Per una sanità al centro dell’agenda politica. Questo il titolo della 12esima Conferenza nazionale Gimbe tenutasi a Bologna il 3 marzo 2017. L’evento è interamente sostenuto dalla Fondazione Gimbe, che ha lo scopo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario.
La 12esima Conferenza nazionale Gimbe
Il finanziamento pubblico del SSN tra tagli mancati e aumenti dal 2010 ha lasciato per strada oltre 35 miliardi di euro
- ha dichiarato in apertura il Presidente di GIMBE Nino Cartabellotta - facendo retrocedere l'Italia sempre più nel confronto con i paesi OCSE, quelli europei e del G7, tra i quali siamo fanalino di coda per spesa totale e per spesa pubblica, ma secondi per spesa a carico dei cittadini.
Per Gimbe c’è una sola strada: per salvare il SSN è indispensabile rimettere la sanità pubblica e, più in generale, il sistema del welfare al centro dell’agenda politica
. Il rapporto ha quantificato per il 2025 un fabbisogno di circa 200 miliardi di euro.
La sessione sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale ha visto il confronto tra i protagonisti della politica sanitaria nella tavola rotonda moderata dallo stesso presidente.
L'equità di accesso alle cure ha rappresentato il perno della discussione sul definanziamento pubblico, il caos sulla sanità integrativa, gli sprechi e la dubbia sostenibilità dei nuovi Lea.
Con un occhio all'andamento del Pil, la variabile da tenere in considerazione, insieme al quantum, è soprattutto quella di capire come vengono spesi i soldi
, ha dichiarato Sergio Venturi della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Fattori esterni, tecnologie mediche e sanitarie sono gli aspetti che vanno tenuti in considerazione se vogliamo mantenere un Paese in stato di salute
, ha aggiunto Giulia Grillo, vicepresidente della XXII° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Equità di accesso alle cure, è questo l'indice da tenere in considerazione per poter considerare un paese in grado di mantenere un buon stato di salute
, ha chiosato Grillo.
Spesa in prevenzione primaria: l’Italia rimane all’avanguardia
In Italia abbiamo un sistema sanitario fra i più evoluti, abbiamo risultati di salute che nel mondo ci invidiano - ha proseguito Venturi - ci sono tuttavia delle differenze che non hanno più ragione di esistere. Non possono esserci ventuno sistemi differenti di partecipazione alla spesa né tanta disomogeneità di accesso alle cure nelle varie Regioni come è ad oggi
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Sanità Integrativa
Rispetto alla sanità integrativa la Fondazione Gimbe ritiene indispensabile un riordino complessivo della normativa: Il modello "a tre pilastri" - ha sottolineato Cartabellotta - oggi mostra tutti i suoi limiti: avendo puntato tutto sul primo pilastro (finanziamento pubblico non più sufficiente a erogare i Lea), non siamo riusciti infatti ad espandere adeguatamente il seocndo (i fondi integrativi, limitati a porire solo prestazioni non essenziali) e non riusciamo a contenere il terzo (assicurazioni private che scorrazzano senza regole)
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Non può mai essere la carta di credito a decidere per la salute - ha asserito Emilia Grazia De Biasi, presidente della XXII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica - questa è la mia battaglia. Occorre fare ordine in materia, modificare i meccanismi di pagamento e di rimborso. Bisogna considerare ad ampio raggio tutta la spesa che viene sostenuta, compresa la previdenziale e ragionare su come mettere insieme le risorse, non su come parcellizzarle.
Fondamentale anche riformare il prontuario farmaceutico - ha proseguito De Biasi - mettere dei paletti in Europa sullo scandalo dei prezzi dei farmaci innovativi, perché il rischio è quello che la sanità integrativa vada a pagare il farmaco. In questo modo ci saremo giocati l'universalismo
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Mettere ordine al settore della sanità integrativa e regolamentareil mondo delle assicurazioni è cosa fondamentale anche secondo Mario Marazziti, della XXII° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Non possiamo permettere che il nostro sistema sanitario cambi natura senza che noi lo abbiamo deciso, anche perché i problemi di esigibilità dei Lea portano a ricorsi e contenziosi, che si traducono in costi e disagio per i cittadini
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Appropriatezza, equità e qualità delle prestazioni sono comunque i concetti che devono restare alla base della ricerca di nuovi modelli di governance.
