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Crema, aggrediti cinque operatori del Pronto soccorso

di Redazione

Chiediamo un segnale forte. Che l'Asst si costituisca parte civile contro l'autore dell'ultimo raid, sarebbe un precedente virtuoso. Così i sindacati dopo il preoccupante aumento delle aggressioni all'ospedale Maggiore di Crema e l'ultimo episodio di violenza, avvenuto circa due settimane fa, contro cinque operatori del Pronto soccorso il cui aggressore è stato fermato soltanto grazie all'intervento delle forze dell'ordine. Tra gli infermieri aggrediti con calci e spintoni durante il turno di notte, tre hanno riportato lesioni con una prognosi dai tre ai cinque giorni. Tutti, rientrati nel frattempo in servizio, hanno sporto querela. Serve un segnale forte a tutela di tutti i lavoratori dell'ospedale, non solo a garanzia del personale del reparto di emergenza-urgenza, uno dei punti più a rischio del nosocomio, rimarca il segretario territoriale della Uil Funzione Pubblica, Rosario Micciché.

Aggressioni in ospedale, i sindacati: chiediamo un segnale forte di tutela

La richiesta di un maggior intervento da parte della dirigenza sulla sicurezza dei dipendenti è stata avanzata dalle organizzazioni sindacali al direttore amministrativo durante un tavolo convocato dall'Azienda per un confronto sulle vicende più recenti.

È chiaro che avere l'Asst al proprio fianco avrebbe un significato importante, anche per rassicurare i lavoratori e creare un precedente che faccia da deterrente, sottolinea Micciché, facendo sapere che l'azienda ha preso atto delle richieste, compresa la dotazione in Pronto soccorso di un posto fisso di polizia che sembra tuttavia di difficile organizzazione, e comunicherà quanto prima come intende procedere in merito alle denunce partite dai propri dipendenti.

Il segretario sindacale ha riferito che l'incontro è stato occasione di confronto con i vertici aziendali anche sul fatto che gli accessi in Pronto soccorso non sono affatto controllati, proprio per come è strutturato: Si può entrare praticamente inosservati passando dal retro – specifica -. Ci sono già stati sopralluoghi da parte del responsabile della sicurezza per capire come poter intervenire per creare una zona di filtro, fa sapere ricordando che l'azienda ha espresso la massima solidarietà nei confronti dei cinque infermieri aggrediti e si è resa disponibile a fare tutto quanto è in suo potere per garantire la sicurezza del proprio personale.

Non va comunque dimenticato che l'ospedale è comunque a brevissima distanza sia dal Commissariato sia dalla caserma dei carabinieri, conclude. Al fine di scongiurare il ripetersi in futuro di analoghi episodi, verrà posta la massima attenzione a garantire la prevenzione di atti di violenza prevedendo, tra l'altro, attività formative rivolte al personale di interesse”.

Così il direttore generale dell'Ospedale di Crema in una nota inviata alla Uil Funzione Pubblica dopo che atti di violenza verbale ed atteggiamenti aggressivi si sono verificati anche in contesti ambulatoriali e nel centro unico di prenotazione. Invitando i dipendenti a partecipare alle iniziative formative promosse dall'azienda, il sindacato specifica che corsi di autodifesa ed incontri con esperti, utili per imparare a gestire situazioni complicate, saranno su base volontaria ed aperti a tutti coloro che lavorano a stretto contatto con il pubblico.

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