Il tirocinio, il cuore della formazione infermieristica, presenta ancora tanti nodi irrisolti. Ce li presenta Anne Destrebecq, vicepresidente della commissione nazionale dei corsi di laurea in Infermieristica e professore associato dell’Università di Milano, in un editoriale dell’Air, Assistenza infermieristica e ricerca.
La silente rivoluzione dei tirocini infermieristici
Secondo Anne Destrebecq, i formatori dell'infermieristica italiana, in modo silente, hanno rivoluzionato sia concettualmente che in pratica i tirocini; rimangono però numerosi nodi irrisolti
. Si parte dalla constatazione della riduzione della presenza degli studenti in tirocinio. Quindi secondo Destrebecq occorre aumentare efficacia e rilevanza per l'apprendimento e non tutta l'esperienza pratica si trasforma in apprendimento: l'apprendimento si ottiene con un coinvolgimento attivo dello studente
.
Inoltre, c’è da considerare che i contesti sanitari sono in rapida evoluzione: reparti che vengono accorpati, riduzione dei posti letto, periodi di degenza più brevi, alta complessità dei pazienti, aumento delle patologie croniche e delle disabilità, contesti di assistenza che si estendono sempre più sul territorio
. È per questo che i servizi sanitari sono travolti da continue richieste di innovazioni e sempre più frequentemente pongono limiti al numero di studenti da accogliere o chiedono di essere sollevati per alcuni mesi.
E allora che fare? Una soluzione è stata l'accreditamento di sedi tradizionalmente poco considerate, come le Rsa, le lungodegenze, l’assistenza domiciliare e gli hospice. Ma non basta aumentare le sedi dei tirocini. Secondo Destrebecq serve confrontarsi con questi cambiamenti e con la necessità di ripensare, adattare e riprogettare i tirocini, con modalità adatte a questi nuovi contesti
.
È proprio per questo che è nato il progetto di ricerca Sviat, Strumento italiano per la valutazione dei tirocini clinici. Lo Sviat ha deciso di esplorare gli elementi che contribuiscono a rendere una sede di tirocinio un ambiente di apprendimento clinico di qualità
. L’obiettivo è unico: creare uno strumento adatto al contesto italiano
e allo stesso tempo promuovere una fase di confronto culturale e operativa attraverso il fare ricerca insieme, coinvolgendo tutti i corsi di laurea in Infermieristica italiani
.
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