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Nursing narrativo, quando il paziente torna al centro

di Redazione

Credo che molti di noi dovrebbero ogni tanto fermarsi e ricordare questo: ricordare che il nostro lavoro non è solo ciò che noi siamo abituati a vedere ogni giorno nei nostri reparti. Perché a volte può essere molto più importante strappare un sorriso a chi di sorridere proprio non ne ha la forza, o semplicemente ascoltare un paziente che si sente troppo solo in un letto di ospedale, tra una compressa e una flebo.

Nursing narrativo: La linea sottile tra curare e prendersi cura

È da questo pensiero che è nata la mia voglia di approfondire l’infermieristica narrativa. Un concetto ancora molto lontano dalla nostra professione, troppo concentrata a considerare superficialmente una malattia come un guasto meccanico da riparare.

L’infermieristica narrativa nasce come una tecnica di comunicazione che pone attenzione alle storie di malattia per comprendere in modo più approfondito i pazienti e i loro bisogni.

Se si cura una malattia si vince o si perde, ma se si cura una persona, vi garantisco che si vince sempre, qualunque sia l’esito della terapia (Patch Adams)

Penso che le emozioni e le sensazioni di ogni paziente dovrebbero essere oggetto dell’attenzione dell’infermiere, poiché questo significherebbe passare dalla prospettiva del curare a quella del prendersi cura, ovvero to care.

Quindi andare oltre la concezione della malattia come insieme di segni e sintomi, quella che conosciamo con il nome di disease, per considerare la malattia come un’esperienza vissuta dal paziente e quindi illness.

L’utilizzo del metodo narrativo nel processo assistenziale restituisce la centralità alla persona e consente agli infermieri di ampliare la visione della malattia, senza fermarsi alla superficie.

Mi rendo purtroppo conto che gli ostacoli da superare sono ancora molti e che all’interno delle Unità Operative vi sia una carenza di informazioni, seguita dalla carenza di personale e soprattutto di tempo.

Ma spero che un giorno – neanche troppo lontano - questo possa essere un nuovo punto di partenza per la nostra professione.

Brenda Orlando, Infermiera

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