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Patologia

Sindrome da Distress Respiratorio Acuto - ARDS

di Giacomo Sebastiano Canova

La Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS) rappresenta una delle forme di insufficienza respiratoria acuta di origine polmonare più frequentemente causa di ricovero nei reparti di Rianimazione e di Terapia Intensiva. Questa sindrome si contraddistingue per un improvviso e progressivo edema polmonare, infiltrati bilaterali ingravescenti alla radiografia del torace, ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia (PaO2/FiO2 ≤ 200 mmHg) e riduzione della compliance polmonare. Il trattamento prevede la ventilazione meccanica e la pronazione del paziente.

ARDS, epidemiologia e fattori di rischio

La ventilazione meccanica in ARDS

L’ARDS colpisce tra i 10 e i 58 soggetti su 100.000.

Tali dati variano a seconda della posizione geografica e di come viene registrata la patologia.

In terapia intensiva, il 7,1% dei pazienti ricoverato presentano ARDS e, nel caso in cui il ricovero duri più di 24 ore, il tasso sale al 12,5%.

Il tasso di mortalità di questa patologia va dal 27% al 45% e i pazienti giovani che presentano ARDS a seguito di trauma sono il gruppo con la maggiore probabilità di completa guarigione nel corso di 6-12 mesi.

La letteratura ha evidenziato numerosi fattori di rischio per ARDS; tali fattori possono essere diretti o indiretti.

Fattori di rischio diretti Fattori di rischio indiretti
- Infezione localizzata: polmonite batterica, micotica o virale
- Contusione polmonare
- Aspirazione del contenuto gastrico
- Embolia grassosa o gassosa
- Inalazione prolungata di elevate concentrazioni di ossigeno o agenti tossici
- Annegamento
- Danno da riperfusione
Traumi: fratture costali multiple, trauma cranico
- Patologie ematologiche: CID, trasfusioni massive,
circolazione extracorporea
- Sepsi sistemica
- Shock
- Malattie metaboliche: pancreatite, uremia
- Chirurgia maggiore
- Ingestione e overdose di stupefacenti

Diagnosi di Sindrome da Distress Respiratorio Acuto

La diagnosi di ARDS si basa sui seguenti criteri:

  • Anamnesi positiva per i fattori di rischio polmonari o sistemici
  • Presenza alla radiografia del torace di infiltrati polmonari bilaterali in assenza clinica di scompenso cardiaco sinistro
  • Rapporto PaO2/FiO2 inferiore a 200 mmHg

Indagini diagnostiche

In riferimento alle indagini strumentali, è necessario considerare diversi parametri per giungere alla diagnosi di ARDS:

  • Emogasanalisi: può indicare una moderata o grave ipossiemia (PaO2 < 50 mmHg) anche quando la concentrazione di ossigeno inspirato (FiO2) è al 60%, oltre a ipercapnia (PaCO2 > 50 mmHg)
  • Calcolo dello shunt: rivela uno shunt polmonare aumentato del 5% rispetto al valore normale, in genere compreso tra 20 e 30%
  • Rapporto tra le proteine del liquido bronchiale e il siero superiore a 0,5: indica una concentrazione insolitamente elevata di proteine nel liquido bronchiale. Ciò è espressione del fatto che la membrana alveolo-capillare sia danneggiata in quanto consente alle proteine di passare attraverso le pareti capillari, fatto che in condizioni fisiologiche non avviene
  • Compliance polmonare ridotta a livelli inferiori a 50 Ml/cm H2O: i valori normali sono compresi tra 80 e 100 ml/cm H2O
  • Pressione capillare polmonare (PWCP) normale: dovuta al fatto che l’insufficienza cardiaca sinistra non è la causa della congestione polmonare.
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