Escrescenze della cute dalla forma tondeggiante e dal colore variabile, le verruche sono causate da un’infezione da Papilloma Virus Umano. Sono piuttosto frequenti e molto contagiose e possono localizzarsi in diverse aree del corpo a seconda del tipo di verruca; tra i fattori di rischio per la loro insorgenza ci sono le lesioni della cute, considerate la principale porta d’ingresso del virus, la condivisione di oggetti come asciugamani e strumenti per la cura delle unghie e il camminare scalzi in luoghi caldo-umidi come piscine e saune. La trasmissione può avvenire per contatto diretto con le verruche proprie o altrui, oppure per contatto indiretto con oggetti contaminati. Bambini e ragazzi sono più soggetti allo sviluppo di verruche, anche se possono comparire a qualsiasi età. La diagnosi si effettua durante la visita dermatologica, attraverso l’osservazione della localizzazione e delle caratteristiche delle verruche. Il trattamento può essere sia di tipo distruttivo (oggi poco frequente), con metodiche come la crioterapia, l’elettrocoagulazione o il raschiamento, oppure di tipo topico, con l’utilizzo di acido salicilico, podofillina o cantaridina da applicare direttamente sulla verruca. La prevenzione è possibile mediante l’adozione di adeguate norme igieniche e di comportamento.
Cosa sono le verruche
Le verruche sono delle piccole escrescenze cutanee causate da un’infezione virale da Papilloma Virus Umano (HPV); in genere hanno una forma semisferica e un colore variabile che va dal rosa al giallo, fino al marroncino o grigiastro.
Le verruche - di cui esistono diversi tipi - sono piuttosto frequenti e molto contagiose e si contraggono per lo più attraverso l'uso promiscuo di ambienti pubblici come campi sportivi, terme e piscine; possono localizzarsi in qualsiasi parte del corpo, tuttavia la localizzazione più frequente è sotto le piante dei piedi, nel contorno ungueale e sul dorso delle mani. Le verruche possono comparire a qualsiasi età, ma si riscontrano maggiormente nei bambini in età scolare, con un picco durante l’adolescenza (10-15 anni).
Classificazione delle verruche
Esistono diversi tipi di verruche, classificabili in base alle loro caratteristiche.
Verruche comuni o volgari (chiamate anche porri)
Sono la forma più diffusa (70%) e si presentano con una forma tondeggiante, una grandezza variabile (da pochi millimetri fino a 1 cm di diametro) e una superficie irregolare e lievemente rialzata; hanno un colorito grigio-marroncino e talvolta presentano aree puntiformi di colore nero che sono riconducibili alla trombosi dei piccoli capillari.
Sono più frequenti a livello del dorso delle mani e delle dita, sulle gambe e sotto la pianta dei piedi (verruche plantari); più rara è la manifestazione sul palmo delle mani, sui gomiti e sulle ginocchia.
Verruche piane o verruche giovanili
In genere sono piccole e numerose, hanno una superficie piatta e liscia e hanno un colore che va dal rosa, al giallo fino al marroncino; in alcuni casi si presentano a grappoli e si localizzano sul volto o sul dorso delle mani, ma possono manifestarsi anche su braccia e ginocchia.
Sono più frequenti nei giovani e talvolta la loro comparsa è localizzata su cicatrici o lesioni da grattamento. Di solito questo tipo di verruche sono asintomatiche e difficili da riconoscere.
Verruche plantari profonde
Sono tra le forme più diffuse e si manifestano con un colore giallastro e una superficie ruvida, spessa e squamosa. Sono localizzate a livello della pianta dei piedi o sui talloni, ma in alcuni casi possono estendersi agli spazi tra le dita dei piedi e alle caviglie.
A causa della pressione che si esercita sulla pianta dei piedi quando si sta in piedi o si cammina, questo tipo di verruche sono piuttosto fastidiose e dolorose; inoltre, a causa della loro localizzazione tendono a essere più piatte rispetto agli altri tipi di verruche e a svilupparsi per lo più verso l’interno.
Verruche periungueali
Si manifestano attorno all’unghia, anche se con il tempo possono svilupparsi tra l’unghia e il letto ungueale, dando vita a verruche subungueali. Sono caratterizzate da un aspetto simile a un cavolfiore e appaiono come pelle ispessita intorno alle unghie.
Questo tipo di verruche sono più frequenti nei soggetti affetti da onicofagia o tra coloro le cui mani per lavoro sono costantemente a contatto con l'acqua come i lavapiatti o i baristi.
Verruche filiformi
Sono caratterizzate da una forma allungata e da un colore uguale a quello della pelle. Si manifestano per lo più sulle palpebre, sul naso, sulle labbra e talvolta sul collo.
Verruche a mosaico
Compaiono in gruppo sotto forma di piccole croste di colore biancastro e somigliano ai tasselli di un mosaico. In genere crescono rapidamente e si manifestano sulle dita dei piedi, ma in alcuni casi possono diffondersi anche alla pianta dei piedi.
