È stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale la delibera della Giunta regionale, a cura dell’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, che vara il nuovo percorso di “Formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio Sanitario”. L’intento è formare 510 Oss specializzati, con competenze aggiuntive rispetto al tradizionale profilo dell’operatore socio sanitario. Nella stessa delibera la Regione ha dato il via libera al “Corso di formazione per infermieri referenti per l’inserimento di operatori socio-sanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani”. Il presidente del Nursing Up, De Palma: Realtà amara e indigesta, non si risolve così il problema della carenza di infermieri
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Infermieri referenti e Super Oss Veneto, pubblicata la delibera
Ci siamo, la riforma è operativa. Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della delibera n. 650 del 1° giugno 2022 della Giunta regionale – a cura dell’assessore regionale alla sanità e ai servizi sociali del Veneto, Manuela Lanzarin – viene varato il nuovo percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio Sanitario, al centro di numerose polemiche (dopo il semaforo rosso del Tar e del Consiglio di Stato, infatti, il Veneto aveva provato di nuovo a stabilire un percorso di formazione complementare degli Oss).
Il mese scorso, dopo aver ascoltato i rappresentanti della categoria, degli ordini e degli enti di assistenza, la commissione Sanità della Regione aveva espresso parere favorevole in merito.
Al contempo sono state approvate nella stessa delibera le modalità organizzative del corso rivolto agli infermieri referenti dell’Oss in formazione complementare in assistenza sanitaria nelle strutture extra ospedaliere residenziali e semiresidenziali per anziani, pubbliche e private accreditate della Regione del Veneto.
Colmare la carenza di infermieri
Sopperire alla mancanza di infermieri in Veneto, dove si stima che manchino 4mila professionisti sanitari. Questo l’obiettivo alla base della figura del Super Oss. Ma già si guarda oltre, come fa notare la stessa Lanzarin (che ha sempre tenuto a precisare che la Regione non ha mai inteso equiparare infermieri ed Oss: Esattamente in questi giorni, è stato peraltro istituito – su iniziativa della Regione che coordina il gruppo tecnico interregionale che si occupa di personale del Servizio sanitario nazionale – un gruppo di lavoro con il Ministero della Salute finalizzato alla revisione del profilo di operatore socio sanitario e dell’operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria
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Quindi Lanzarin fa notare che, nei mesi precedenti entrambe le attività corsistiche sono state anche oggetto di confronto con gli Ordini provinciali delle professioni infermieristiche e il Migep (quest’ultimo, insieme al sindacato Human Caring Sanità, aveva espresso contrarietà e apprensione
su quanto tracciato dalla Regione e dagli Opi Veneto in rapporto alla figura del Super Oss).
Realizzazione dell’iter formativo
La Fondazione SSP, scuola di formazione, ricerca e consulenza che si occupa della crescita professionale e organizzativa dei professionisti che lavorano nel sistema socio-sanitario regionale del Veneto, si occuperà di realizzare il percorso formativo teorico-pratico per i Super Oss.
Una struttura che, evidenzia la Regione, possiede l’esperienza necessaria per una organizzazione tecnico informatica adeguata allo scopo
. L’organizzazione complessiva, invece, è affidata ad Azienda Zero, che provvederà a coordinare i soggetti istituzionali. In rapporto al tirocinio, la programmazione dell’avvio delle attività è demandata ai responsabili delle professioni infermieristiche delle Aziende Ulss.
Corso per Super Oss, i numeri
Sono 510 i posti, in tutto, per il corso di formazione complementare degli Oss. E sono così suddivisi: Ulss 1 Dolomiti 30; Ulss 2 Marca Trevigiana 90; Ulss 3 Serenissima 60; Ulss 4 Veneto Orientale 30; Ulss 5 Polesana 30; Ulss 6 Euganea 90; Ulss 7 Pedemontana 30; Ulss 8 Berica 60; Ulss 9 Scaligera 90. Il costo dell’intero percorso formativo è stimato 700 euro pro capite.
Spiega la delibera: Considerato che è interesse del Servizio sanitario regionale dotarsi di operatori idonei, parte del costo pro capite (tirocinio) verrà assorbito dalle stesse aziende sanitarie
mentre la restante quota pari a 300 euro sarà sostenuta dal datore di lavoro, non escludendo la possibilità che possa provvedervi, in alternativa, il singolo partecipante
.
Nursing Up: realtà amara e indigesta
Il governo della Regione Veneto non si è fermato: il decreto dei Super Oss costituisce un’amara realtà
. Così il presidente nazionale Antonio De Palma, che in primis interviene sulle parole dell’assessore Lanzarin, secondo la quale i Super Oss non andranno a sostituire gli infermieri.Sono molto discutibili – precisa il numero uno del Nursing Up – dal momento che, di fatto, a questi Oss verranno attribuite presto competenze che nella prassi quotidiana vengono garantite da professionisti infermieri, i quali operano in forza di uno specifico percorso di studi universitario, curricula che, senza meno, gli Oss non hanno alle loro spalle
.
Lamentando che se gli infermieri di fatto non ci sono, e in Italia ne mancano 80mila, il problema certo non si risolve creando figure che svolgono attività surrogatorie di quelle che la prassi attribuisce agli infermieri
, De Palma auspica che le altre Regioni non seguano l’esempio del Veneto
e pone, a voce alta, un interrogativo: È meglio riconoscere e valorizzare gli infermieri che ci sono, creando una condizione contrattuale di appetibilità per i giovani verso la professione, o prevedere figure che, pagate di meno, possano supplire questi ultimi in alcune specifiche attività?
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