La salute degli italiani è a rischio. Nel nostro Paese, complice anche l'invecchiamento della popolazione, sono in aumento le malattie croniche, che riguardano quasi quattro italiani su 10, pari a circa 23,6 milioni, e che “succhiano” molte risorse al servizio sanitario nazionale. È quanto emerge dal Rapporto Osservasalute 2016 presentato al Policlinico Gemelli. L’indagine è frutto del lavoro dei 180 ricercatori dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane.
Malattie croniche affliggono quattro italiani su dieci
I malati cronici – dice Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ipasvi - devono essere assistiti meglio, molto meglio di come lo sono finora e ovunque con la stessa cura e gli stessi diritti. E deve esserci necessariamente un cambio di rotta nel modello di assistenza del servizio sanitario nazionale: ci si deve prendere cura delle persone con patologie croniche, perché siano assistite in modo complessivo e non solo per quanto riguarda i sintomi specifici
.
Secondo Mangiacavalli non si possono lasciare sole le famiglie e i malati a cercare assistenza. Gli infermieri lo sanno e hanno le idee ben chiare in questo senso. Proponiamo approccio sistemico ed evidence-based alle patologie croniche che coinvolgano tutti i produttori di assistenza, quello contenuto nel Chronic Care Model (C.C.M.) descritto dall’Oms
. Modello per cui le variabili fondamentali per affrontare con efficacia la cura della cronicità sono: l'impegno di tutto il sistema sanitario e sociale e della comunità; le cure primarie, come componenti fondamentali per le cure territoriali e segmento del Ssn più vicino al paziente e per la gestione integrata della persona con malattia cronica.
In questo ambito - continua Mangiacavalli - e nel contesto del lavoro multi professionale e multidisciplinare necessario, la funzione infermieristica contribuisce a orientare l'assistenza erogata ai malati cronici basandosi su approcci di assistenza proattivi, richiamati anche nel modello dalla medicina di iniziativa. Questo modello sposta il focus dalla cura della cronicità, dalla gestione delle complicanze della malattia di base alle capacità ancora attivabili (empowerment) e/o residue sia della persona che dei suoi care giver. Obiettivo è mantenere sotto controllo la malattia cronica di base (modello del caro management) e rendere la persona assistita capace di autogestione della propria condizione di salute e di malattia
. Ma ci sono altre strade possibili secondo la presidente Ipasvi, come la presa in carico infermieristica anticipata e finalizzata all’inserimento della persona assistita in programmi di disease e care management e l’individuazione di ulteriori indicatori di efficacia e appropriatezza, validi anche rispetto alla qualità di vita e di assistenza della persona.
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