Nonostante l’accordo siglato lo scorso dicembre tra sindacati e Regione Lazio, la mancata firma del contratto collettivo nazionale del comparto sanità porta al blocco dell’indennità di Pronto soccorso per il personale coinvolto. Una decisione che suscita sgomento e indignazione tra gli infermieri, lasciati ancora una volta in attesa di un riconoscimento concreto. L’Opi di Roma denuncia: Quale serenità possono avere i colleghi in prima linea se le risorse vengono sistematicamente bloccate?

Lazio, sospesa l’indennità di Pronto soccorso: infermieri penalizzati

Lo apprendiamo con un certo sgomento: la Regione Lazio, vista la mancata sottoscrizione del contratto collettivo nazionale comparto sanità, invita tutti i vertici delle aziende sanitarie del servizio regionale a sospendere “in via cautelativa” l'erogazione al personale sanitario coinvolto dell'indennità di Pronto soccorso, prevista dall'accordo firmato fra le Organizzazioni sindacali e la Regione lo scorso dicembre 2024.

Insomma: le risorse per riconoscere qualcosa alla professione infermieristica - ha dichiarato Maurizio Zega, presidente di Opi Roma e coordinatore degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Lazio - o non ci sono oppure, quando ci sono, finiscono bloccate a causa della mancata firma di un contratto.

L'Ordine - prosegue Zega - non entra nel merito delle trattative sindacali: ma vigilare sulle condizioni di esercizio della professione, questo ci compete, eccome. E allora, se dopo gli annunci pubblici in materia accadono cose come questa, è inevitabile constatarlo: quale può essere la serenità dei colleghi infermieri che operano in quei servizi, tra l'altro proprio il pronto soccorso, di cui si sottolinea spesso la situazione più che delicata?

Diciamo pure - ha concluso - che si ha la sensazione di essere vittime di un gioco: in cui tutti si sbracciano in ampi riconoscimenti di merito salvo poi, con argomentazioni le più svariate, impedire che si passi dalle parole ai fatti. Ma cos'altro si pretende dalla professione infermieristica?