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Nessuna invasione di campo, dottore, solo cambio strategia

di Mimma Sternativo

La lotta medico-infermiere è una lotta anacronistica, una lotta che oramai viene fatta solo da vecchi baroni della sanità, a noi non interessa.

Infermieri e medici giocano davvero due campionati diversi?

Udite, udite: il sindacato nazionale autonomi dei medici italiani ha elaborato una nuova teoria sanitaria sulla base della storia calcistica.

Secondo il Dott. Testa, presidente nazionale Snami, l'infermiere può essere un buon giocatore, anche dalle grandi potenzialità, ma senza un medico che funga da allenatore nulla è.

L'atleta che vorrebbe sostituire l’allenatore, dare indicazioni di chi deve e come si deve giocare, arriva a non sedersi neanche più in panchina.

È pericoloso, sostiene lui.

Come si passa da una molteplicità di osservazioni ad una teoria che permette di prevedere il comportamento della natura? È corretto e scientificamente affidabile il procedimento induttivo che permette di passare da tanti casi particolari ad un enunciato generale? (D. Hume)

La storia calcistica insegna sempre. L'Italia è il paese in cui tutto si insegna col calcio, ora anche la sanità.

"Gli infermieri fanno un’invasione di campo", quante volte l'hanno urlato? - a proposito, alla fine noi infermieri quanti cartellini gialli abbiamo già preso?

La storia calcistica insegna forse tante cose, ma una è e rimane inconfutabile: se la squadra non vince è colpa dell'allenatore e quell'allenatore va cambiato.

Certo che si può provare a dargli altre possibilità, ma poi, ad un certo punto, non si può mica continuare a buttare via il denaro della società, si rischia di fallire. E così è per la Sanità.

Ecco, forse se vedessimo la Sanità come un campionato di calcio tutto risulterebbe più facile. E allora nessuna invasione di campo, solo cambio di strategia, dottore.

Perché noi infermieri siamo stanchi di vedere le vostre simulazioni per indurre i cittadini-arbitri a punire un fallo ingiustificato.

Il vostro è un atteggiamento antisportivo che continua a mettere in seria difficoltà il regolare svolgimento della gara. E non è vero che l'atleta non può sostituire l'allenatore, perché la storia calcistica insegna: Marcello Lippi, Carlo Ancelotti, Alex Ferguson e tanti altri grandi allenatori sono stati prima di tutto giocatori, divenuti poi più grandi dei loro stessi maestri.

No caro Dottore, nessuna invasione di campo; noi infermieri ne stiamo proprio costruendo un altro

E se proprio di invasione si deve parlare, allora in realtà la fa lei quando dice che in triage ci starebbero meglio i medici, che saprebbero dare di più di qualsiasi altro professionista.

Inutile dirle quanto sia banale e populista questa affermazione. Pensa davvero che un medico a cui per anni è stata data la forma mentis della diagnosi riuscirebbe a dare un codice di priorità in due minuti? No, non è questione di superiorità di uno o dell'altro, semplicemente il triage è nato come abito per l'infermiere che non veste altrettanto bene sul medico.

E si potrebbero spendere mille parole per dare peso a questo concetto, ma cadendo nella tentazione si rischierebbe di perdere la lucidità, perderemmo la concentrazione sulle cose che meritano attenzione e rischieremmo di perdere la partita.

La lotta medico-infermiere è una lotta anacronistica, una lotta che oramai viene fatta solo da vecchi baroni della sanità, a noi non interessa.

Il mondo, la sanità sono cambiati e gli infermieri con loro. È ora che anche il medico lo faccia.

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Commenti (3)

Francescom

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45 commenti

E basta con queste competenze avanzate!

#3

Ha davvero dell incredibile la mole di frasi prive di senso logico in quest articolo. Esistono delle regole. Esiste il valore legale del titolo di studio. Il medico ha competenze che l infemiere non puó invadere. Altrimenti si finisce nell ambito dell abuso di professione (come più volte ribadito dalla sentenze della cassazione). Questa la realtà delle cose. C è poco da discutere o filosofeggiare. Il medico si occupa delle prevenzione, della diagnosi e della terapia. Che tutti se ne facessero una ragione! Tra altro il discorsetto su campi e campetti funziona fin quando è l infermiere a invadere le competenze mediche. Quando invece sono le altre professioni a invadere il campo degli infermieri (oss, tsrm e fisioterapisti) questi campi perdono di appeal . Il fascino della doppia morale! Un'ultima considerazione poi riguarda la mancanza di motivi validi per cambiare il famigerato modello "medicocentrico". Una recente review ha dimostrato che i paesi in cui sono in vigore le famose competenze avanzate infermieristiche non si sono registrate migliori indici di efficacia ed efficienza sanitaria (basta guardare l nhs britannico, attaccato alla canna del gas). Anzi, i migliori indici europei li ha la Germania, paese medicocentrico per eccellenza (ha un numero di mmg dippio rispetto all Italia tra l altro). Assurda poi la considerazione per la quale un medico, professionista formato per 11-12 anni (senza citare i plurispecialisti), non sarebbe in grado di fornire la stessa resa dell infermiere (3-4 anni di formazione in media per i laureati) in ambito triaggistico. Questa è da ridere a crepapelle.

brusati

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10 commenti

poveri medici

#2

Le critiche in questione ci sono rivolte anche dai medici di famiglia. Il loro segretario generale non solo sostiene questa tesi, ma addirittura rilancia sostenendo che gli infermieri di famiglia non sono utili, che il medico non deve essere solo un compilatore di scartoffie, non deve essere quello che da il beneplacito a quanto ha deciso l'infermiere di famiglia, i medici non sono i consulenti dell'infermiere.
Io ho deciso qualche anno fa, di dedicarmi appieno alla libera professione domiciliare.
Dopo un iniziale poco interesse da parte dei medici di famiglia, da un paio d'anni sono chiamato frequentemente da un medico, più sporadicamente da un altro, raramente dagli altri componenti il team nella zona dove abito.
Da qualche mese, il medico che più mi chiama, mi ha chiesto di controllargli settimanalmente un gruppo di pazienti. il mio lavoro di controllo, si limita ad essere nè più né meno quello che fa un infermiere in una corsia di ospedale quando un paziente suona il campanello. Vado dal paziente, rilevo i parametri vitali, mi faccio raccontare come è trascorsa la settimana, se nel frattempo è sorto qualche problema, chiedo se ha bisogno di ricette per farmaci e/o esami ed alla sera trasmetto per email al medico tutte le informazioni raccolte. Ovviamente, quando rilevo un problema grave, contatto immediatamente il medico chiedendone l'intervento o una guida.
Cose che secondo i medici di base sono inutili?
Allora, perchè molti pazienti si lamentano con me che "il dottore non si fa mai vedere"?
Perchè molti pazienti hanno l'ardire di chiamare me invece del medico di famiglia "perchè tanto non mi risponde"?

dubonnet

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2 commenti

Sante parole!

#1

Brava, Mimma! Ottimo intervento!