Si è chiusa in Sardegna la sesta tappa del Congresso nazionale itinerante della Fnopi. La Federazione degli Ordini ha incontrato il presidente della Regione, Solinas e l’assessore regionale alla Sanità, Nieddu. La presidente Mangiacavalli: Occorre implementare gli organici agendo in primis sul fabbisogno formativo
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Sardegna: 3.300 nuove assunzioni tra le varie professioni sanitarie
Più infermieri in Sardegna, e la riforma della sanità potrà assicurarli in particolare per la prossimità e la tutela del territorio. Non ha alcun tentennamento sul rilancio della professione infermieristica il presidente della Regione, Christian Solinas, che – nel corso della sesta tappa del Congresso nazionale itinerante della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche – ha incontrato a Cagliari il Comitato centrale della Fnopi.
Ci vuole una moratoria sul numero chiuso nelle facoltà: il meccanismo della formazione attuale non può funzionare.
Illustra Solinas: È impensabile non limitare i carichi di lavoro attuali, cresciuti per l’eccessiva carenza di infermieri. Finora abbiamo assunto tutti i professionisti che abbiamo potuto, ma ora non ce ne sono più e non abbiamo alcuna intenzione di cercarli all’estero. Nei nostri programmi ci sono da subito almeno 3.300 nuove assunzioni tra le varie professioni sanitarie, di cui gli infermieri rappresentano la gran parte
. Quindi aggiunge: Quello che ci vuole – e in tal senso ho già avanzato proposte a livello nazionale – è una moratoria sul numero chiuso nelle facoltà: il meccanismo della formazione attuale non può funzionare
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La riforma della sanità sarda vedrà tra i protagonisti gli Ordini degli infermieri, e sarà confermata/sostenuta dal Consiglio regionale, adeguandosi anche alle previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza con la previsione nelle Case della Comunità di team multidisciplinari e professionali di
- medici di medicina generale
- pediatri di libera scelta
- medici specialisti
- infermieri
- psicologi
- assistenti sociali
- altri professionisti della salute
Secondo la bozza di riforma illustrata dall’assessore alla sanità della Sardegna, Mario Nieddu, è prevista l’attivazione di ulteriori 48 Case della Comunità nelle aree attualmente sprovviste, di cui 45 da finanziare attraverso il Pnrr, mentre le restanti tre attraverso ulteriori risorse da reperire. Attualmente in Sardegna risultano attive 14 Case della Comunità.
Eloquenti le parole della presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli: La scelta della Sardegna di mettere mano rapidamente alla struttura e all’organizzazioni dei servizi è il passo migliore da compiere verso una sanità proattiva e di prossimità, più vicina ai cittadini. Ciò nonostante il primo step per poter realizzare tutto questo è risolvere – come ha evidenziato il presidente Solinas – le forti carenze di personale: le nuove strutture previste dal Pnrr rischiano altrimenti di essere contenitori privi di sostanza che per dare un nuovo passo all’assistenza è rappresentato dai professionisti. Tutto grazie anche al Recovery Plan
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E ancora, Mangiacavalli ricorda come il governo, con lo stimolo delle Regioni, può introdurre tutte le misure per potenziare gli organici infermieristici e per stabilizzarne l’inquadramento contrattuale: oggi la media degli infermieri per mille abitanti è di circa 5,7, mentre nei paesi dell’Ocse supera 8,5: la carenza in Italia raggiunge le 63mila unità
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