Con il termine tachipnea, o polipnea, si intende un aumento della frequenza respiratoria oltre i valori considerati fisiologici. La frequenza respiratoria fisiologica si attesta intorno ai 12–20 atti/minuto.
Frequenza respiratoria
La frequenza respiratoria è un valore indirettamente proporzionale all’età: il neonato e il bambino hanno infatti una frequenza cardiaca molto elevata, che decresce progressivamente fino a raggiungere i valori dell’adulto nella fase adolescenziale. Questo avviene perché le richieste di ossigeno nel neonato e nel bambino sono nettamente maggiori rispetto a quelle dell’adulto.
Nei neonati la frequenza respiratoria si attesta infatti intorno ai 40–60 atti al minuto, con picchi durante la fase del pianto; intorno all’anno di età la frequenza respiratoria comincia a decrescere.
La frequenza respiratoria viene rilevata in quattro modi
- Attraverso l’osservazione diretta del paziente, andando a contare quante volte si alza il torace in un minuto
- Attraverso il metodo auscultatorio, ovvero con l’utilizzo di uno stetoscopio, anche in questo caso andando a contare quanti atti inspiratori vengono effettuati in un minuto
- Attraverso un monitor multiparametrico, con elettrodi collegati al torace per la rilevazione del tracciato elettrocardiografico che sono in grado di leggere anche la frequenza respiratoria attraverso l’innalzamento del torace
- Attraverso il ventilatore polmonare, qualora il paziente venga posto in ventilazione invasiva o non invasiva e quindi connesso ad uno ventilatore
Tipi di tachipnea
La tachipnea può essere:
- Fisiologica: legata quindi a condizioni normali e a richieste dell’organismo, come ad esempio dopo uno sforzo intenso, dopo l’attività fisica, in gravidanza, dopo l’assunzione di sostanze eccitanti che contengono caffeina o dopo aver fumato
- Patologica: legata ad una patologia, ad uno stato d’ansia o di stress, o all’assunzione di sostanze stupefacenti
Diagnosi di tachipnea
La diagnosi viene effettuata attraverso l’esame obiettivo, ovvero andando a controllare e monitorare la frequenza respiratoria. Ovviamente, alcune indagini clinico–laboratoristiche e radiologiche permettono di discriminare fra una problematica fisiologica o patologica.
In particolar modo, l’emogasanalisi è in grado di evidenziare gli scambi gassosi (ossigeno, O2 e anidride carbonica, CO2), l’eventuale presenza di monossido di carbonio (CO), la presenza di una condizione di acidosi o alcalosi respiratoria o metabolica.
L’rx torace e la TC torace permettono di evidenziare la presenza o meno di patologie respiratorie acute o croniche; l’elettrocardiogramma permette di evidenziare l’eventuale presenza di una patologia cardiaca acuta.
Trattamento della tachipnea
Il trattamento della tachipnea è strettamente correlato alla causa che la ha generata. Qualora la causa sia respiratoria, legata ad una patologia polmonare come polmonite, BPCO riacutizzata, embolia polmonare o edema polmonare, l’approccio più adeguato potrebbe essere ad esempio il trattamento con ossigenoterapia, ventilazione meccanica invasiva o non invasiva.
Nel caso di una causa cardiaca l’approccio potrebbe essere cardiologico, con o senza il supporto di ossigenoterapia. Nel caso delle altre problematiche potrebbe essere più adatto un trattamento farmacologico o interventistico.
Qualora la causa sia cardiaca, respiratoria o neurologica, l’intervento potrebbe essere emergente poiché legato ad una condizione di instabilità emodinamica o respiratoria. Tuttavia, anche se la causa non fosse legata ad una condizione di instabilità, come ad esempio uno stato di ansia o di agitazione psicomotoria, è comunque necessario intervenire, al fine di migliorare il benessere del paziente.
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