L'allattamento al seno è considerato uno degli obiettivi prioritari di salute pubblica mondiale poiché è uno dei modi più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza del bambino. Tuttavia, contrariamente alle raccomandazioni dell'Oms, meno della metà dei bambini sotto i 6 mesi è allattata esclusivamente al seno. Si tratta di un gesto naturale ed istintivo che lega con il contatto pelle a pelle il neonato alla sua mamma sin dai primi momenti dopo il parto. Ed è un diritto essenziale di ogni bambino e di ogni donna.
Allattare al seno è una buona pratica sostenuta dalle migliori evidenze scientifiche
Grazie al latte materno l'infante può raggiungere infatti il proprio massimo potenziale biologico e crescere con un corretto e sano sviluppo, ricevendo nutrienti adeguati e calibrati per il suo fabbisogno di crescita e anticorpi materni che, rinforzando le difese immunitarie, prevengono dalle comuni malattie infettive.
Il bambino è protetto da uno scudo fatto di latteanche nel corso della vita, riducendo il rischio di obesità e diabete. Allattare è considerato pertanto dagli esperti un investimento per la vita. Non meno importante è il diritto della donna di poter prendere consapevolmente una decisione sull'alimentazione del proprio figlio. Nutrirlo con il proprio latte è un'esperienza anche emotiva, che li unisce e la protegge a sua volta dal cancro al seno e alle ovaie.
La buona pratica dell'allattamento al seno, sostenuta dalle migliori evidenze scientifiche, è promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che, in collaborazione con Unicef e diversi Ministeri della Salute, ogni anno organizza una campagna di sensibilizzazione per favorirne l'adesione con la raccomandazione di continuarla in maniera esclusiva almeno sino al 6° mese di vita.
L'iniziativa si svolge dal 1 al 7 agosto. Al fine di migliorare i progressi sui tassi di allattamento al seno a livello globale – che risultano compromessi da fattori culturali, ambientali, socio economici e da pratiche scorrette sulla commercializzazione di latte artificiale - nel 2023 l'obiettivo di “ Let's make breastfeeding and work, work!” - “Facciamo in modo che allattiamo e lavoriamo, lavoriamo!” è difendere i diritti essenziali della maternità, compreso il riconoscimento di poter allattare anche sul posto di lavoro in un ambiente accogliente e l'estensione del congedo di maternità per un minimo di 18 settimane, idealmente per più di 6 mesi, affinché le donne e i bambini possano continuare l'allattamento finché lo desiderano. I dati dimostrano infatti che i tassi diminuiscono in modo significativo per le donne quando tornano al lavoro.
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