti nella gestione di una persona con un catetere vescicale ed ha prodotto uno strumento: il “Catheter Passport ”
Che cos’è il Catheter Passport
È un documento di proprietà del paziente che gli viene consegnato al momento della dimissione. Il paziente deve aver cura di portarlo con sé a una visita o quando viene ricoverato, per questo prende il nome di passaporto: un documento che viaggia con il paziente . Rappresenta il manuale d’istruzione per la gestione del catetere , lo aiuta nella risoluzione di problemi più semplici, documenta gli interventi assistenziali.
Com’è fatto un passaporto per la gestione del CV
Non ne esiste un modello standardizzato: anche se i sistemi sanitari della Scozia, del Galles e del Regno Unito hanno proposto un proprio modello di passaporto, alcune realtà sanitarie locale li hanno adattati ai propri contesti.
Tutti i modelli presentano però degli elementi comuni, quali:
Lo scopo del passaporto
Il dettaglio dei contatti alla quale la persona può rivolgersi (medico di famiglia, infermiere di comunità, specialista di riferimento)
Le informazioni per una corretta gestione
Le schede di documentazione degli interventi (es. inserimento, gestione, rimozione)
La scelta per la maggior parte dei passaporti è quello di fornire al paziente informazione semplici che rispondono a quelle domande che ragionevolmente ci si aspetta ci vengano formulate, come ad esempio:
Che cos’è un catetere vescicale?
Perché ho la necessità di un avere un catetere vescicale?
A quali rischi posso andare incontro?
Come funzionano le sacche di drenaggio?
Come devo gestire la sacca durante il riposo notturno?
Come posso evitare di “tirare” il catetere?
Che cosa succede quando la sacca si riempie?
Come devono essere smaltite le sacche di drenaggio?
Come devo fissare il catetere?
Come si usa una valvola da catetere?
Come si indossa la valvola da catetere?
Come mi devo prendere cura del mio catetere?
Che cosa devo fare se provo dolore o disagio?
Con che frequenza sarà necessario cambiare il catetere?
Come dovrebbe essere la mia urina?
Quanto è importante la mia igiene?
Che cosa dovrei mangiare o bere?
Come posso aiutare a prevenire l'infezione?
Che cosa devo fare se il mio catetere non si scarica o perde?
Posso fare sesso?
Quando dovrei chiedere aiuto?
La parte dedicata agli operatori
La parte dedicata agli operatori presenta delle schede che documentano gli interventi effettuati e quelli da programmare:
Una scheda documenta il primo inserimento e la motivazione che ha portata alla cateterizzazione
Una scheda, riproposta in più pagine, documenta il cambio del catetere con specifiche informazioni di dettaglio (es. data, tipo di catetere, dimensione del palloncino, uso di lubrificante o gel anestetico, tipo di fissaggio e sistema di drenaggio, motivo del nuovo inserimento, l’eventuale profilassi antibiotica, le eventuali problematiche)
Una scheda traccia l’eventuale tentavo di rimozione del catetere e l’esito di questo intervento andando a dettagliare se la rimozione è riuscita, la caratteristica e la quantità delle urine, se è stato necessario cateterizzare di nuovo il paziente dopo la rimozione e la data programmata del prossimo tentativo di rimozione
Alcuni passaporti presentano ulteriori schede per documentare le attività, come:
Una checklist di controllo per valutare la cura del catetere da parte del paziente o di chi si prende cura del paziente
Una scheda di registrazione delle infezioni delle vie urinarie, degli esami colturali eseguiti e dello specifico trattamento antibiotico nonché della colonizzazione da microrganismi multiresistenti
Una scheda dove il paziente può descrivere i problemi che intendono discutere con l’operatore sanitario
Il passaporto del catetere rappresenta quindi un importante strumento per educare e addestrare il paziente (o chi si prende cura del paziente), documentare e pianificare quegli interventi che ci aiutano nel prevenire le complicanze e ci permettono di migliore gli esiti delle cure.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?