C'è massima attenzione da parte del Ministero della Salute per l'allarme sanitario di polmonite che sta colpendo i bambini in Cina, soprattutto nelle metropoli di Pechino e Liaoning, dove gli ospedali risultano affollati. Alla luce della pandemia da Covid-19 iniziata proprio in Cina alla fine del 2019, l'Organizzazione Mondiale della Sanità è seriamente preoccupata per l'impennata di casi tra i minori e la comparsa di numerosi focolai nella Cina settentrionale ed ha chiesto ufficialmente alle autorità cinesi di fornire dettagliate informazioni epidemiologiche e cliniche e risultati di laboratorio per individuare il patogeno responsabile e mettere in atto le necessarie misure per limitare il rischio di contagio.
Boom di polmoniti tra i bambini in Cina
Il primo alert è stato diffuso il 21 novembre con una notifica da Promed, il sistema di sorveglianza delle malattie emergenti umane ed animali dell'International Society for Infectious Diseases (Isid), che ha avvertito di una “polmonite non diagnosticata” con febbre alta, sino a 40° C, e noduli polmonari ma senza tosse che colpisce in età pediatrica. Tale piattaforma è nota per aver lanciato alla fine del 2019 il primo allarme su un virus respiratorio sconosciuto, il Sars-coV-2 che poi si è rivelato responsabile della pandemia da Covid-19.
Secondo in Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Pechino la recente epidemia di infezioni respiratorie sarebbe causata dalla combinazione di agenti patogeni rilevanti che stanno circolando contemporaneamente quali l'adenovirus, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e, da ottobre, l'influenza stagionale del ceppo H3N2. L'ondata risulterebbe particolarmente aggressiva dopo la revoca delle misure di contenimento contro Sars-CoV2 ma secondo le autorità cinesi era attesa. Non è chiaro se questi casi di polmonite atipica siano associati all'aumento complessivo delle infezioni respiratorie o eventi separati.
Dai primi dati epidemiologici emerge che dal mese di maggio sono aumentati i casi di polmonite da Mycoplasma pneumoniae, un battere responsabile di severe patologie respiratorie nei bambini e che in Cina causa epidemie ricorrenti ogni 3-7 anni. Nell'ospedale di Chaoyang di Pechino, il principale centro medico cinese per le malattie respiratorie, il tasso di positività al micoplasma sarebbe salito al 40%.
Nella comunità internazionale cresce la preoccupazione perché il più comune antibiotico usato per trattare le infezioni da micoplasma, l'azitromicina, presenta in Cina una maggiore resistenza rispetto al resto del mondo. Risulta infatti che il 60-70% degli adulti e l'80% dei bambini non risponde al farmaco.
Alla luce dell'aumento dei ricoveri tra bambini, le autorità cinesi della Commissione sanitaria nazionale hanno chiesto di rafforzare l'assistenza primaria e il coordinamento tra gli ospedali per far fronte all'epidemia. Stanno adottando una serie di misure per migliorare la capacità di diagnosi e di trattamento delle comuni infezioni respiratorie nei centri sanitari e negli ospedali comunitari e per facilitare l'identificazione dei casi più gravi.
Viene raccomandato di curare a casa i bambini più grandi che presentano sintomi lievi e di recarsi nelle strutture sanitarie, che risultano già intasate, soltanto se la febbre alta persiste per oltre 3 giorni. Lo scopo è quello di alleggerire la pressione su alcuni ospedali di alto livello e contenere la diffusione delle affezioni.
Polmoniti da Mycoplasma o da altri agenti batterici o virali noti, non causano simili epidemie selettive nel bambino
, ha dichiarato il presidente della Società italiana virologia, Arnaldo Caruso. Tanti bambini ricoverati con focolai di polmonite non è una cosa normale, un fatto analogo non si era mai visto prima
. Secondo Roberto Burioni, virologo e divulgatore scientifico, le comuni infezioni virali dell'infanzia non causano polmoniti o noduli polmonari. Il direttore dell'Istituto Mario Negri ha dichiarato che purtroppo non abbiamo elementi completi per capire cosa sta succedendo in Cina.
Secondo un aggiornamento pubblicato dall'Oms, le autorità cinesi hanno ieri informato l'Agenzia che non è stato rilevato alcun patogeno insolito o nuovo, né manifestazioni cliniche insolite, ed hanno ribadito che si tratta solo di un aumento generale delle malattie respiratorie dovuto a molteplici agenti patogeni noti. Hanno inoltre dichiarato che anche nei centri urbani più colpiti l'aumento delle patologie respiratorie non ha comportato un carico di pazienti superiore alle capacità ospedaliere.
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