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Evento ECM

Una visione integrata, per il paziente e per il professionista

di Alberto Ansaloni

Questo il filo conduttore che ha accomunato gli interventi della tavola rotonda “I bisogni della sanità si modificano nel tempo”, organizzata nell’ambito dell’evento formativo ‘Nutrizione e lesioni, rischi e responsabilità: ieri, oggi e domani’ svoltosi oggi - 26 novembre - a Reggio Emilia.

Duecento presente all'evento di Reggio Emilia

Circa 200 i professionisti presenti: infermieri, medici, dietisti. A riprova che il bisogno del paziente e le necessità del professionista devono essere considerate in modo multidisciplinare. E gli interventi ne hanno messo in luce le molteplici sfaccettature: progetti infermieristici di assistenza, il rapporto con il paziente e con la cittadinanza, la valutazione dei rischi e l’organizzazione delle competenze all’interno delle aziende sanitarie.

Un esempio di integrazione è quello condotto dalla Dott.ssa Angela Peghetti affrontando il tema della disabilità correlata all’assistenza. Partendo dallo studio dei principali fattori sistemici e assistenziali che aumentano l’insorgere di situazioni di questo tipo durante il ricovero ospedaliero ha elaborato un progetto – come lo ha definito la stessa Paghetti - per sensibilizzare gli infermieri a migliorare le pratiche assistenziali. E quindi gruppi di lavoro sull’individuazione dei fattori di rischio sistemici, assistenziali e sulle principali buone pratiche da adottare.

E l’insorgere di problemi connessi al ricovero ospedaliero è il cuore dell’attività di un risk manager ed è stato anche il centro dell’intervento del dottor Pietro Ragni. La parola d’ordine, dal suo punto di vista, è una: Considerare gli outcome sui pazienti e sui parenti. Perché con rischio clinico non bisogna intendere solo i possibili eventi avversi, ma bisogna considerare la sicurezza del paziente nella sua globalità. Non abbiamo solo la responsabilità di non arrecare danni di salute – ha sottolineato il dottor Ricagni - , ma di non esporre nessuna delle persone in carico a conseguenze negative. E tra queste ci sono anche i parenti. Per questo è necessario prestare attenzione a qualsiasi comportamento che si sceglie di adottare.

Il verbo scegliere, con una valenza etica e morale, ha un ruolo centrale per il Dott. Luca Rossi. Per il medico fare scelte è un esercizio quotidiano – spiega Rossi – e queste possono essere individuali, di strategia clinica o di governo clinico”. Ma in tutto questo il professionista non può prescindere da etica e morale, “gli strumenti per fare la miglior scelta possibile.

Un esempio di come le scelte aziendali ricadono sui professionisti è emerso dall’intervento della Dott.ssa Marina Iemmi che ha presentato il legame tra centralità del paziente e la contemporanea specializzazione e integrazione del professionista dal punto di vista di un dirigente infermieristico. Gli elementi di integrazione sono molteplici: tra ospedale e territorio, tra diversi professionisti e tra differenti competenze. Tutto per adottare – come spiega Marina Iemmi, attualmente dirigente delle professioni sanitarie all’Arcispedale Santa Maria Nuova  IRCCS di Reggio Emilia – i metodi organizzativi più consoni al nostro paziente. E se il futuro punterà necessariamente sui servizi territoriali, già oggi all’interno del presidio ospedaliero occorre differenziare la formazione degli operatori. Il nostro ospedale – spiega Marina Iemmi – si caratterizza per due fabbisogni:  integrazione e  specializzazione. Questi elementi devono coesistere e stare insieme. La traduzione è la formazione di un professionista con particolari conoscenze che devono essere messe in rete per “la centralità del paziente”, facendo anche ricorso a figure o forme organizzative specifiche come il primary nursing, il case manager, l’infermiere di ricerca o quello dedicato alle cure palliative”.

Oggi le competenze necessarie nel mondo sanitario talvolta quasi travalicano il mondo dell’assistenza: Diventa sempre più importante  – dichiara il Dott. Orazio Cassiani, responsabile del servizio infermieristico tecnico e riabilitativo della casa di cura Villa Verde di Reggio Emilia – definire un connubio tra la formazione sanitaria e la capacita di fare management all’interno dell’area sanitaria. Si tratta di un’attività relegata prevalentemente al manager ma che in realtà richiede competenze specifiche di tutti i professionisti del mondo sanitario. Una necessità anche per “offrire un ventaglio di opportunità" al paziente che abbiamo l’obbligo e etico e morale di poter sostenere.

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