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Aerosol e assunzione di farmaci per via inalatoria

di Chiara Vannini

L’aerosol è una modalità di assunzione di farmaci per via inalatoria. Il farmaco, in forma liquida, viene trasformato da un nebulizzatore in micro particelle di vapore e viene poi inalato dalla persona e assorbito a livello delle vie aeree. Il principale vantaggio di questa tipologia di terapia è che il farmaco viene rapidamente assorbito dalle vie aeree e dall’epitelio polmonare e risulta efficace in breve tempo. L’assorbimento del farmaco, però, è estremamente variabile da persona a persona e da farmaco a farmaco.

Cos’è l’aerosol

L’apparecchio per aerosolterapia è un compressore d’aria in grado di spingere un flusso d’aria che raggiunge l’ampolla con il farmaco e lo distrugge generando delle goccioline.

Più sono piccole le molecole in cui viene trasformato il liquido e maggiore è l’assorbimento a livello della mucosa delle vie aeree. Le particelle più piccole (circa 2 – 4 micron, millesimi di millimetro) sono in grado di raggiungere anche le basse vie respiratorie.

Il farmaco (o i farmaci) vengono inseriti in un’ampolla, normalmente in plastica o in vetro, che viene collegata da un lato alla mascherina e dall’altro ad un tubo connesso ad un apparecchio o ad una fonte di ossigeno.

Aerosol ed assorbimento dei farmaci

Il principale vantaggio di questa tipologia di terapia è che il farmaco viene rapidamente assorbito dalle vie aeree e dall’epitelio polmonare e risulta efficace in breve tempo. Tuttavia la parte di farmaco che raggiunge i polmoni è solo una piccola quantità (circa il 10%), perché la restante parte si deposita nell’orofaringe o si disperde nell'aria ambiente.

Un altro vantaggio dell’aerosolterapia è che il farmaco non viene metabolizzato a livello epatico, perché non viene assorbito - o solo in minima parte - a livello sistemico.

L’assorbimento del farmaco è estremamente variabile da persona a persona e da farmaco a farmaco. Le caratteristiche personali possono infatti influenzare l'assorbimento dei farmaci, in particolare:

  • Età: in età neonatale e pediatrica la conformazione dell'albero bronchiale, a causa del diametro ridotto, può interferire con il normale assorbimento del farmaco. Anche la mancanza di coordinazione, l'incapacità di trattenere il respiro e l'atto inspiratorio breve, influiscono sull'efficacia della terapia
  • Condizioni dell'albero bronchiale e dell'apparato respiratorio: le malattie ostruttive modificano le strutture polmonari e la mucosa. Per questo motivo spesso non vi è un assorbimento ottimale dei farmaci
  • Capacità polmonare: le caratteristiche personali possono influire sull'efficacia della terapia. Per capacità polmonare si intendono i volumi respiratori, la frequenza respiratoria, la capacità di inspirare profondamente e trattenere brevemente il respiro per un miglior assorbimento.

L'efficacia dell'aerosol si differisce anche da farmaco a farmaco; alcuni farmaci sono infatti assorbiti più lentamente, mentre altri molto rapidamente (es. i cortisonici).

Apparecchi per aerosolterapia

L’aerosol è una tipologia di terapia che può essere effettuata in ambito ospedaliero, ma anche al domicilio.

Se in ospedale per la somministrazione di aerosol si sfrutta l’ossigeno nella maggior parte dei casi, al domicilio o in ambito pediatrico vengono utilizzati apparecchi appositi per aerosolterapia.

I sistemi per effettuare l'aerosolterapia sono:

  • Aerosol a pistone o pneumatico: è quello più utilizzato a livello domiciliare. Permette la creazione di goccioline molto piccole, facilmente assorbibili
  • Aerosol a ultrasuoni: sfrutta la vibrazione di cristalli al quarzo. Ha il vantaggio di essere meno rumoroso di quello pneumatico, ed è più veloce nella somministrazione. Sembra però che la forza utilizzata per rendere il farmaco nebulizzato, alteri in parte le caratteristiche proprie della molecola.
L’aerosol può essere effettuato attraverso:
Mascherina

È il dispositivo più utilizzato, anche e soprattutto in ambito pediatrico. La maschera deve essere il più aderente possibile al volto, in modo da evitare la maggior dispersione di farmaco possibile. Deve avvolgere sia la bocca che il naso. Può essere utilizzata anche su un paziente non collaborante come il bambino

Boccaglio

È un dispositivo che viene tenuto fra i denti, con la bocca chiusa. È il device più efficace, perché permette una ridotta dispersione di farmaco. Presuppone che il paziente sia molto compliante

Maschera nasale (o forcella nasale)

La somministrazione avviene direttamente nella mucosa nasale. È indicata esclusivamente se il trattamento deve essere a livello nasale

Indicazioni all’aerosolterapia

L’aerosolterapia viene utilizzata routinariamente in caso di patologie acute come riacutizzazioni di bronchiti o in condizioni di emergenza, come attacco d’asma acuto.