Rispetto alle verruche plantari questa tipologia non provoca dolore quando si cammina, tuttavia tende a recidivare.
Verruche ano-genitali
Note anche come condilomi, si manifestano a livello degli organi riproduttivi e possono localizzarsi all’interno della vagina e/o dell’ano, nell’area pubica e tra le cosce. Questo tipo di verruche si possono presentare sia con una superficie liscia-vellutata sia come escrescenze ruvide.
La trasmissione avviene attraverso i rapporti sessuali, infatti le verruche ano-genitali rientrano tra le malattie sessualmente trasmissibili.
Verruche seborroiche
Chiamate più propriamente cheratosi seborroiche, sono una tipologia di verruche la cui comparsa è frequente nelle persone anziane. A differenza degli altri tipi verruche non sono di origine virale, ma sono espressione di una crescita sbagliata della cute.
Cause, fattori di rischio e trasmissione delle verruche
Le verruche sono causate da un’infezione da Papilloma Virus Umano e si sviluppano quando il virus entra nel corpo in seguito a un taglio o una rottura della pelle. Dopo che il virus è entrato nella pelle, una verruca può impiegare da 2 a 6-9 mesi per svilupparsi (periodo di incubazione).
Le verruche possono trasmettersi per contatto diretto con le verruche di un’altra persona o con le proprie (autoinoculazione), oppure per contatto indiretto, attraverso la condivisione di oggetti contaminati.
Nello specifico, sono fattori di rischio per lo sviluppo di verruche:
- Camminare scalzi: ad esempio in luoghi notoriamente rischiosi per questo tipo di infezioni come terme, bagni turchi, saune, bagni pubblici, bordi delle piscine, docce e spogliatoi degli impianti sportivi. In questi casi l’umidità e il calore favoriscono la macerazione della cute e predispongono allo sviluppo di verruche, specie in presenza di graffi e tagli sotto le piante dei piedi
- Condividere oggetti: ad esempio asciugamani, accappatoi, ciabatte e strumenti per la cura delle unghie
- Lesioni cutanee: sono la principale porta d’ingresso del virus e si localizzano maggiormente nelle zone più soggette ai traumi (mani e piedi). I bambini, data la maggiore facilità con cui si provocano ferite nel giocare sono la categoria più a rischio di sviluppare le verruche. Anche l’onicofagia può predisporre allo sviluppo di verruche periungueali
- Sistema immunitario indebolito: a causa di stress, HIV, chemioterapia, trapianti, malattie debilitanti, cattiva alimentazione
- Fattori genetici: ci sono persone che sono più predisposte di altre a sviluppare le verruche, poiché il sistema immunitario di ogni persona risponde in modo diverso al virus
- Indossare calzature e/o calze inadeguate: ad esempio quelle realizzate con materiali sintetici e non traspiranti
- Indossare calze o scarpe bagnate: la causa è l’umidità che si sviluppa
- Scarsa igiene cutanea
Segni e sintomi di verruche
Il segno più caratteristico delle verruche è costituito dalla comparsa di escrescenze cutanee (ispessimento dello strato più superficiale della pelle) su diverse parti del corpo, in base al tipo di verruca.
Le verruche, inoltre, possono presentarsi in modo diverso anche per grandezza, superficie e colore. In genere le verruche sono asintomatiche, tuttavia a seconda di dove sono localizzate potrebbero essere presenti prurito, dolore, gonfiore, rossore e in casi rari sanguinamento e pus.
Diagnosi
Le verruche vengono diagnosticate con una visita dermatologica, grazie all’osservazione del loro aspetto caratteristico e dalla loro localizzazione; solo in casi rari e dubbi si rende necessaria una biopsia, utile anche per escludere altri disturbi o condizioni come cheratosi seborroica, calli, fibromi molli, carcinoma a cellule squamose e lichen planus.
Come si curano le verruche
Le verruche sono generalmente innocue e tendono a scomparire senza alcun trattamento nel giro di mesi o anni (1-5 anni). Tuttavia, a causa della loro origine virale sono contagiose, quindi si rende necessaria una cura; inoltre, data l'alta frequenza di recidiva è opportuno trattare le verruche con terapie non invasive al fine di non lasciare cicatrici.
