È l'ora dei bambini. Il 16 dicembre è il V-day, la vaccinazione anti Sars-CoV-2 rivolta ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Tutte le società scientifiche pediatriche nazionali ed internazionali hanno espresso parere favorevole ad un accesso rapido alla vaccinazione, considerando anche il quadro epidemiologico e concordano con il massimo consenso che la vaccinazione dei bambini in questa fascia di età è raccomandata, sicura ed efficace.
Vaccinazione anti Covid-19 raccomandata per bambini 5-11 anni
I dati convincenti emergono dai trials condotti su 2268 bambini in tutto il mondo e dal monitoraggio di oltre 3 milioni di bambini americani. Gli studi clinici hanno inoltre evidenziato che il vaccino può essere somministrato in totale sicurezza anche ai bambini fragili per i quali il rischio della malattia potrebbe essere fatale, rendendo così il rapporto rischi/benefici decisamente favorevole.
L'uso di questo vaccino su milioni di bambini che non hanno dimostrato alcun effetto collaterale osservato consente di concludere che si tratta di un vaccino che ha superato tutte le fasi della sperimentazione clinica e che è sicuro ed efficace sulla base dei risultati degli studi condotti.
Dopo le autorizzazioni degli Enti regolatori addetti alla sicurezza e alla farmaco sorveglianza in Italia e in Europa (EMA, ECDC, AIFA), alla luce delle migliori evidenze scientifiche e considerando gli esiti della vaccinazione pediatrica già in atto in Israele e negli Stati Uniti, l'Agenzia Italiana del Farmaco, dopo le valutazioni dell'Agenzia Europea del Farmaco e del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ha dato parere favorevole alla somministrazione del vaccino anti Covid anche per la popolazione pediatrica under 12.
Non vi è obbligo per i bambini, ma la vaccinazione è seriamente raccomandata dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) per proteggere anche loro dalla malattia grave provocata da Sars-CoV-2, dagli esiti a lungo termine che l'infezione lascia definiti nel termine Long Covid, dall'insorgere della nuova patologia correlata al Covid-19 conosciuta come MIS-C, la Sindrome Infiammatoria Multisistemica che colpisce solo i bambini, anche a distanza dalla guarigione da Sars-CoV-2.
Dai recenti dati dell'European Center for Disease Control emerge che ogni 160 bambini che hanno contratto Covid-19, uno di questi deve ricorrere alle cure ospedaliere e talvolta necessita di trattamento con ventilazione assistita.
Le autorità sanitarie e i pediatri invitano i genitori a vaccinare i propri figli, perché gli studi italiani sui tassi di ospedalizzazione per la popolazione pediatrica hanno dimostrato che molti ricoveri sono avvenuti anche tra soggetti sani, senza fattori di rischio e senza malattie pregresse.
La MIS-C, che può risultare molto aggressiva, ha un'incidenza di 2 su 100 mila casi e le evidenze scientifiche hanno dimostrato che bambini ed adolescenti vanno incontro a gravi complicanze renali o a complicanze multisistemiche, anche diverse della MIS-C, conseguenti ad un'infezione paucisintomatica o asintomatica da Sars-CoV-2, come sta emergendo per l'adulto. Infine la popolazione pediatrica e adolescenziale può fungere da serbatoio per la diffusione del virus nell'intera popolazione.
Una buona copertura vaccinale tra i 5-11anni permetterà di ridurre notevolmente la circolazione del virus ed il rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l'efficacia dei vaccini in uso, ha sottolineato la Società Italiana della Pediatria.
Secondo l'Agenzia Europea per i farmaci, il vaccino Cominarty di Pfizer BioNTech per la popolazione tra i 5 e gli 11 anni è sicuro ed efficace, come già dichiarato a fine ottobre dalla Food and Drug Administration (FDA) che ha dato il via libera alla vaccinazione pediatrica. Tutti gli studi clinici (trials) effettuati su questa fasci della popolazione hanno dato esiti positivi sia per la sicurezza sia per l'immunogenicità ossia la capacità del vaccino di indurre una adeguata risposta immunitaria. I trials evidenziano inoltre una efficacia del 90,7% e su un target di 5 milioni di bambini americani già vaccinati non si sono manifestati effetti avversi gravi.
