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Interrogazione alla Camera contro delibera del super OSS

di Redazione

Alessia Rotta (PD) ha rivolto al ministro della Salute un'interrogazione parlamentare per chiedere la modifica o il ritiro della delibera con la quale la Regione Veneto ha approvato il percorso di "Formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio-Sanitario”. A farlo sapere è la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), che sta collaborando con gli Opi coinvolti per evitare operazioni che possano mettere a rischio l’organizzazione dei servizi e la salute degli stessi cittadini.

On. Rotta a Speranza: modificare o ritirare delibera OSSS Veneto

Sulla delibera con la quale la Regione Veneto dà il via alla formazione complementare per OSS si è già opposto il coordinamento degli Ordini degli infermieri veneti chiedendone il ritiro e minacciando nel caso anche azioni legali. Ma non solo: anche la Federazione Migep ha espresso preoccupazione e disappunto nei confronti del provvedimento, perché di fronte al grave problema della carenza infermieristica la soluzione non può essere la formazione di OSS specializzato al quale viene richiesta maggior responsabilità a fronte di trattamenti economici non adeguati.

Sulla questione è sceso in campo anche il Parlamento: II Ministro è a conoscenza dei fatti e non ritiene doveroso intervenire urgentemente, per quanto di propria competenza, affinché venga modificata o ritirata la delibera 305/2021 della regione Veneto e venga così garantito alla persona la miglior assistenza possibile?

Questa l’interrogazione che Alessia Rotta (PD) ha rivolto al ministro della Salute, su sollecitazione dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Verona, sua città natale, ritenendo che la formazione prevista (150 ore di didattica e 250 ore di tirocinio) non sia sufficiente per compiti “complessi” e “prettamente infermieristici e medici” nonostante la Regione nella delibera lo ritenga un supporto utile a soddisfare il fabbisogno assistenziale, vista la carenza del personale normalmente responsabile di questo tipo di assistenza.

Secondo l’on. Rotta, la delibera della regione Veneto apre alla possibilità di utilizzare gli Operatori sociosanitari specializzati (OSSS) rispetto ad atti propri dell’assistenza clinica del paziente di competenza esclusiva di medici ed infermieri ledendo così gli interessi della persona malata che potrebbe non essere assistita nel miglior modo possibile.

A renderlo noto è stata la Fnopi, che fa sapere di aver attivato da giorni i canali istituzionali, collaborando con gli Opi coinvolti, nel rispetto di questioni che attengono le singole Regioni ma che potrebbero avere ricadute nazionali, con interlocuzioni che evitino operazioni che possano mettere a rischio l’organizzazione dei servizi e la salute degli stessi cittadini.

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