Non siamo più disposti a sopportare in silenzio. Con queste parole il personale del Pronto soccorso dell'Ospedale Borgo Trento di Verona denuncia, in una lettera aperta, l'escalation di episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari. Un grido d'allarme rivolto alle istituzioni locali e ai vertici sanitari per chiedere misure concrete a tutela della sicurezza di chi ogni giorno presta assistenza in prima linea.
Violenza e paura, gli infermieri: lavoriamo in trincea senza tutele
Non siamo più disposti a sopportare in silenzio. Ci sentiamo abbandonati.
Il personale del Pronto soccorso di Borgo Trento, denuncia un clima di insicurezza crescente, in cui la paura di subire aggressioni è diventata parte della quotidianità.
Viviamo nella speranza di essere più fortunati dei colleghi che tornano a casa umiliati, derisi o, peggio, vittime di violenza ingiustificata, scrivono nella lettera indirizzata al sindaco di Verona, al Prefetto, al Questore e alla Direzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata.
Tra le principali richieste avanzate dal personale sanitario, emerge la necessità di istituire un presidio di polizia operativo 24 ore su 24 all’interno del Pronto soccorso, così da garantire una presenza costante delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore notturne e nei giorni festivi. Gli operatori sanitari chiedono inoltre che gli agenti siano dotati di una divisa ben riconoscibile durante il servizio all’interno della struttura.
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