Gli effetti collaterali indesiderati sono stati minimi, lievi ed hanno breve durata (1-2 giorni). Possono essere locali o sistemici. Sono stati segnalati frequentemente febbre, mal di testa, astenia dolore localizzato in sede di iniezione. Non si sono manifestati episodi di miocarditi come nella fascia di età tra i 12 e i 17 anni, che sono stati comunque rari (1-5 casi ogni 100000 persone). Secondo la Società Italiana di Pediatria i casi rari di miocarditi, osservati dopo la vaccinazione anti Covid, sono stati tutti comunque trattati in modo efficace sia a domicilio che in ospedale e non c'è stato alcun decesso nel mondo.
Il rischio di miocardite è pertanto molto raro ed è più probabile con la malattia di Covid-19. Indipendentemente dai vaccini, le miocarditi sono causate da agenti infettivi come virus e batteri che nel mondo causano oltre 1,8 milioni di casi all'anno con una incidenza che varia tra i 10,2 e i 105,6 casi ogni 100 mila persone. Le miocarditi, che colpiscono in particolare giovani maschi adulti, rappresentano una delle principali cause di morte cardiaca improvvisa. È importante quindi sottolineare che la miocardite è piuttosto una grave complicanza delle infezioni virali tra cui quella da Sars-CoV-2.
Vaccino anti Covid-19: la dose per i bambini
La dose per i bambini è un terzo di quella per gli adulti, la dose minima che è risultata ben tollerata. Anziché 30 microgrammi in 0,3 ml, ai bambini saranno somministrati 10 microgrammi in 0,1 ml. Come per gli adulti e la fascia 12-19, anche per i bambini è prevista la somministrazione di due dosi per iniezione intramuscolare nella parte superiore del braccio, a distanza di tre settimane l'una dall'altra.
Attualmente il vaccino di Pfizer-BioNTech è l'unico disponibile per la vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. La vaccinazione pediatrica è già in corso in Israele, USA, Cile e Austria. In caso di dolore o lieve malessere similinfluenzale si possono applicare impacchi di ghiaccio o arnica e somministrare paracetamolo.
La vaccinazione può essere eseguita anche in concomitanza con altre vaccinazioni, compresa quella antinfluenzale, previste dal calendario vaccinale pediatrico; l'unica eccezione è per quella del morbillo – parotite-rosolia-varicella per la quale va rispettata una distanza di 14 giorni prima o dopo il vaccino anti-Covid.
La vaccinazione è fortemente raccomandata anche per i bambini che hanno già contratto Sars-CoV-2, perché gli studi hanno dimostrato che l'immunità provocata dalla guarigione non è sufficientemente alta per proteggere i bambini a lungo. Pertanto si possono vaccinare con una sola dose se l'infezione è avvenuta prima di sei mesi, altrimenti sono necessarie le due dosi standard.
Garantire la durata della protezione vaccinale
Allo stato attuale delle conoscenze è prevista la somministrazione di un richiamo negli adulti dopo almeno cinque mesi dall'ultima dose. È prevista inoltre una dose addizionale, dopo almeno 28 giorni dalla seconda dose, a partire dai 12 anni di età per le persone sottoposte a trapianto di organo o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici.
Per i bambini 5-11 anni al momento non ci sono indicazioni, alla luce delle evidenze scientifiche, in merito alla dose booster. Sono in corso inoltre studi per valutare l'efficacia dei vaccini mRna contro le varianti emergenti di Sars-CoV-2 come la Omicron. Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, ci si deve basare sulla valutazione dei dati biologici mancando ancora quelli relativi al follow-up.
Non vi è mai stato motivo per pensare che l'età pediatrica potesse essere esente dalla malattia provocata da questo Coronavirus. Soltanto abbiamo avuto una grande cura ed attenzione nel proteggere maggiormente i bambini durante i mesi del confinamento, con la chiusura delle scuole e con le importanti restrizioni alla socialità nelle varie ondate.
