L'eritema solare è un’infiammazione della pelle che può svilupparsi in seguito a esposizioni al sole eccessive e prolungate, specie se la cute non è adeguatamente protetta. I sintomi principali dell’eritema solare compaiono in genere 1-24 ore dopo l’esposizione al sole e consistono in bruciore, dolore, gonfiore, secchezza, calore, prurito o dolore, manifestazioni cutanee e sensibilità della pelle al tatto. In caso di eritema solare grave possono presentarsi anche febbre, stato confusionale, vomito, nausea, etc. La diagnosi di eritema solare viene posta mediante esame obiettivo e anamnesi, ma in alcuni casi potrebbero essere necessari patch test, esami del sangue, biopsia e test ai raggi ultravioletti. L'eritema solare tende a guarire spontaneamente entro 4-5 giorni nel corso dei quali è importante evitare un'ulteriore esposizione alla luce solare fino alla completa guarigione. Quando necessario, il trattamento comprende impacchi con acqua fresca o tiepida sulle parti arrossate, prodotti lenitivi, idratanti e nutrienti, bere molta acqua per prevenire la disidratazione, assumere una dieta ricca di alimenti con betacarotene, vitamine A, C ed E e se necessari antinfiammatori, creme cortisoniche e antibiotiche. Tra le possibili complicanze ci sono le sovrainfezioni, le macchie cutanee, l’invecchiamento della pelle e i tumori della pelle. Molto importante la prevenzione caratterizzata fondamentalmente dalle classiche misure di protezione solare tra cui l’applicazione di creme solari e la protezione con indumenti adeguati.
Che cos’è l’eritema solare
L'eritema solare è un’infiammazione della pelle che può svilupparsi in seguito ad esposizioni al sole eccessive e prolungate (4-12 ore); questa condizione rientra tra le forme di allergia cutanea e si manifesta con pruriti e arrossamenti più o meno intensi, marcati ed estesi.
L’eritema solare è caratterizzato da gravità variabile, poiché può andare da una scottatura limitata agli strati superficiali della cute, fino a ustioni di primo e secondo grado.
Nei bambini, specie se al di sotto dei 3 anni, la sovraesposizione al sole è molto più dannosa rispetto all’adulto, poiché lo strato corneo della pelle è più sottile e la produzione di melanina è invece ridotta; nello specifico i bambini nei primi mesi di vita non dovrebbero essere esposti alla luce solare diretta.
Gli anziani sono un’altra categoria vulnerabile in tal senso, poiché anche in questo caso la pelle è più sensibile ai raggi ultravioletti. Infine, anche le parti del corpo non sono tutte sensibili allo stesso modo, infatti occhi, naso e labbra sono più sensibili rispetto a braccia e gambe.
Cause di eritema solare
L'eritema solare è causato da una sovraesposizione ai raggi ultravioletti naturali (del sole) o artificiali (di lettini e lampade abbronzanti), specie se la cute non è adeguatamente protetta. Si verifica infatti particolarmente alle prime esposizioni solari, quando la pelle non ha ancora accumulato molta melanina e ha quindi poca protezione naturale. Il rischio di sviluppare un eritema solare è correlato alla quantità di melanina presente nella pelle (sulla base del colore di pelle, occhi e capelli), quindi in base alla predisposizione maggiore o minore ad abbronzarsi e alla sensibilità all’infiammazione causata dai raggi ultravioletti (fototipo).
Gli individui che hanno un rischio maggiore di eritema solare sono quelli appartenenti al fototipo I e II, poiché hanno la pelle più chiara, i capelli biondi o rossi e gli occhi azzurri o verdi. Il rischio è invece più ridotto per coloro che appartengono ai fototipo III, IV, V e VI che si abbronzano più facilmente e si scottano più di rado.
L'infiammazione tipica dell'eritema solare è causata dalla vasodilatazione dei capillari sottocutanei; le radiazioni solari, infatti, aumentano l’afflusso di sangue nelle zone esposte al sole e causano il rilascio di citochine e mediatori dell’infiammazione responsabili della sensazione di prurito, dell’edema, del calore e dell’arrossamento.
Ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo di eritema solare sono:
- Consanguinei con allergie causate dall’esposizione solare
- Assunzione di farmaci: antibiotici, sulfamidici, antidolorifici, antistaminici, psicotropi, etc
- Esposizione ambientale: prodotti solari, disinfettanti e profumi
- Lesioni della pelle: ad esempio dermatite
- Deficit nutrizionali causati da una dieta non equilibrata
- Allergie o intolleranze alimentari
- Disordini endocrini e metabolici
- Malattie autoimmuni: ad esempio il lupus eritematoso sistemico
- Vicinanza all'equatore: più vicino si vive all'equatore, maggiore è il livello di raggi UV
- Alta quota: le radiazioni UV aumentano del 4% ogni 300 m di aumento di altitudine
- Esposizione al sole nei momenti in cui è maggiore la percentuale di raggi UV che raggiunge la terra: tra le 10 del mattino e le 16 di pomeriggio
- Riflessione ambientale: i raggi UV vengono riflessi per l’80% da sabbia, cemento, acqua, neve e ghiaccio
- Cielo sereno: al contrario nuvole e inquinamento ambientale riducono i raggi UV, anche se l’80% può passare comunque una leggera copertura nuvolosa
L'eritema, inoltre, può essere la spia di varie malattie della pelle come, ad esempio, la dermatite polimorfa solare, una delle forme più diffuse di eritema dovuta a una particolare sensibilità della pelle al sole.
