Il fenomeno dei medici e degli infermieri “a gettone” nella sanità italiana, esploso durante l'emergenza sanitaria di Covid-19 per riuscire a farvi fronte con personale aggiuntivo, si conferma in crescita anche nel 2024 ed ha comportato una spesa complessiva di 457 milioni di euro messi a bilancio dalle varie Asl, in aumento rispetto ai 314 milioni previsti. È quanto emerge dal Rapporto Anac, l'Autorità nazionale Anticorruzione, che ha indagato sulla domanda del Servizio sanitario nazionale di servizi di fornitura di personale medico ed infermieristico, i cosiddetti “gettonisti” assunti dalle aziende sanitarie tramite contratti, adesioni ad Accordo Quadro e convenzioni.
Anac: spesa per infermieri e medici gettonisti in aumento nel 2024
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L’analisi di Anac sui costi di medici e infermieri a gettone
Cresce l'esternalizzazione del personale sanitario, caratterizzata da contratti particolarmente onerosi per le amministrazioni, in cambio di servizi non adeguati, spesso con rischi per la salute dei pazienti
, segnala il presidente di Anac, Giuseppe Busia, presentando l'indagine conoscitiva su un fenomeno che avrebbe dovuto invece ridursi con la fine della pandemia dichiarata dall'Oms nel maggio 2023 e con l'entrata in vigore del decreto legge n.34 (30 marzo 2023) che stabilisce di ricorrere ai gettonisti solo come estrema ratio.
Il report evidenzia che la spesa complessiva sostenuta per pagare i gettonisti risulta nettamente inferiore rispetto al periodo 2019-2024, quando per affrontare la pandemia la spesa previsionale per i gettonisti ammontava a 2 miliardi e 141 milioni di euro sino a decrescere a fine 2023 a 1 miliardo e 827 milioni.
Tuttavia è stato riscontrato nel 2024 un significativo aumento sia della spesa previsionale che di quella effettiva. Rispetto al 2023 l'incremento della spesa previsionale è stato infatti del 20,1% per i medici (42,3 milioni di euro) e, più consistente, per gli infermieri (+48,7%) per un valore di 5,8 milioni. La spesa effettiva per i medici è aumentata del 7,3% mentre quella per gli infermieri, 8,7 milioni, ha registrato un decremento rispetto all'anno precedente.
Dall'analisi del fenomeno in base alla ripartizione per regioni emerge che è il Piemonte ad aver pagato più gettonisti, un quarto dei medici e degli infermieri di tutt'Italia, seguito dalla Lombardia - che per retribuire il 22,95% del totale dei gettonisti ha sostenuto una spesa complessiva di 105 milioni - dalla Toscana e dalla Sardegna. Risulta che Veneto e Sicilia abbiano pagato a gettone la quota maggiore di medici mentre a far ricorso maggiormente agli infermieri gettonisti sono state Lombardia, Abruzzo e Piemonte.
Emerge inoltre che per l'approvvigionamento degli infermieri a gettone le Asl contraenti abbiano fatto ampiamente ricorso alla procedura negoziata senza previa pubblicazione e, soltanto marginalmente, alla procedura aperta. La modalità prevalente di scelta per i medici a gettone è stata invece la procedura negoziata per affidamenti sottosoglia comunitaria e affidamento diretto.
Secondo il presidente di Anac con il continuo ricorso ai gettonisti si corre il rischio di un progressivo impoverimento degli organici perchè medici ed infermieri in più casi preferiscono lasciare il proprio impiego, attratti dalle remunerazioni più elevate riconosciute per le prestazioni di carattere interinale.
Tutto questo dà vita ad un circolo vizioso, a causa di un'irragionevole concorrenza tra le diverse Asl - denuncia Busia -. Ospedali e Asl pubbliche dispongono di eccellenti risorse professionali ma tuttavia, in molti casi, non sono adeguatamente valorizzate così da spingerle verso altri approdi, privando le amministrazioni del loro patrimonio più prezioso
, conclude.
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