Chiediamo che si intervenga con urgenza per garantire la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro
. Così la Cisl Fp Frosinone denunciando l'ultimo grave episodio di violenza contro gli operatori sanitari avvenuto domenica 9 febbraio all'interno del carcere “Giuseppe Pagliei”, dove tre infermieri sono stati aggrediti da un detenuto armato di lametta da barba. Secondo la ricostruzione dei fatti, gli infermieri, due uomini e una donna, sono stati dapprima insultati pesantemente e poi minacciati di morte e spintonati con forza. Accompagnati al Pronto soccorso dell'ospedale Fabrizio Spaziani per i traumi riportati, hanno ricevuto una prognosi di diversi giorni.
Frosinone, Cisl denuncia: troppi pericoli per gli infermieri in carcere
![carcere](https://cloud1.nurse24.it/images/carcere.jpg)
Il 9 febbraio 2025 degli operatori sanitari sono stati aggrediti all'interno del carcere Giuseppe Pagliei a Frosinone.
Ancora una volta il personale del comparto della sanità pubblica, che lavora nel penitenziario del capoluogo ciociaro, è stato vittima di violenza. Quanto è accaduto è gravissimo
, commentano in una nota i rappresentanti sindacali, Antonio Cuozzo e Vincenzo Gaetani, ricordando che in passato si sono verificate aggressioni anche nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria.
È una situazione insostenibile ed inaccettabile che, ripetuta nel tempo, comporta stress lavoro correlato, a seguito dell'alto rischio psicofisico al quale le lavoratrici e i lavoratori sono esposti quotidianamente nell'ambito dell'espletamento del proprio profilo professionale
, sottolineano chiedendo un tavolo di confronto per trovare soluzioni in grado di assicurare loro maggiore tutela.
Ci sono troppi pericoli, servono azioni risolutive e rimedi concreti
, rimarca la Cisl invocando interventi immediati e suggerendo alcune soluzioni in attesa di un incontro con le autorità competenti per affrontare questa criticità. Ha lanciato, ad esempio, la proposta di esternalizzare il servizio, totalmente o parzialmente – una decisione che sarebbe già stata adottata in passato – oppure di ridurre il periodo di permanenza del personale infermieristico nel penitenziario così da evitare un'esposizione troppo lunga a situazioni di rischio.
Potremmo garantire un continuo turnover del personale infermieristico che non vada oltre i 12-18 mesi
. Questa misura consentirebbe altresì di non dover ricollocare fuori dal carcere infermieri sottoposti a forti condizioni di stress, come già accaduto in passato allorquando l'Asl di Frosinone aveva dovuto riassegnare alcuni dipendenti ad altre mansioni in diverse unità operative.
Episodi simili si ripetono con frequenza, mettendo costantemente a rischio la sicurezza dei lavoratori
, conclude la Cisl esprimendo forte preoccupazione per l'ultimo incidente e per la persistente situazione di scarsa sicurezza nonostante l'Amministrazione Penitenziaria abbia recentemente annunciato l'arrivo di nuovi agenti.
Questa misura potrebbe non essere sufficiente - commenta il sindacato -. La nuova forza lavoro sarebbe destinata a coprire i pensionamenti, senza risolvere il problema della carenza di personale e dei rischi legati alla gestione dei detenuti violenti
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