Che cos’è la babesiosi
Babesiosi, malattia infettiva causata dalle babesie che infettano i globuli rossi.
La babesiosi è una malattia infettiva causata dalle babesie , dei protozoi che infettano i globuli rossi e sono trasmessi all’uomo dalle zecche Ixodex scapularis , dette anche “zecche dalle zampe nere ” o “zecche dei cervi ” (la malattia non si trasmette da persona a persona).
Questo tipo di zecche sono i vettori abituali delle babesie mentre i roditori ne sono il principale serbatoio naturale. Le zecche allo stato larvale si infettano alimentandosi su roditori infetti e poi si trasformano in ninfe che trasmettono il parassita a un altro animale o all'uomo. Le zecche adulte di solito infettano i cervi, ma possono anche trasmettere il parassita agli uomini.
Tra le babesie che più spesso infettano l’uomo ci sono la Babesia microti, la Babesia divergens, la Babesia duncani e un'altra Babesia che al momento è definita MO1. Il maggior numero di infezioni si registrano durante i mesi estivi. L'incidenza della babesiosi è maggiore negli Stati Uniti, mentre in Europa, Asia, Africa, Australia e Sud America sono stati descritti casi sporadici.
Cause di babesiosi
Nella maggior parte dei casi la babesia viene trasmessa all'uomo con il morso di una zecca durante l'attività all'aria aperta. La trasmissione della babesiosi con una trasfusione di sangue da un donatore infetto oppure da madre a figlio durante la gravidanza o il parto è estremamente rara.
La Babesia entra nei globuli rossi, matura e si divide in maniera asessuata. I globuli rossi infetti alla fine si rompono e rilasciano microrganismi che invadono altri globuli rossi.
Sintomi di babesiosi
Non tutte le persone con babesiosi presentano i sintomi dell’infezione. Tuttavia, quando presenti sono simili a quelli dell’influenza :
Febbre
Brividi
Sudorazione
Malessere generalizzato
Debolezza
Possono essere presenti anche:
Sintomi più rari
I sintomi possono manifestarsi da 1 a 4 settimane (ma anche molti mesi) dopo il morso della zecca e possono durare diverse settimane. In soggetti immunocompromessi, cui è stata tolta la milza, che hanno malattie renali ed epatiche e in soggetti anziani la malattia può evolvere in modo più grave fino al decesso.
Diagnosi di babesiosi
La babesiosi viene sospettata in pazienti che hanno febbre alta senza apparente motivo e che risiedono o che hanno fatto viaggi in una zona in cui la Babesia è molto diffusa. La diagnosi si ottiene analizzando al microscopio il sangue dell'individuo al fine di osservare il parassita all'interno dei globuli rossi ed effettuare l'esame sierologico con immunofluorescenza indiretta e l’analisi molecolare basata sulla PCR (Polymerase Chain Reaction).
La diagnosi differenziale deve essere posta rispetto a malaria , malattia di Lyme , ehrlichiosi, febbre tifoide e mononucleosi infettiva .
Trattamento
Se la malattia non è sintomatica non è necessaria una cura. Quando serve però la terapia è combinata con farmaci attivi contro i protozoi:
Complicanze
Le complicanze più comuni della babesiosi sono legate all'anemia emolitica causata dalla rottura dei globuli rossi parassitati dalla Babesia, ma si possono anche presentare piastrinopenia e coagulazione intravascolare disseminata .
Prevenzione
Non esiste un vaccino contro la babesiosi , di conseguenza se si vive o si soggiorna in aree in cui la malattia è presente è bene adottare alcuni accorgimenti:
Camminare lungo sentieri battuti evitando l'erba alta
Indossare pantaloni lunghi
Applicare su pelle e abiti un repellente contro le zecche
Controllare, dopo le attività all’area aperta, eventuali zecche su indumenti e pelle avendo cura di osservare particolarmente zone poco visibili come quella inguinale, dietro il collo o tra le dita dei piedi
Le persone che hanno avuto la babesiosi, inoltre, sono temporaneamente interdette dalla donazione di sangue e potenzialmente di organi, per prevenire la trasmissione.
Prognosi
La prognosi dipende dallo stato di salute del paziente. In persone con un sistema immunitario sano la babesiosi si risolve solitamente senza complicanze.
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