L'azienda sanitaria del Friuli Occidentale (Asfo) è in affanno sul fronte della carenza cronica di professionisti negli organici dei reparti e dei presidi. Sebbene nel 2024 siano stati banditi diversi concorsi per assumere nuovo personale tra i vari profili, in azienda mancano 550 figure in quanto le selezioni sono andate purtroppo spesso deserte. L'allarme è lanciato dalla Uil Fpl, che a riguardo esprime forte preoccupazione soprattutto per la mancanza di infermieri, quella più consistente. In corsia ne mancano ben 250 e l'Azienda non riesce a trovarne, essendo la figura sanitaria attualmente e diffusamente più ricercata nella sanità pubblica.
Bressan, Uil Fpl: servono piani straordinari per nuove assunzioni
Dai dati raccolti dall'organizzazione sindacale emerge la carenza anche di 110 operatori sociosanitari e altre 60 unità tra tecnici di radioterapia, laboratorio biomedico e della prevenzione. I medici mancanti sarebbero invece 80.
Questi numeri evidenziano una crisi organizzativa sempre più profonda
, denuncia Stefano Bressan, segretario generale della Uil Fpl, segnalando che tale situazione sta altresì aumentando il carico di lavoro del personale in servizio.
Si sta compromettendo la qualità dell'assistenza per i cittadini ed alimentando la fuga dei professionisti dalla sanità pubblica – avverte -. Al fine di garantire un sistema sanitario efficiente e di qualità servono pertanto piani straordinari di assunzione ed investimenti strutturali
, sollecita facendo sapere di aver avanzato a tal proposito alcune richieste alla Regione Fvg.
Su modello di quanto già fatto in Veneto, il sindacato chiede innanzitutto che siano stanziate ulteriori risorse per valorizzare i professionisti in servizio nonché di aumentare il valore delle prestazioni aggiuntive, da 35 euro l'ora a 50.
Intanto sale la preoccupazione nella categoria anche considerando che è saltata la firma per il rinnovo contrattuale del comparto sanità. Non possiamo accettare un contratto che svilisce la dignità dei lavoratori
, ribadisce Bressan sostenendo fermamente le ragioni che hanno portato la Uil a rifiutare, insieme alla Cgil e a Nursing Up, la proposta avanzata dall'Aran il 14 gennaio a Roma, dopo mesi di trattative.
È irricevibile e vergognosa, perché non risponde alle criticità esistenti, non valorizza i professionisti e non rafforza il sistema sanitario nazionale
, spiega.
Secondo la Uil gli incrementi salariali proposti risultano del tutto insufficienti perché le risorse stanziate (circa 1,5 miliardi di euro) non garantiscono aumenti dignitosi. Gli incrementi medi si traducono in 130 euro lordi mensili che, sottraendo la quota già erogata in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale (836 milioni complessivi), risultano poco più di 60 euro lordi mensili
, spiega Bressan sottolineando che per gli infermieri tali aumenti risultano addirittura al ribasso, con soltanto 12,28 euro lordi in più. Il rinnovo proposto non compensa adeguatamente nemmeno l'erosione del potere d'acquisto causata dall'inflazione, aggravando quindi una situazione economica già difficile
, conclude.
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