Passaggio finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo in Consiglio dei ministri, che dovrà essere approvato e presentato a Bruxelles entro il 30 aprile. Per la sanità confermati gli stanziamenti del precedente governo Conte per un totale di 19,7 miliardi. Dimezzate le risorse per le Case della comunità in favore dell’assistenza domiciliare.
Cosa prevede l'ultima bozza del Recovery Plan per il sistema Sanità
È pronta la versione finale del Recovery Plan (Pnrr: Piano nazionale di ripresa e resilienza) per l’esame del Consiglio dei ministri che dovrà approvarlo in tempo per inviarlo a Bruxelles entro venerdì 30 aprile, rispettando così la scadenza prevista.
Dal momento della consegna, la Commissione europea avrà fino a due mesi di tempo per esprimere le sue valutazioni, negoziare talune modifiche e fornire l’assenso. Quindi spetterà al Consiglio Europeo, con un altro mese a disposizione. Concluso l’iter, il Pnrr sarà pressoché immodificabile e da quel momento prenderà il via l’attuazione con i relativi controlli negli anni a seguire.
Per quanto concerne la Sanità, confermati gli stanziamenti del precedente governo Conte, per un totale di 19,7 miliardi: nel dettaglio, ai 15,6 miliardi stanziati per la sanità si sommano 2,39 miliardi (previsti nel Fondo complementare di 30 miliardi, che non prevede un obbligo di rendicontazione a Bruxelles e offre opportunità più lunghe rispetto al 2026) e 1,71 miliardi del programma React Eu (Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa).
L’incontro presso palazzo Chigi ha visto confrontarsi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, i ministri direttamente coinvolti nel progetto e i capi delegazione dei partiti. Duplice l’obiettivo del Pnrr: riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica e contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana.
Il Piano europeo dell’Italia prevede progetti per 221,5 miliardi – 191,5 miliardi di euro complessivi del Recovery Plan nazionale coperti dalle risorse europee del Recovery and Resilience Facility e 30 miliardi si aggiungono attraverso il Fondo sopracitato – che sono organizzati in 6 missioni: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per la mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute.
In merito alla missione “Salute”, l’obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare
. Gli interventi in ambito sanitario riguardano l’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e cure primarie e intermedie (Case di comunità e ospedali di comunità)
; case come primo luogo di cura (assistenza domiciliare) e telemedicina
; aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzature per diagnosi e cure e delle infrastrutture
; rafforzamento della struttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati (inclusa la diffusione ed effettivo utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico)
; programmi di formazione per il personale medico e amministrativo
; ricerca biomedica
.
Nella “Salute” emerge il dimezzamento delle risorse per le Case di comunità – punto di riferimento di prossimità e punto di accoglienza e orientamento ai servizi di assistenza primaria di natura sanitaria, sociosanitaria e sociale per i cittadini, garantendo interventi interdisciplinari attraverso la contiguità spaziale dei servizi e l’integrazione delle comunità di professionisti (équipe multiprofessionali e interdisciplinari) che operano secondo programmi e percorsi integrati, tra servizi sanitari (territorio-ospedale) e tra servizi sanitari e sociali
– che scendono a 2 miliardi rispetto ai 4 miliardi originariamente previsti. Risorse, queste, parzialmente assorbite dall’assistenza domiciliare che vede quasi raddoppiare gli investimenti.
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