Premio Gimbe 2017
Il premio è stato assegnato a Piero Angela per il suo impegno nella divulgazione di un'informazione scientifica basata sulle evidenze e sulle prove di efficacia, strumenti con i quali ha contribuito a smascherare la schiera di "guaritori" che lucrano sulla disperazione di alcuni pazienti a suon di pseudo-scienze.
Vi devo davvero ringraziare, perché sono sorpreso di questo premio e delle motivazioni che avete approfondito - ha dichiarato Piero Angela - mi sono sentito anche in imbarazzo per questo lungo applauso, che viene da un pubblico di persone molto competenti come siete voi
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Quello che ho cercato di fare è una sorta di rivolta morale contro chi fa spallucce circa le pseudoscienze, anche a livelli alti, a livelli decisionali. La sanità è un problema di soldi - ha aggiunto il giornalista scientifico - Rendere il paese più efficiente, che crei più ricchezza, è la soluzione. La politica è politica se diffonde ricchezza e per farlo deve fare in modo che tutto quello che crea ricchezza venga aiutato e valorizzato, a cominciare dalla ricerca
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Federsanità Anci e Fiaso per l'efficientamento del sistema
La giornata è proseguita con un forum sul DM 70 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera) e sui piani di rientro degli ospedali.
La necessità che si è registrata è quella di trovare innovazioni di rottura per la riorganizzazione integrata tra ospedale e cure primarie.
Per Lucia Borsellino, responsabile Agenas, il DM 70 rappresenta una svolta innovativa, perché introduce una reale integrazione ospedale-territorio. il ruolo di Agenas, in colaborazione con il Ministero della salute - ha aggiunto - è quello di fungere da cerniera tra i livelli di responsabilità aziendali e la responsabilità regionale. Agenas garantirà omogeneità di approccio e misurazione delle performance territoriali
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Per Francesco Ripa Di Meana (FIASO) il DM 70 è è un enorme occasione di ripensamento, così come lo sono stati i piani di rientro, mentre Tonino Aceti (Cittadinanzattiva) ha sottolineato l'insufficiente integrazione ospedale-territorio percepita dai cittadini, che si sentono persi, alla rincorsa di un sistema sanitario che non li aspetta e non li accoglie
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Il nostro movimento - ha aggiunto - sta aiutando l’implementazione del dm70, ma nella pratica si rilevano ancora troppe incongurenze
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Dalla discussione - alla quale hanno partecipato anche Renato Botti (Direzione Regionale Sanità Piemonte), Angelo Lino Del Favero (Federsanità Anci), Enrico Desideri (Ausl Toscana Sud-Est), Gabriele Pellissero (Aiop) e Silvestro Scotti (FIMMG) - sono emersi, come innovazioni di rottura, la garanzia di una continuità assistenziale per mezzo dell'interprofessionalità, il ritorno alla contingenza e ai problemi reali che conosciamo da decenni.
Quindi si è proseguito con la presentazione dello studio Gimbe sulla qualità delle linee guida prodotte in Italia, seguito da un confronto tra Walter Ricciardi (Istituto Superiore di Sanità) e Franco Vimercati (Federazione Italiana Società Medico scientifiche).
Nel pomeriggio si sono alternati gli specilizzandi di Gimbe4young, con la presentazione della partnershio con il segretariato italiano degli studenti di medicina e l’assegnazione della borsa di studio dedicata a Gioacchino Cartabellotta.
La giornata si è conclusa con il laboratorio Italia, la presentazione dei sei progetti selezionati e la cerimonia di consegna dei Gimbe Awards.
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