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La sanità a gettone piace anche agli operatori socio sanitari

di Redazione

Dopo i medici e gli infermieri che negli ultimi anni hanno accettato il lavoro a chiamata, anche gli Oss diventano “gettonisti”, aprendosi una partita iva ed esercitando come liberi professionisti. Sono molti gli Oss, soprattutto quelli più giovani, che stanno scegliendo di passare da un contratto a tempo indeterminato ad un contratto a chiamata, attratti dalla possibilità di scegliere gli orari di lavoro e di contrattare mansioni e tariffe prima di accettare il lavoro.

Cisl Fp: fenomeno riguarda soprattutto le Rsa, ma può espandersi

oss a lavoro

Anche gli Oss diventano "gettonisti" aprendosi una p.iva ed esercitando da liberi professionisti.

Così facendo guadagnano di più, lavorando meno. Come libero professionista, un Oss viene pagato in media 35 euro l'ora contro i circa 10 euro l'ora se assunto nel pubblico. Mentre lo stipendio mensile come dipendente raggiunge poco più di 1400 euro e può arrivare a 1600 con gli straordinari, come gettonisti gli Oss possono invece arrivare a guadagnare sino a 2mila euro. Si tratta di uno scarto di 400-600 euro e senza lavorare a turno, di notte o nei giorni festivi.

A molti conviene, considerando che i contratti a partita iva possono durare anche fino a cinque anni con agevolazioni di tassazione, come il regime forfettario con aliquota al 5% per i primi anni di attività. A scegliere il gettone sono tuttavia anche operatori più anziani che, non ancora in età pensionabile, decidono di andarsene in anticipo dal Ssn per sfuggire al burnout e per cercare possibilità lavorative alternative che migliorino la loro condizione.

Certamente un lavoro su cinque giorni, senza turni notturni e festivi, con un guadagno più facile è allettante ma chi lo sceglie deve ricordarsi che non ha tutele, spiega la Cisl Fp di Venezia e Verona che ha segnalato il fenomeno, per ora confinato nelle Rsa dove sempre più frequentemente vengono assunti operatori con vari contratti diversi da quello di dipendenza.

Va chiarito che mancano le garanzie sindacali ed è un’attività non regolamentata, soprattutto per quanto riguarda l'orario di lavoro che spesso supera di gran lunga il consentito, mette in guardia il sindacato, anche dal rischio di casi estremi che nessuno denuncia perché fa comodo a tutti prolungare l'orario per coprire i turni ed incrementare il guadagno.

C'è anche ci fa 24 ore di seguito, segnala il sindacato. È il caso, ad esempio, degli Oss che lavorano in Croce Verde, anche come autisti. Preferiscono fare due turni di seguito dormendo nella postazione e svegliandosi a chiamata per guadagnare di più ed attaccare due giorni di riposo.

Si tratta di un mare magnum di cui si è perso completamente il controllo, lancia l'allarme il sindacato, spiegando che quello che sembra in apparenza una grande opportunità, almeno nei primi anni, in realtà diventa un lavoro totalmente fuori controllo sotto il profilo sindacale. È soltanto quando i guadagni in più non sono più così evidenti e quando ci si rende conto delle mancate tutele, che si assiste al fenomeno del rientro, spiega la Cisl.

Secondo il sindacato il problema non riguarderebbe tanto i gettonisti attuali, ancora contenuti, ma piuttosto quelli che inevitabilmente arriveranno nei prossimi anni se la tendenza al gettone si consoliderà, rendendo ancora più complesso e difficile reclutare Oss nei concorsi. Il problema potrebbe diventare altresì più ampio considerando che il fenomeno si sta allargando anche ai tecnici sanitari di laboratorio e di radiologia.

C'è il rischio, inoltre, che la presenza di personale a gettone metta in crisi l'organizzazione del lavoro nelle strutture e la gestione del personale assunto. I turni dei dipendenti risultano infatti determinati dai gettonisti in quanto sono loro a decidere in che giorni e in che fasce orarie lavorare. Gli altri, con ovvio malcontento, devono adattarsi a fare turni notturni, domeniche e weekend, precisa il sindacato.

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