A lanciare l’allarme è il coordinatore regionale del Nursind, Giannoni: La Regione continua a non fornire alcuna replica sulla carenza di personale infermieristico
. Il sindacalista esprime criticità in Toscana anche sull’assistenza domiciliare, sull’infermiere di famiglia e sul servizio di emergenza urgenza del 118. Servono subito risposte, prima di entrare nella prossima emergenza
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Nursind Toscana lancia allarme carenza infermieri
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Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind Toscana
Due anni di stato emergenziale e una pandemia (ancora in corso) hanno cambiato poco e nulla: la Regione Toscana prosegue a non fornire alcuna risposta sulla carenza di personale infermieristico. È quanto denuncia il Nursind, che per voce del coordinatore regionale, Giampalo Giannoni, non cela l’apprensione per la mancanza di 5mila infermieri in Toscana, e non abbiamo contezza neppure sui contratti in scadenza a fine aprile
. La carenza di operatori sanitari si fa sentire lungo tutto lo stivale: dal sud (dove gli Opi di Puglia valutano impossibile attuare e raggiungere gli obiettivi della missione salute del Pnrr senza infermieri
) al nord (come in Lombardia, dove lo scorso 7 marzo è stata approvata la delibera con cui la Regione recepisce il fabbisogno di personale di Ats, Asst e fondazioni Irccs pubbliche) passando per regioni come la Toscana, dove l’Ausl Toscana Nord Ovest ha rinviato le ferie programmate a infermieri per una criticità numerica che non esclude neppure gli Oss e i tecnici sanitari.
Ma non è tutto. Sussistono carenze particolarmente gravi in rapporto all’assistenza domiciliare – evidenzia Giannoni – così come all’infermiere di famiglia e al servizio di emergenza urgenza del 118. Inoltre, bisogna tenere presente che, anche qualora entrasse in servizio nuovo personale sul 118, necessiterebbe di una formazione complessa, per almeno 3 o 4 mesi. Nei reparti ospedalieri il bilancio non è migliore, con colleghi costretti a continui rientri per coprire le lacune e ferie non fruite che si accumulano da almeno due anni
. Dunque, il Nursind Toscana apre anche nuovi capitoli, anche in rimando alla raffica di dimissioni di infermieri. E desta preoccupazione l’uscita di figure specializzate, un aspetto che pone in allerta anche nell’ambito del funzionamento dei servizi (tema su cui si è espresso il segretario regionale Anaao, Flavio Civitelli, ritenendo che non si possa prescindere da atti immediati e coraggiosi di tipo legislativo che riconducano la Toscana ai vertici delle capacità di proposta politica che è ferma da anni mentre le nostre proposte giacciono da mesi nei cassetti dell’assessorato
) e il fenomeno della fuga degli infermieri dalle Rsa toscane.
Tornando a Giannoni, ciò che più tiene in apprensione – soprattutto – è che ad oggi, non abbiamo notizie dalle Aziende sanitarie locali né sulla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato né sulle assunzioni con contratto interinale. Una situazione impensabile: con l’approssimarsi della programmazione delle ferie estive, gli infermieri non hanno certezze nemmeno sul turn over. I pensionamenti che avvengono in questo periodo, infatti, non sono reintegrati
. La carenza di personale è un argomento annoso, tanto quanto la mancanza di risposte concrete da parte dell’amministrazione – precisa il coordinatore del Nursind Toscana – ma ora è troppo: vogliamo un piano organico dalla Regione Toscana che consenta di superare lo stallo. Servono risposte subito, prima di entrare nella prossima emergenza, per cui chiediamo la convocazione urgente in Regione e l’apertura di un tavolo
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