I trattamenti delle verruche dipendono inoltre da diverse variabili come:
- Tipo di verruca
- Localizzazione: ad esempio quelle che si formano sotto la pianta dei piedi devono essere rimosse perché dolorose. Così come devono essere rimosse quelle presenti sulle mani poiché potenziali fonti di contagio per sé e per gli altri (ad es. in chi per lavoro maneggia alimenti)
- Numero di verruche ed estensione dell’area colpita
- Profondità
- Fastidio o dolore
Trattamento con irritanti topici
Si utilizzano acidi - di vario tipo - a base cheratolitica da applicare localmente per diverse settimane. La scelta della sostanza e della modalità d’uso dipende dal tipo di verruca e dalla sua sede:
- Acido salicilico (da solo o in combinazione con acido lattico): è il trattamento di prima scelta e deve essere applicato direttamente sulla verruca per circa 12 settimane. Questo trattamento, che non deve mai essere utilizzato sul viso, agisce distruggendo e rimuovendo gli strati di cellule della verruca un po’ alla volta
- Acido tricloroacetico: la verruca deve essere prima raschiata e poi viene applicato l’acido. Il trattamento deve essere ripetuto ogni settimana e può essere piuttosto fastidioso
- 5-fluorouracile: impedisce la replicazione e la proliferazione cellulare
- Podofillina: questo tipo di trattamento è applicato soprattutto sulle verruche ano-genitali
- Tretinoina (o acido retinoico): favorisce la distruzione delle cellule che formano la verruca e la desquamazione dei cheratinociti che stimolano il ricambio cellulare
- Cantaridina: può essere utilizzata da sola o in combinazione con acido salicilico e podofillina da applicare direttamente sulla verruca che si trasforma così in vescica nel giro di 3-8 ore circa
Metodi distruttivi
I metodi distruttivi al giorno d’oggi sono fortemente sconsigliati e vi si ricorre solo in rari casi. Sono infatti considerati aggressivi poiché causano dolore, possibile scolorimento della pelle nell’area trattata e soprattutto hanno un’elevata possibilità di recidive e di esiti cicatriziali permanenti.
Sono considerati metodi distruttivi:
- Crioterapia con azoto liquido: viene sfruttata l'attività congelante dell'azoto liquido, spruzzato direttamente sulla verruca o applicato con un tampone, da ripetere ogni 1-2 settimane fino alla completa scomparsa. Questo metodo però, anche se efficace è molto doloroso e potrebbe lasciare una cicatrice, oppure causare lo scolorimento della pelle nell’area trattata;
- Raschiamento
- Escissione
- Diatermocoagulazione: tramite corrente elettrica a impulsi e ad alta frequenza vengono tagliati e cicatrizzati gli strati superficiali della cute
- Laser terapia: questa metodica cauterizza (brucia) i piccoli vasi sanguigni, di conseguenza il tessuto della verruca muore e cade. Tuttavia, può causare dolore e lasciare cicatrici permanenti
- Elettrocauterizzazione: si effettua una bruciatura circoscritta dei tessuti attraverso l’utilizzo di sostanze caustiche o altri prodotti chimici. A causa dell’alta percentuale di esiti cicatriziali permanenti, questa metodica viene utilizzata solo in casi estremi
- Curettage: viene effettuato con uno strumento in metallo a forma di cucchiaio che si utilizza per rimuovere la verruca
Immunoterapia
Se le verruche non rispondo agli altri trattamenti si ricorre all’immunoterapia, così da aiutare il sistema immunitario a combattere il virus. La sostanza utilizzata (per uso topico) è l’imiquimod, che provoca una lieve reazione allergica.
Questo tipo di trattamento innovativo favorisce la guarigione spontanea della verruca e diminuisce la probabilità di recidive. È utilizzato soprattutto per trattare le verruche ano-genitali.
Complicanze delle verruche
In casi molto rari le verruche genitali possono esitare in cancro cervicale o anale. In ogni caso è sempre opportuno rivolgersi a un medico nel caso in cui le verruche o la pelle che le circonda manifestino:
- Gonfiore
- Rossore
- Dolore
- Sanguinamento
- Presenza di pus
Prognosi e prevenzioen
Il decorso clinico delle verruche è difficilmente prevedibile (è diverso da persona a persona), poiché, se è vero che in molti casi le verruche possono andare incontro a guarigione spontanea nell’arco di 1-5 anni, in molti altri possono persistere per periodi ancora più lunghi e/o recidivare.
La prevenzione delle verruche si basa sull’adozione di semplici accorgimenti:
- Mantenere una corretta igiene personale (pelle sana, pulita e idratata)
- Evitare di condividere asciugamani, scarpe, ciabatte o strumenti per la cura delle unghie
- Evitare il contatto con le verruche di altre persone o con le proprie
- Mantenere i piedi asciutti e cambiare spesso le calze
- Evitare di camminare scalzi nelle piscine, negli spogliatoi e nelle docce degli impianti sportivi o di altri luoghi comuni
- Evitare traumi (ad es. mangiarsi le unghie) della pelle per ridurre la diffusione del virus responsabile delle verruche
- Disinfettare accuratamente e coprire eventuali ferite della pelle che altrimenti potrebbero fungere da porta d’ingresso del virus
- Effettuare il vaccino contro il Papilloma Virus che protegge da alcuni tipi di questo virus, responsabili dell’insorgenza di verruche e cancro
- Usare il preservativo per ridurre la trasmissione delle verruche genitali attraverso i rapporti sessuali
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