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Infermieri autisti, la SIIET: no a scelte semplicistiche

di Redazione Roma

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La Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale prende le distanze dalle dichiarazioni di Elena Pavan, sindaco di Bassano del Grappa (Vicenza), che si è detta a favore degli infermieri alla guida di automediche. È giusto che anche loro si rimbocchino le maniche. Ma la Siiet non ci sta: Mancanza di rispetto, chiediamo al sindaco di chiedere scusa per le parole pronunciate.

SIIET: infermieri autisti, una mancanza di rispetto per la professione

Spiegare lo stato delle cose. Illustrarle nel dettaglio a chi dovrebbe prendere le decisioni e quindi conoscere che le cose sono molto diverse da come, fin troppo semplicisticamente, le si descrive in taluni frangenti. Così, in un momento storico nel quale la comunità scientifica (tutta?) sta combattendo per far riconoscere agli infermieri le competenze avanzate, la Siiet (Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale) – regione Veneto – dirama un comunicato per cercare di fare chiarezza.

I fatti, che hanno sollevato un polverone, riguardano il Pronto soccorso dell’ospedale di Bassano del Grappa, dove ha preso il via una sperimentazione (definita bizzarra dal NurSind e dall’Opi Vicenza). Su decisione del Direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza, per sopperire alla carenza di autisti all’ospedale San Bassiano e fare economia sulle spese, si potrebbe ricorrere agli infermieri anche per la guida dell’automedica. Prescindendo, di fatto, da quanto previsto dal loro profilo professionale. Ma non solo. Poiché a parte lo stravolgimento della finalità della professione per risparmiare sui costi, il tema riguarda anche una reale assenza di preparazione ed esperienza a guidare un mezzo di soccorso avanzato.

Le chiediamo di fare un passo indietro, in attesa che vengano formalizzate le sue scuse per aver consigliato agli infermieri di mettersi “un po’ a disposizione”

Per tutta risposta, in un recente servizio di Tg Bassano, il sindaco di Bassano del Grappa nonché presidente della conferenza dei sindaci, Elena Pavan, ha affermato: È giusto che anche gli infermieri si rimbocchino le maniche. Mettere i professionisti sanitari nelle condizioni di compiere anche queste incombenze, svolgendo un corso, potrebbe essere una buona soluzione. Quando ci si trova a fronteggiare difficoltà importanti tutti dovrebbero mettersi un po’ a disposizione.

Ed è proprio quest’ultima espressione – alla base di tutto – che non va giù alla Siiet: “Mettersi a disposizione” pensando ad un professionista laureato, iscritto ad un Ordine e con una formazione post-base è forse, per il sindaco, obbligare questo professionista a svolgere una mansione che nulla ha a che fare con il proprio percorso di studi e la propria formazione, che lo distrae dalle priorità che dovrebbero essere proprie dell’infermiere, peraltro non contemplata da nessun contratto lavorativo?.

Pertanto, attraverso la nota diramata, la Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale intende prendere le distanze da questa ulteriore mancanza di rispetto verso la professione infermieristica, consapevole che oggi l’infermiere è la figura cardine dell’emergenza preospedaliera, che dovrebbe essere posta nelle condizioni di lavorare in sicurezza e dedicarsi alle persone che assiste, invece di vedere aggiunte incombenze che nulla hanno a che vedere con il proprio specifico professionale.

Quindi la richiesta formulata al sindaco Pavan: Le chiediamo di fare un passo indietro rispetto alle sue dichiarazioni decisamente inopportune, in attesa che vengano formalizzate le sue scuse per aver consigliato agli infermieri di mettersi “un po’ a disposizione”. Gli infermieri, per sua informazione, sono a disposizione ogni giorno e ogni notte, nonostante la scarsa valorizzazione che appare palese da atti come quelli che lei sta portando avanti.

Ad ogni modo, nessun muro contro muro: la Siiet, infatti, si è detta disponibile ad un incontro per aiutare il sindaco, documenti alla mano, ad identificare le priorità su cui impegnarsi in materia, e se vorrà le saremo accanto nel percorso, per assicurare la salute alla cittadinanza, costruendo un sistema di emergenza extraospedaliero migliore dove gli infermieri siano impiegati correttamente.

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