Con il ritorno alla didattica in aula e con la ripresa di una vita vicina alla normalità prima del Covid, risulta evidente quanto la popolazione sinora non vaccinabile - per l'assenza di un vaccino studiato su misura per i bambini di età inferiore ai 12 anni, in attesa degli studi clinici e le validazioni sulla sicurezza ed efficacia – sia stata oggetto di un importante contagio. Ed è ragionevole prevedere che senza l'opportuna vaccinazione, garantita anche ai bambini, vi sarà un notevole incremento della diffusione percentuale della variante Delta e di quella Omicron.
Infezione da Sars-CoV-2 nei bambini: epidemiologia
Dai dati epidemiologici è evidente che la sintomatologia nei bambini è generalmente lieve, ma non mancano i casi gravi, i ricoveri, i decessi. All'inizio della pandemia sono stati colpiti i soggetti più fragili, gli anziani. La fragilità era dovuta all'età e alle patologie pregresse che indebolivano il sistema immunitario. Poi il virus ha colpito indistintamente tutti. Anche i sani.
Dipendeva soltanto dalla soggettiva risposta all'infezione da parte delle proprie capacità di resistenza immunologica, in assenza del vaccino. I risultati della vaccinazione sono a tal punto evidenti che ora i più esposti al contagio sono rimasti soprattutto tutti gli adulti che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale nei tempi previsti e i più fragili, che ora sono diventati i bambini. Per età - visto che sono esclusi da alcune disposizioni come l'uso della mascherina sotto i 6 anni e difficilmente sono rigorosi nell'osservanza del distanziamento e dell'igiene delle mani - e per l'assenza sinora di un vaccino autorizzato.
Ora non si vaccinano i bambini perché mancano all'appello vaccinale gli adulti di tutte le altre fasce d'età così da raggiungere il 90% di copertura. Non si vaccinano i bambini per proteggere tutta la comunità. Non si vaccinano i bambini per fini utilitaristici.
Si vaccinano oggi i bambini dai 5 anni in su per proteggere i bambini. Per la loro salute, che è un bene assoluto come per tutti. Si vaccinano i bambini perché i dati parlano chiaro. L'incidenza del contagio è in forte risalita tra la popolazione 0-19 anni ed aumentano i casi gravi, un fenomeno preoccupante che già era stato denunciato in Francia e in Germania nelle ultime settimane.
Un bambino intubato è un bambino intubato. Ne basta anche solo uno. Come il bambino di 10 anni in terapia intensiva pediatrica a Vicenza, sottoposto a ventilazione assistita per una gravissima insufficienza respiratoria acuta, insorta nel giro di pochi giorni dalla positività. Il quadro clinico è drammatico. La situazione è delicata.
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità i decessi tra i bambini e gli adolescenti sotto i 19 anni in Italia sono 36, la metà dei quali sono di età inferiore agli 11 anni. Secondo le stime dell'Ecdc, tra i bimbi ci sono 65 ospedalizzazioni, 6 ricoveri nelle terapie intensive e 1 morto ogni 100 mila casi sintomatici.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico per l'emergenza coronavirus, lancia inoltre l'allarme del Long Covid che colpisce anche i bambini. Vi sono evidenze che una percentuale quantificabile secondo alcuni studi nell'ordine del 7% può sviluppare i sintomi prolungati da patologia da Covid-19
.
Inoltre i bambini sono drammaticamente colpiti dalla Sindrome Multinfiammatoria Sistemica innescata da Sars Cov-2. Si presenta in media nei bambini di circa 9 anni. Quasi il 50% dei casi di MIS-C, precisamente il 45%, vengono diagnosticati nella fascia di età che è da oggi oggetto della vaccinazione, 5-11 anni. Il 70% di questi bambini, che ha superato l'infezione da Sars-CoV-2 con sintomi lievi e che sviluppa in seguito la Sindrome, può arrivare a richiedere un ricovero in terapia intensiva
.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?