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Patologia

Tumore dell’esofago

di Monica Vaccaretti

All'ottavo posto a livello globale tra i tumori più comuni e al sesto tra quelli a mortalità più elevata, il tumore all'esofago colpisce prevalentemente gli uomini dopo i 60 anni. Causato dalla crescita incontrollata delle cellule della mucosa, è generalmente (60% dei casi) un carcinoma a cellule squamose (squamocellulare o spinocellulare) che si sviluppa nelle cellule di rivestimento della parte superiore e centrale dell'organo. Nel 30% circa dei casi il tumore è un adenocarcinoma che origina nelle ghiandole della mucosa e si manifesta nel terzo inferiore dell'organo, vicino alla giunzione con lo stomaco.

Cause di cancro esofageo

tumore esofago

Tra i tumori più comuni a livello globale, il tumore all'esofago colpisce prevalentemente gli uomini over 60.

Le cellule tumorali possono proliferare al di sotto della mucosa dell'esofago oppure all'interno, attraverso e oltre lo strato muscolare, anche se più raramente, raggiungendo il circolo linfatico. Negli stadi più avanzati la massa tumorale può provocare l'ostruzione dell'esofago, la perforazione verso il mediastino e un'erosione dei grossi vasi.

Si ritiene che l'irritazione/infiammazione cronica della mucosa che riveste l'esofago sia un fattore di rischio modificabile per il cancro esofageo. Essa può essere causata da ingestione di alcol e bevande troppo calde, l'uso di tabacco ed oppio, obesità e deficit nutrizionali, dovuti soprattutto a scarso consumo di frutta e verdura che facilitano i meccanismi di riparazione dei tessuti irritati.

Il rischio di sviluppare un tumore dell'esofago aumenta in alcune condizioni ereditarie come la tilosi palmare e plantare (ipercheratosi dei palmi delle mani e delle piante dei piedi) e la papillomatosi (formazione di piccole escrescenze nell'esofago).

Il rischio è maggiore in caso di precedenti patologie esofagee come la sindrome di Plummer-Vinson e l'acalasia. Il rischio aumenta se si soffre di esofagite peptica, causata dal reflusso di succhi gastrici per un inadeguato funzionamento del cardias e di esofago di Barrett, la complicanza più severa del reflusso gastroesofageo, considerato una precancerosi. Anche infezioni da batteri o virus come l'Helicobacter pylori possono favorire l'insorgenza del tumore.

Diagnosi di tumore all’esofago

La diagnosi viene confermata nel 95% dei casi mediante esofagogastroduodenoscopia, esame istologico e citologico. Solitamente si esegue una broncoscopia, specialmente nei casi di tumori che compaiono nel terzo superiore e nel tratto intermedio dell'esofago, per determinare se ci sia anche un coinvolgimento della trachea e per valutare se sia possibile rimuovere la neoplasia.

La mediastinoscopia viene impiegata per valutare l'interessamento dei linfonodi e di altre strutture mediastiniche. Il tumore del terzo inferiore deriva generalmente dalla proliferazione verso l'esofago di un adenocarcinoma dello stomaco. Per valutare l'estensione della neoplasia, locale e a distanza con la presenza di eventuali metastasi, la diagnostica di secondo livello prevede una TAC toracoaddominale con mezzo di contrasto e una PET, a completamento diagnostico.

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