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Tachipnea

di Chiara Vannini

Con il termine tachipnea, o polipnea, si intende un aumento della frequenza respiratoria oltre i valori considerati fisiologici. La frequenza respiratoria fisiologica si attesta intorno ai 12–20 atti/minuto.

Frequenza respiratoria

donna con difficoltà respiratorie

La tachipnea può essere correlata a problematiche di tipo psichico, come agitazione psicomotoria, stress o crisi di ansia o attacchi di panico.

La frequenza respiratoria è un valore indirettamente proporzionale all’età: il neonato e il bambino hanno infatti una frequenza cardiaca molto elevata, che decresce progressivamente fino a raggiungere i valori dell’adulto nella fase adolescenziale. Questo avviene perché le richieste di ossigeno nel neonato e nel bambino sono nettamente maggiori rispetto a quelle dell’adulto.

Nei neonati la frequenza respiratoria si attesta infatti intorno ai 40–60 atti al minuto, con picchi durante la fase del pianto; intorno all’anno di età la frequenza respiratoria comincia a decrescere.

La frequenza respiratoria viene rilevata in quattro modi

  1. Attraverso l’osservazione diretta del paziente, andando a contare quante volte si alza il torace in un minuto
  2. Attraverso il metodo auscultatorio, ovvero con l’utilizzo di uno stetoscopio, anche in questo caso andando a contare quanti atti inspiratori vengono effettuati in un minuto
  3. Attraverso un monitor multiparametrico, con elettrodi collegati al torace per la rilevazione del tracciato elettrocardiografico che sono in grado di leggere anche la frequenza respiratoria attraverso l’innalzamento del torace
  4. Attraverso il ventilatore polmonare, qualora il paziente venga posto in ventilazione invasiva o non invasiva e quindi connesso ad uno ventilatore

Tipi di tachipnea

La tachipnea può essere:

  • Fisiologica: legata quindi a condizioni normali e a richieste dell’organismo, come ad esempio dopo uno sforzo intenso, dopo l’attività fisica, in gravidanza, dopo l’assunzione di sostanze eccitanti che contengono caffeina o dopo aver fumato
  • Patologica: legata ad una patologia, ad uno stato d’ansia o di stress, o all’assunzione di sostanze stupefacenti

Diagnosi di tachipnea

La diagnosi viene effettuata attraverso l’esame obiettivo, ovvero andando a controllare e monitorare la frequenza respiratoria. Ovviamente, alcune indagini clinico–laboratoristiche e radiologiche permettono di discriminare fra una problematica fisiologica o patologica.

In particolar modo, l’emogasanalisi è in grado di evidenziare gli scambi gassosi (ossigeno, O2 e anidride carbonica, CO2), l’eventuale presenza di monossido di carbonio (CO), la presenza di una condizione di acidosi o alcalosi respiratoria o metabolica.

L’rx torace e la TC torace permettono di evidenziare la presenza o meno di patologie respiratorie acute o croniche; l’elettrocardiogramma permette di evidenziare l’eventuale presenza di una patologia cardiaca acuta.

Trattamento della tachipnea

Il trattamento della tachipnea è strettamente correlato alla causa che la ha generata. Qualora la causa sia respiratoria, legata ad una patologia polmonare come polmonite, BPCO riacutizzata, embolia polmonare o edema polmonare, l’approccio più adeguato potrebbe essere ad esempio il trattamento con ossigenoterapia, ventilazione meccanica invasiva o non invasiva.

Nel caso di una causa cardiaca l’approccio potrebbe essere cardiologico, con o senza il supporto di ossigenoterapia. Nel caso delle altre problematiche potrebbe essere più adatto un trattamento farmacologico o interventistico.

Qualora la causa sia cardiaca, respiratoria o neurologica, l’intervento potrebbe essere emergente poiché legato ad una condizione di instabilità emodinamica o respiratoria. Tuttavia, anche se la causa non fosse legata ad una condizione di instabilità, come ad esempio uno stato di ansia o di agitazione psicomotoria, è comunque necessario intervenire, al fine di migliorare il benessere del paziente.

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