La pelle è il nostro ambito di lavoro, il nostro pane quotidiano, ce ne occupiamo ogni giorno durante l'igiene e abbiamo imparato a conoscerla, a decifrarla, a capirla. È un libro aperto per noi che la osserviamo, la tocchiamo, la annusiamo. Lei ci parla, ci lancia segnali, indizi, indicazioni; e anche se è "solo" l'involucro esterno, ci narra quello che succede in profondità. E noi attentamente ascoltiamo, decifriamo i messaggi che ci invia cercando di cogliere il senso di ogni piccola sfumatura, perché ogni minimo dettaglio rappresenta l'espressione di tutto l'insieme. Allora può capitare, anzi capita molto spesso, avendo a che fare soprattutto con persone anziane, di osservare una cute secca, arrossata, pruriginosa.
Secchezza cutanea, un segnale che noi Oss non dobbiamo trascurare
La pelle ha bisogno di essere idratata e nutrita
Si sa, nell'anziano la secchezza cutanea è fisiologica ; col passare degli anni le cellule invecchiano e tutte le funzioni sono rallentate. La produzione di sebo si riduce così come quella delle sostanze deputate al trasporto di acqua tra i vari strati della pelle, attraverso una fitta rete di canali.
C'è un velo protettivo, molto delicato, impercettibile, che ricopre tutta la superficie cutanea, la avvolge come un mantello e la protegge, sbarrando la strada a polveri, batteri e sostanze chimiche, ma che con l'età si deteriora e non è più in grado di assolvere alle sue funzioni. È il film idrolipidico , una sottile pellicola formata da acqua e da una componente grassa, prevalentemente sebo, la sostanza grassa prodotta dalle ghiandole sebacee; ma anche lipidi epidermici e grassi prodotti dalla flora batterica cutanea residente.
Tra gli acidi grassi spicca l'acido linoleico, il più importante della serie Omega sei, essenziale, in quanto il nostro organismo non riesce a produrlo e pertanto deve essere introdotto con la dieta. Diversi alimenti contengono acido linoleico , ricco in polifenoli, con proprietà antiossidanti, e tra quelli con una maggiore concentrazione troviamo un olio, l'olio di vinaccioli, che si ricava appunto dalle vinacce e in particolare dai piccoli semi presenti nell'acino d'uva.
È importantissimo preservare l'integrità del film idrolipidico attraverso la dieta e con una buona idratazione, ma va da sé che quando alcuni equilibri vengono compromessi, il mantello protettivo può lacerarsi e la cute subire danni, diventando particolarmente secca e squamosa.
La cute ha bisogno di essere idratata e nutrita , ma soprattutto bisogna fare attenzione a non aggredirla con detergenti che non rispettino le sue caratteristiche. Prime fra tutte il pH. Questo sconosciuto.
Naturalmente tutti noi abbiamo sentito parlare del pH come di una grandezza grazie alla quale una soluzione viene definita acida o basica, che si misura attraverso una scala numerica con valori compresi tra zero e quattordici e che, quanto più basso sia il valore della soluzione esaminata tanto più alto sarà il grado di acidità e viceversa. Ma forse, non tutti sono consapevoli di quanto questo parametro sia importante per la nostra salute e di quanto la influenzi .
Il valore normale del pH cutaneo, o meglio del film idrolipidico che contiene la componente acquosa, rientra in un range che oscilla tra 4,5 e 5,75; perciò è acido ed è un bene che lo sia. Un ambiente acido, infatti, è difficilmente attaccabile e penetrabile da parte dei microrganismi patogeni.
L'acidità cutanea è dovuta a numerosi e complessi fenomeni ma, senz'altro, uno dei processi causali è rappresentato dall'idrolisi dei lipidi cutanei ad acidi grassi. In questa reazione biochimica, così come nella gran parte delle reazioni organiche, a partire dalla scomposizione delle sostanze nutritive fino alla produzione dell'energia chimica necessaria alle varie funzioni dell'organismo; l'idrogeno ha un ruolo di primo piano.
L'idrogeno è un elemento attivo, in grado di scomporsi e legarsi ad altri elementi per formare nuovi composti. Questa sua capacità reattiva e di scissione in particelle con carica positiva, tecnicamente questa sua capacità di dissociazione in ioni, nonché la concentrazione di ioni in una soluzione determinano la potenza dell'idrogeno (pH).
Uno studio sul pH cutaneo , pubblicato di recente sulla rivista scientifica The Journal of Dermatology dal titolo: "L'acidificazione della pelle con un'emulsione a base di acqua in olio (pH4) ristabilisce la barriera epidermica compromessa e migliora la struttura delle lamelle lipidiche nell'anziano"; mette in evidenza che il pH superficiale della cute cresce con l'età e riduce così la funzione della barriera epidermica, pertanto la pelle ha bisogno di cure appropriate per controbilanciare una crescita del pH correlata all'età e migliorare la funzionalità della barriera.
In questa ricerca è stata testata l'efficacia di due emulsioni a base di acqua in olio (w/o), con un pH diverso: una con pH4 e l'altra con pH5.8. Lo studio randomizzato è stato condotto su venti soggetti anziani, ai quali è stata effettuata l'applicazione topica delle emulsioni, in aree diverse e ben definite degli avambracci, per una durata di quattro settimane.
Durante il trattamento gli studiosi hanno monitorato costantemente le aree interessate e attraverso gli esami al microscopio elettronico hanno constatato che le zone trattate con l'emulsione w/o (water in oil) con pH4 avevano ottenuto miglioramenti significativi per quanto riguarda l'idratazione della cute, la lunghezza delle lamelle lipidiche intercellulari, l'organizzazione lamellare e i livelli lipidici, più di quanto non fosse avvenuto con l'emulsione a pH5.8; dunque i ricercatori sono giunti alla conclusione che l'emulsione water in oil con pH4 riacidifica la cute nell'anziano ed ha effetti benefici sull'idratazione della cute, sulla rigenerazione delle lamelle lipidiche e sul contenuto lipidico.
Articolo a cura di Antonella Di Noia - OSS
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