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Patologia

Tumore allo stomaco

di Monica Vaccaretti

Provocato da una massa di cellule in crescita incontrollata che si origina nel 90% dei casi nella mucosa gastrica ossia nel rivestimento interno, il tumore allo stomaco è nella maggior parte dei casi un adenocarcinoma che può svilupparsi in ogni parte dell'organo. Può essere distinto in prossimale (più vicino all'esofago) e distale (più vicino al piloro o al duodeno). Il 50% di tutti i tumori dello stomaco si forma comunemente nell'antro.

Epidemiologia e classificazione del tumore gastrico

tumore allo stomaco

Il tumore allo stomaco è nella maggior parte dei casi un adenocarcinoma che può svilupparsi in ogni parte dell'organo.

Il tumore infiltra la mucosa circostante penetrando nella parete dello stomaco e in organi e strutture adiacenti. Spesso, al momento della diagnosi, sono già interessati fegato, pancreas, esofago e duodeno. Nelle fasi più avanzate della patologia si sviluppano metastasi.

La diffusione del tumore gastrico può avvenire per via diretta all'esofago e al peritoneo, per via linfatica ai linfonodi e per via ematica al fegato, alle ossa, ai polmoni e alle ovaie.

Lo stadio della malattia può essere iniziale o avanzato. Istologicamente il tumore allo stomaco è classificato in intestinale o diffuso.

Il tumore gastrico di tipo intestinale è il più frequente ed è caratterizzato dalla metaplasia intestinale ossia dalla trasformazione dell'epitelio gastrico in epitelio intestinale. Si presenta come una formazione simil-polipoide o come diffusa infiltrazione della parete del viscere.

Il tumore gastrico di tipo diffuso è lievemente meno frequente e colpisce generalmente attorno ai 45 anni senza distinzione di genere. Origina dalla normale mucosa gastrica, senza metaplasia, e penetra profondamente negli strati tissutali delle pareti dello stomaco ulcerando.

Secondo il database Globocam dell'Oms che raccoglie i dati dell'incidenza, si tratta di uno dei più comuni tumori in tutto il mondo. Dai dati epidemiologici risulta che si riscontra soprattutto in Asia orientale e in Europa orientale ed emerge che è due volte più frequente negli uomini rispetto alle donne, soprattutto tra le classi sociali più basse. Si stima che negli Stati Uniti i nuovi casi diagnosticati ogni anno siano circa 22 mila mentre in Italia sono circa 8400 nei maschi e 6100 nelle femmine.

Sintomi di cancro gastrico

I sintomi precoci del cancro gastrico sono spesso scarsamente definiti, aspecifici, poiché in molti casi lo sviluppo di questo tumore ha inizio nella curvatura minore e non provoca sensibili alterazioni della funzionalità gastrica.

Le fasi iniziali del cancro gastrico possono essere asintomatiche. I primi sintomi sono simili a quelli dell'ulcera benigna, come il dolore o bruciore di stomaco alleviato dagli antiacidi. Con il progredire della malattia i sintomi possono includere:

  • indigestione
  • sensazione di pienezza e gonfiore dopo un piccolo pasto
  • anoressia
  • dispepsia
  • dimagrimento
  • dolore addominale
  • stipsi
  • anemia
  • nausea e vomito, anche ematico
  • presenza di sangue nelle feci
  • difficoltà alla deglutizione

Trattamento

Il carcinoma gastrico può essere trattato efficacemente solo per via chirurgica. Se allo stadio iniziale, esiste la possibilità di asportarlo endoscopicamente con la dissezione sottomucosa radicale che non necessita di ulteriori terapie.

Se il tumore può essere rimosso quando è ancora localizzato nello stomaco il paziente può essere curato. Se la massa tumorale si è estesa oltre l'area asportabile chirurgicamente non è possibile effettuare un intervento curativo. Tuttavia, in molti casi la resezione del tumore può avere un effetto palliativo, con la prevenzione dei sintomi quali la stenosi.

La chirurgia è il trattamento d'elezione. L'intervento consiste nell'asportazione di tutto lo stomaco o di una parte. La gastrectomia parziale – indicata in neoplasie distali - prevede la resezione soltanto della zona interessata dal tumore e dei linfonodi locoregionali e a distanza, eventualmente anche la milza.

La gastrectomia totale toglie l'organo interamente, oltre ai linfonodi vicini e a distanza e anche una piccola porzione di esofago. Se è stata eseguita una gastrectomia totale la continuità gastrointestinale viene ripristinata con l'anastomosi tra le stremità dell'esofago e del digiuno.

Interventi di chirurgia palliativa, piuttosto che radicale, vengono eseguiti se il tumore ha metastatizzato coinvolgendo altri organi vitali come il fegato. La chirurgia palliativa viene eseguita anche per alleviare i sintomi dell'ostruzione o la disfagia.

Nei casi in cui il trattamento chirurgico non può essere curativo, la chemioterapia neoadiuvante ed adiuvante (ossia prima e dopo la chirurgia) permette di ottenere un migliore controllo della malattia o un effetto palliativo.

I farmaci antiblastici più frequentemente usati sono 5-fluorouracile, doxorubicina e mitomicina-C, in associazione.

A scopo palliativo può essere usata anche la radioterapia. La ricerca di marcatori tumorali - quali l'antigene carcinoembrionale, CA-19.9 e CA-50 – facilita la valutazione dell'efficacia del trattamento. Livelli elevati di questi marcatori dovrebbero ridursi se la risposta al trattamento è positiva.

Prognosi

La possibilità di guarigione e la scelta del trattamento dipendono dallo stadio del tumore e dalle condizioni generali di salute del paziente. La prognosi è solitamente infausta, perché spesso al momento della diagnosi sono già presenti metastasi.

Il tumore gastrico iniziale ha una maggiore possibilità di guarigione, con una sopravvivenza a cinque anni del 90%, perché la neoplasia non supera i 2 cm di diametro, non forma ulcere, non coinvolge vasi e linfonodi ed è ben differenziata. Se il cancro gastrico è ad uno stadio avanzato, la sopravvivenza a 5 anni scende al 25% circa.

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