Sintomi di eritema solare
I sintomi principali dell’eritema solare compaiono in genere 1-24 ore dopo l’esposizione al sole e consistono in:
- Bruciore
- Dolore
- Gonfiore
- Secchezza
- Calore
- Prurito o dolore
- Estrema sensibilità della pelle al tatto
- Manifestazioni cutanee: arrossamenti, che possono andare da bollicine traslucide ripiene di fluido (papule) o pustole (piccoli rigonfiamenti generalmente contenenti pus), all’ispessimento cutaneo, alla desquamazione o alla discromia più o meno significativi. La pelle può assumere anche un aspetto cosiddetto pulverulento, cioè che sembra ricoperta di polvere. I margini dell'eritema possono essere netti o sfumati, con chiazze più o meno estese sulla superficie del corpo
Nei casi più gravi possono essere presenti anche:
- Febbre
- Brividi
- Mal di testa
- Vertigini
- Nausea
- Vomito
- Debolezza e malessere generale
- Stato confusionale
Diagnosi di eritema solare
La diagnosi di eritema solare viene posta mediante esame obiettivo e anamnesi, per conoscere l’eventuale recente esposizione al sole, l’assunzione di sostanze potenzialmente sensibilizzanti, etc. La valutazione medica inoltre dovrà consentire di fare diagnosi differenziale con altre condizioni che possono dare manifestazioni simili all’eritema solare.
In alcuni casi possono essere necessari alcuni esami, come:
- Patch test: consiste nell’applicazione per un giorno di cerotti sulla pelle che rilasciano sostanze diverse e vengono esposti ai raggi UV naturali o artificiali. Questo test è utile per determinare se l’allergia è dovuta a una qualche sostanza sensibilizzante applicata sulla cute prima dell’esposizione al sole
- Test ai raggi ultravioletti: è utile per verificare come reagisce la pelle alle diverse lunghezze d’onda dei raggi solari o artificiali
- Esami del sangue e biopsia: di solito non sono indicati, ma potrebbero essere eseguiti in presenza di sospetto di una malattia autoimmune
Come si cura l’eritema solare
L'eritema solare tende a guarire spontaneamente entro 4-5 giorni, nel corso dei quali è importante evitare un'ulteriore esposizione alla luce solare fino alla completa guarigione. Quando necessario, il trattamento - simile a quello per le ustioni - comprende:
- Fare impacchi con acqua fresca o tiepida sulle parti arrossate per lenire il bruciore e il prurito persistente
- Usare prodotti lenitivi, idratanti e nutrienti da applicare sulle zone arrossate
- Applicare creme antibiotiche e medicazioni sterili: in caso di eritemi gravi con vescicole al fine di evitare sovrainfezioni batteriche
- Assumere antinfiammatori per via orale: utili per alleviare i sintomi
- Assumere cortisonici: in caso di eritema particolarmente esteso al fine di ridurre il disagio
- Bere molta acqua per prevenire la disidratazione
- Scegliere una dieta ricca di alimenti con betacarotene, vitamine A, C ed E, perché aiutano a ridurre la fototossicità, rigenerare la pelle e produrre melanina
- Immergere la zona ustionata in acqua corrente o tenere sulla zona una borsa del ghiaccio avvolta in un panno di cotone
- Evitare di grattarsi: questa azione potrebbe peggiorare l’infiammazione e portare a sovra-infezioni batteriche
- Evitare l’applicazione di sostanze potenzialmente sensibilizzanti che possono irritare ulteriormente la cute
- Non manipolare o rompere eventuali bolle formatesi sulla pelle: potrebbe aumenterebbe il rischio d'infezione
- Tamponare la pelle delicatamente durante e dopo la doccia senza sfregare
- Non utilizzare esfolianti, scrub e peeling fino alla completa guarigione della cute
Complicanze legate all’eritema solare
Indipendentemente dal rischio e dal tipo di eritema solare, i raggi ultravioletti possono causare danni alla pelle tanto permanenti quanto invisibili:
- Erosioni cutanee più o meno ampie derivanti dalla rottura delle vescicole
- Sovrainfezioni
- Invecchiamento precoce della pelle, riduzione della sua elasticità e formazione di rughe
- Macchie cutanee
- Tumori della pelle (tra cui il melanoma): a causa del danneggiamento dei cheratinociti dell’epidermide, oltre che i linfociti T e le cellule di Langerhans - parte del sistema immunitario cutaneo - riducendo la capacità di difesa dalle infezioni e quella di identificare e distruggere le cellule danneggiate
- Problemi agli occhi come la cataratta e la fotocheratite
Prevenire l’eritema solare
La prevenzione dell'eritema solare è caratterizzata fondamentalmente dalle classiche misure di protezione solare, quindi:
- Prendere il sole a piccole dosi e anche al di fuori dei mesi estivi per abituare gradualmente la pelle all’esposizione solare
- Evitare di esporsi al sole nelle ore più calde
- Applicare creme solari adatte al proprio fototipo, uniformemente, nelle giuste quantità e più volte al giorno, specialmente dopo sport, bagno o doccia
- Indossare indumenti protettivi come occhiali da sole, magliette, cappellini, etc)
- Utilizzare altri presidi protettivi come ombrelloni, teli, etc
- Indossare indumenti anti-UV nei casi in cui per attività lavorative o certi tipi di sport non si possa evitare l'esposizione solare
- Applicare, dopo l’esposizione solare, latte doposole o in caso creme ad azione lenitiva e riparatrice
- Rispettare un’alimentazione adeguata ricca di acqua, antiossidanti, vitamine A, C ed E, acidi grassi omega-3 ed omega-6 e sali minerali
- Proteggere sempre i bambini con prodotti adeguati ed esporli al sole moderatamente fino ai 3 anni
- Non applicare sulla pelle prodotti fotosensibilizzanti
- Evitare di usare preparati “autoabbronzanti”
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