Due aggressioni nei confronti di medici, infermieri e oss in meno di 24 ore al Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna. Una situazione che sta diventando davvero insostenibile e per la quale la Cisl Fp e la Cisl Medici dell'Emilia Romagna tornano di nuovo alla carica: le aggressioni danneggiano tutti i cittadini e hanno pesanti ricadute sui colleghi e sull'intera struttura sanitaria - scrivono in una nota Carmela Lavinia della Cisl Fp regionale e Marisa Faraca, presidente della Cisl Medici Emilia-Romagna - servono azioni concrete e tutela per i lavoratori.
Aggressioni ai sanitari, Cisl ER: servono tutele per i lavoratori
La Cisl Fp e la Cisl Medici dell'Emilia-Romagna tornano a chiedere alla Regione azioni concrete per migliorare la tutela fisica dei lavoratori
, viste le continue segnalazioni di aggressioni fisiche e verbali agli operatori di tutte le strutture sanitarie della regione
.
Questo, scrivono in una nota Carmela Lavinia della Cisl Fp regionale e Marisa Faraca, presidente della Cisl Medici Emilia-Romagna, anche alla luce delle due aggressioni in meno di 24 ore al Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna
, dove prima un medico e un operatore socio-sanitario sono stati aggrediti e presi a pugni e schiaffi
e poi degli infermieri al triage sono stati aggrediti verbalmente e minacciati
, oltre al fatto che c'è stato il tentativo di danneggiare l'auto privata di uno di loro
.
Da qui la richiesta di prendere delle decisioni in tempi rapidi rispetto all'attuale sistema di accessi, già criticato da operatori e sindacati
, da parte delle due esponenti della Cisl, che ricordano di aver richiamato la Regione, il 26 giugno, ad affrontare questo tema, in particolare per il Pronto soccorso
, sentendosi rispondere che sarebbe stata fatta una valutazione delle misure in tempi rapidi
.
E dopo le nostre sollecitazioni
, proseguono, il 10 settembre sarà riaperto il confronto sul tema" con viale Aldo Moro "per discutere dell'aggiornamento della 'raccomandazione per la prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari'
.
Un confronto non rinviabile
, anche perché, osservano Lavinia e Faraca, le aggressioni danneggiano tutti i cittadini e hanno pesanti ricadute sui colleghi e sull'intera struttura sanitaria, visto che quasi sempre il lavoratore aggredito deve passare un periodo di convalescenza a casa o in ospedale
.
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