In linea generale, le indicazioni all’aerosolterapia sono:

  • Infiammazioni ed infezioni delle vie aeree come polmoniti, sinusiti, riniti, tonsilliti, tracheiti e otiti
  • Congestione nasale
  • Sindrome da raffreddamento
  • Attacco d’asma
  • Bronchite e broncopolmonite
  • Allergie
  • Broncospasmo
  • BPCO
  • Secrezioni dense difficili da espettorare

Controindicazioni all’aerosolterapia

L'unica vera controindicazione all'aerosolterapia è l'allergia ai farmaci. Essendo infatti una tipologia di terapia assolutamente indolore, ha il vantaggio di poter essere fatta a tutti e a tutte le età.

Ci sono però due condizioni che la controindicano perché ritenuta poco o per nulla efficace:

  • la scarsa compliance: per essere efficace, l'aerosol presuppone che il paziente sia collaborante, respiri in maniera regolare, inspiri profondamente e trattenga brevemente il fiato. Un paziente agitato, non collaborante, probabilmente non assorbirà adeguatamente i farmaci
  • lo stato di sopore: per lo stesso motivo della scarsa compliance, un paziente soporoso o in coma non è in grado di mantenere una ventilazione efficace da poter assorbire i farmaci.

Rischi dell’aerosolterapia

I rischi connessi all'aerosolterapia descritti in letteratura sono pochi e molto rari, tuttavia è importante ricordarli quando ci si approccia a questa tipologia di terapia, soprattutto se per il paziente è la prima volta.

I rischi sono:

  • Irritazione oculare: una mascherina della grandezza sbagliata, può provocare una dispersione eccessiva di farmaco soprattutto negli occhi, provocando irritazione oculare
  • Infezioni: se non lavati ed utilizzati adeguatamente, i presidi per aerosolterapia possono contaminarsi, provocare proliferazioni batteriche e causare infezioni al paziente. Anche una preparazione scorretta dei farmaci (mani sporche, mancata asepsi nella preparazione del farmaco) possono contaminare la preparazione e causare infezioni
  • Candida orale: alte dosi di cortisonici possono provocare mucositi a livello orale e anche tosse e disfonia
  • Broncospasmo

Farmaci per aerosolterapia

I farmaci più utilizzati per l'aerosolterapia sono:

  • Cortisonici: sono farmaci che a livello inalatorio hanno l’obiettivo di ridurre l’infiammazione. Somministrati per aerosol hanno il grande vantaggio di non essere assorbiti a livello sistemico e quindi di non riportare sulla persona tutti gli svantaggi tipici della terapia cortisonica. La molecola più diffusa e utilizzata è il beclometasone, il cui nome commerciale è Clenil®; ci sono inoltre il Forbest® (flunisolide) e Aliflus® (fluticasone in associazione a salmeterolo)
  • Mucolitici: sono farmaci che hanno l’obiettivo di sciogliere il muco rendendolo più fluido e quindi più facile da espettorare. La molecola più utilizzata è l’acetilcisteina e i nomi commerciali più diffusi sono Fluimucil® e Solmucol®. Altri mucolitici sono Fluibron® (molecola ambroxolo), Bisolvon® (molecola bromexina), Lisomucil® (molecola carbocisteina)
  • Broncodilatatori agiscono dilatando l’albero bronchiale, migliorando quindi la ventilazione. La molecola più utilizzata è il salbumamolo, il cui nome commerciale è Broncovaleas®
  • Anticolinergici: agiscono rilassando la muscolatura polmonare. La molecola più utilizzata è l’ipratropio bromuro, il cui nome commerciale è Atem® 
  • Soluzione fisiologica

Somministrazione dell’aerosolterapia in ospedale

In ambito ospedaliero, nella maggior parte dei casi, l’aerosol viene somministrato sfruttando la spinta dell’ossigeno. Il circuito viene quindi collegato ad una fonte di ossigeno che è in grado di distruggere il farmaco trasformandolo in microparticelle.

Non è la modalità ideale di somministrazione della terapia, perché prevede che venga somministrato non solo il farmaco, ma anche l’O2 e troppo O2, in alcune patologie respiratorie, può essere ampiamente nocivo.

In ambito pediatrico invece, anche in ospedale comunemente si utilizzano apparecchi pneumatici.

Assistenza infermieristica durante aerosol

È importante che l'infermiere spieghi al paziente in cosa consiste l'aerosolterapia, il razionale per cui viene effettuata e il tempo che durerà. Tutto questo è importante per migliorare la compliance e ottenere benefici migliori.

Per un miglior assorbimento, la persona deve mantenere la posizione seduta o semi–seduta e il nebulizzatore deve essere mantenuto in posizione verticale.

L'infermiere deve spiegare al paziente di inspirare lentamente e cercare di trattenere per circa 2 secondi il respiro prima di espirare per migliorare l’assorbimento del farmaco. Al termine della somministrazione, se sono stati somministrati cortisonici, l'infermiere consiglierà al paziente di effettuare un'igiene del cavo orale attraverso sciacqui con acqua, o acqua e colluttorio, per evitare che si irriti la mucosa orale o ci sia una proliferazione batterica.

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