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Salute

USA di Trump si ritirano da OMS. "Speriamo in un ripensamento"

di Redazione

L'Organizzazione Mondiale della Sanità svolge un ruolo cruciale nella protezione della salute e della sicurezza delle persone del mondo, inclusi gli americani, affrontando le cause alla radice delle malattie, costruendo sistemi sanitari più forti nonché rilevando, prevenendo e rispondendo alle emergenze sanitarie, comprese le epidemie, spesso in luoghi pericolosi dove gli altri non possono andare. Così l'Agenzia delle Nazioni Unite rivendica l'importanza della mission per la quale è stata istituita 77 anni fa commentando da Ginevra l'ordinanza esecutiva, firmata dal presidente Donald Trump tra i primi provvedimenti della nuova amministrazione americana, che segna il ritiro degli Usa dall'Oms. Speriamo in un ripensamento, auspica l'Organizzazione esprimendo rammarico per questa decisione.

Ritiro USA da OMS: rischio globale per sanità e programmi essenziali

Trump: gli Stati Uniti fuori dall'Oms.

L'uscita degli Usa era già avvenuta nel 2020, durante il primo mandato presidenziale di Trump (6 luglio 2020), ma era stata poi revocata da Joe Biden il 20 gennaio 2021, nel suo primo giorno da presidente.

L'intenzione era circolata nuovamente come indiscrezione nei mesi scorsi durante la campagna elettorale del Tycoon.

Non vediamo l'ora di impegnarci comunque in un dialogo costruttivo per mantenere il partenariato, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo, fa sapere l'Oms ricordando come gli Stati Uniti abbiano partecipato attivamente, sin dal 1948 come Paese fondatore assieme ad altri 193 Stati membri, a plasmare e governare il lavoro dell'Organizzazione, beneficiando a loro volta dell'adesione.

Per oltre sette decenni l'Oms e gli Usa hanno salvato insieme innumerevoli vite e protetto gli americani e tutte le persone dalle minacce alla salute, riconosce sottolineando come sia stato possibile, grazie ai finanziamenti americani, porre fine al vaiolo e ad essere vicini all'eradicazione della poliomielite.

Negli ultimi sette anni l'Oms ha attuato, anche con la partecipazione degli Stati Uniti, la più grande serie di riforme della sua storia, per trasformare la nostra responsabilità, l'efficacia dei costi e l'impatto nei paes”, aggiunge.

Gli Usa sono stati sinora un partner importante, storicamente il maggior finanziatore dell'Oms considerando che nell'ultimo decennio hanno versato tra i 160 e gli 815 milioni di dollari l'anno e che il bilancio annuale dell'Oms è di 2-3 miliardi.

La perdita dei finanziamenti statunitensi potrebbe pertanto interrompere numerose iniziative sanitarie globali, tra cui lo sforzo di eradicare la poliomielite, i programmi di salute materno-infantile e la ricerca per identificare nuove minacce virali.

Dalla Casa Bianca si apprende che le motivazioni principali a sostegno della controversa scelta includono una cattiva gestione da parte dell'Organizzazione della pandemia di Covid-19 derivante da Wuhan (Cina) e di altre crisi sanitarie globali, una incapacità di adottare riforme urgenti e di dimostrare indipendenza dall'inappropriata influenza politica dei suoi Stati membri ed una eccessiva richiesta di fondi.

L'Oms continua a chiedere agli Stati Uniti pagamenti ingiustamente onerosi, di gran lunga sproporzionati rispetto ai pagamenti stimati di altri Paesi, precisa riferendosi soprattutto alla Cina che, con una popolazione superiore a quella americana, contribuisce al finanziamento dell'Oms per quasi il 90% in meno.

L'ordinanza comunica pertanto che per salvaguardare la salute pubblica e rafforzare la biosicurezza d'ora in poi sarà l'Assistente del Presidente per gli Affari di sicurezza nazionale ad istituire, come riterrà necessario ed apprpriato, direzioni e meccanismi di coordinamento all'interno dell'apparato del Consiglio di sicurezza nazionale.

Il Segretario di Stato e il Direttore dell'Ufficio di gestione e bilancio adotteranno, con la massima rapidità possibile, misure idonee per sospendere il futuro trasferimento di fondi, supporto e risorse del governo degli Stati Uniti all'Oms. Sarà inoltre richiamato e riassegnato tutto il personale americano che lavora in qualsiasi veste per l'Oms.

Per assumere le attività necessarie, precedentemente intraprese dall'Oms, saranno identificati partner statunitensi ed internazionali credibili e trasparenti. È stato stabilito inoltre che la strategia per la sicurezza sanitaria globale degli Stati Uniti, elaborata nel 2024 dall'Ufficio per la politica di preparazione e risposta alle pandemia, sarà sostituita il prima possibile.

Mentre il ritiro è in corso, il Segretario di Stato cesserà i negoziati sull'accordo pandemico dell'Oms e sugli emendamenti ai regolamenti sanitari internazionali, e le azioni intraprese per rendere effettivo tale accordo e tali emendamenti non avranno alcun valore vincolante per gli Stati Uniti, si precisa.

Il ruolo dell'Oms dovrebbe essere rafforzato e non indebolito, ha commentato il ministero degli Esteri cinese assicurando che la Cina continuerà a sostenere l'Organizzazione nell'adempimento delle sue responsabilità, nonostante questa crisi.

La Cina lavorerà per costruire una comunità sanitaria condivisa per l'umanità. L'invito a tutti i membri a rafforzare gli impegni per avere finanziamenti prevedibili e flessibili è rivolto anche dalla portavoce della Commissione Europea per la salute. Se vogliamo essere resistenti alle minacce alla salute globale, dobbiamo esser resilienti, esorta esprimendo la preoccupazione dell'UE in merito all'annuncio del ritiro, soprattutto per l'impatto sui fondi disponibili. Confidiamo che l'amministrazione americana riconsideri questa decisione prima del ritiro formale.

Gli esperti ritengono che senza l'adesione all'Oms gli Stati Uniti rischiano di non avere nessuna allerta sulla minaccia di epidemie, di avere meno vaccini e più in ritardo. Non possiamo rendere l'Oms più efficace abbandonandola, fanno sapere alti funzionari sanitari di precedenti amministrazioni americane.

La decisione di ritirarci indebolisce l'influenza dell'America, aumenta il rischio di una pandemia letale e rende tutti noi meno sicuri, avvertono preoccupati altresì per il potenziale pandemico dell'attuale epidemia di influenza aviaria (H5N1) in corso proprio negli Stati Uniti.

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