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Campania

Moscati di Avellino, infermieri in rivolta: «caos dirigenziale»

di Redazione

I nuovi provvedimenti aziendali mettono a rischio la dignità professionale degli infermieri che si vedono denigrati e bistrattati da una dirigenza priva di una chiara direzione. Non si può tacere dinanzi a questa illegalità. Così una parte degli infermieri dell'Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino in una lettera di protesta esprimono tutto il loro disappunto per la situazione che si è venuta a creare dopo il caos dirigenziale seguito alla recente nomina di un nuovo dirigente infermieristico che sembra aver perso il controllo della gestione interna del personale.

Segnalati problemi nella gestione del personale al Moscati di Avellino

ao moscati

Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino

Oltre a segnalare che non sono state rese pubbliche le delibere ufficiali sulla nuova composizione dirigenziale, gli infermieri denunciano una mancanza di trasparenza nelle decisioni della nuova dirigenza infermieristica.

C'è preoccupazione in merito alle scelte di spostare il personale infermieristico e di supporto secondo criteri poco chiari. Gli infermieri autori della segnalazione ritengono che la riorganizzazione interna in atto stia creando una situazione di confusione ed inefficienza che li penalizza fortemente in maniera indiscriminata e stia mettendo a rischio la salute dei pazienti nonché il benessere generale del personale sanitario.

Questa gestione del personale, apparentemente arbitraria, sta sollevando numerose critiche soprattutto perché starebbe generando alquanto disordine all'interno delle unità operative dell'ospedale, causando una serie di disservizi per l'utenza e un forte malumore tra i dipendenti.

Le maggiori criticità si registrerebbero nella centrale di sterilizzazione, che risulta praticamente smantellata in quanto gli infermieri che vi prestavano servizio sono stati rimossi e sostituiti dagli operatori sociosanitari e nel reparto di geriatria, dove gli infermieri stanno sostituendo gli Oss trasferiti in altri reparti ospedalieri per coprire carenze di organico.

Questo comporta un demansionamento obbligato imposto dalla direzione infermieristica, sebbene la Fnopi abbia recentemente ribadito a tutte le aziende che tale pratica è illegale, spiegano.

Denunciano altresì che a settembre sarebbe prevista una ricollocazione di molti altri infermieri che verranno sottratti alle proprie Unità Operative per destinarli altrove. Fanno presente, inoltre, che la graduatoria di mobilità volontaria sarebbe poco utilizzata. Segnalano anche che la situazione sarebbe ancora più critica all'ospedale “Landolfi” di Solofra dove, a causa di un errato calcolo del fabbisogno, non vi sarebbe personale da destinarvi, soprattutto in Pronto soccorso, che ormai in tilt non riuscirebbe a garantire un servizio efficace e tempestivo.

Nella missiva gli infermieri denunciano che molti di loro, in possesso di una laurea magistrale e di numerosi master, si sono visti raggiungere da un ordine di servizio che li obbliga ad abbandonare il proprio posto di lavoro per essere sostituiti da altri infermieri non idonei alla mansione.

Considerando che per certi ruoli sono indispensabili specifici requisiti e competenze, ritengono che sia particolarmente grave la decisione di ricollocare altrove gli infermieri assegnati alla direzione per titoli per fare spazio a personale che presenta limitazioni fisiche o professionali. Essi lamentano il rischio di essere completamente ignorati in questo processo di riassegnazione.

Si tratta di un atto molto grave per la crescita della professione infermieristica ma soprattutto un'azione inaccettabile da parte della dirigenza – scrivono -. Come si può pensare di sostituire un infermiere con laurea magistrale con un infermiere non idoneo alla mansione in una posizione di coordinamento o in un ruolo afferente alla direzione? A cosa serve studiare? Chi sono io per questa azienda?, si interrogano.

Il problema principale sembra derivare da una mancata conoscenza della professione infermieristica e del valore degli infermieri in determinate posizioni, continuano. Gli infermieri del “Moscati” chiedono pertanto che si prendano decisioni chiare e trasparenti per ristabilire un ordine che possa garantire la qualità dei servizi sanitari e il rispetto della professionalità degli infermieri e di tutto il personale coinvolto.

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