Nurse24.it
chiedi informazioni

Ricerca

Come proteggere il benessere mentale degli infermieri

di Monica Vaccaretti

La prevalenza globale dei problemi di salute mentale tra gli infermieri è significativamente aumentata negli ultimi anni, anche a fronte delle maggiori sfide sostenute durante la pandemia di Covid-19, evento che ha avuto un impatto fortemente negativo sul benessere psicologico degli individui in generale nonché della società. Disturbo da stress post-traumatico (PTSD), depressione e ansia sono i problemi di salute mentale più diffusi ed invalidanti che ancora oggi colpiscono comunemente gli infermieri, soprattutto quelli dei paesi ad alto reddito.

Soluzioni organizzative per migliorare il benessere degli infermieri

benessere mentale infermieri

Per proteggere il benessere mentale degli infermieri è necessario sviluppare politiche sanitarie basate su prove ed attuare interventi mirati a loro supporto.

Sono i risultati di una revisione sistematica della letteratura scientifica che per la prima volta ha sintetizzato in maniera esaustiva le prove di studi di corte sulla salute mentale tra gli infermieri, seppur non sia ancora possibile mapparne la distribuzione mondiale.

Condotta nel 2024 e pubblicata sul Bmj, la ricerca ha indagato sui principali fattori di rischio che minacciano e compromettono la salute mentale degli infermieri cercando altresì di individuarne le conseguenze.

Analizzando i dati provenienti da 171 studi su infermieri esposti ai fattori di rischio con almeno un anno di follow up dopo la diagnosi di un problema di salute mentale, gli autori hanno riscontrato tra questi professionisti un comune problema a gestire lo stress e ad avere un sonno di buona qualità. Si tratta di due fattori interconnessi essenziali per la salute che sembrano essere influenzati dall'attività fisica e dal cortisolo, un biomarcatore chiave per lo stress.

Cosa fare per proteggere il benessere mentale degli infermieri

Per proteggere il benessere mentale degli infermieri è necessario, pertanto, sviluppare politiche sanitarie basate su prove ed attuare interventi mirati a loro supporto. Occorre innanzitutto ridurre il bullismo, la violenza e le richieste lavorative sul posto di lavoro promuovendo al contempo stili di vita sani e garantendo un sostegno sociale agli infermieri.

È auspicabile che la ricerca futura, che dovrebbe indagare sulla salute mentale degli infermieri anche nei paesi a basso e medio reddito, valuti l'efficacia delle strategie di intervento e gli impatti a lungo termine dei problemi di salute mentale sia sugli infermieri, esplorando anche le differenze di genere, sia sui risultati dei pazienti.

Le ulteriori prove ottenute saranno essenziali per far progredire la pratica infermieristica, la formazione, la ricerca e la politica sanitaria.

Infermiere
scopri i vantaggi della convenzione

Commento (0)