Testimonianze Infermieri LP
Noi, infermieri in una casa di riposo costretti a fare di tutto e sotto un direttore generale che non ha nemmeno la laurea
. A raccontare quello che succede in una casa di riposo del Piemonte sono Luca e Anna, due nomi di fantasia. Hanno paura a uscire allo scoperto, perché temono ritorsioni e soprattutto hanno paura di perdere il lavoro.
Nella casa di riposo dove l’infermiere fa l’Oss e il direttore si sostituisce al medico
Siamo infermieri che lavorano come liberi professionisti in una casa di riposo del Piemonte – esordiscono Luca e Anna -. Ci scusiamo per l’anonimato, ma non vorremmo andare incontro a sospensioni o procedure di allontanamento
. I due spiegano quello che succede nel loro posto di lavoro. Il direttore generale, sprovvisto di laurea, condiziona fortemente il nostro lavoro interferendo in maniera inappropriata sulle nostre decisioni professionali e sul nostro piano di lavoro – si sfogano i due infermieri -. Ci dice di innestare fleboclisi, dove non ce n'è alcun bisogno, o decide se è il caso di effettuare o sospendere le diete per gli ospiti. Invece si dovrebbe occupare solo dell'amministrazione e non di problematiche sanitarie, mediche o infermieristiche
.
E i due non possono nemmeno contare sul direttore sanitario, descritto come completamente succube del direttore generale
al punto da essere condizionato nelle sue decisioni
. E come se non bastasse il coordinatore delle Oss è un fisioterapista
. Siamo un infermiere per turno a gestire l'assistenza di 70 ospiti
raccontano ancora. Altro che un infermiere ogni sei pazienti, come dovrebbe essere per evitare qualsiasi rischio! Abbiamo più volte chiesto l'introduzione di un altro collega a supporto dei turni e delle ore più impegnative (anche a tempo parziale) – dicono Anna e Luca -, ma ci è sempre stato negato, dicendo che esiste un capitolato d'appalto e una normativa regionale, che non permette l’assunzione di altro personale. Non ne siamo affatto convinti
.
A rendere ancora più complicato il lavoro nella casa di riposo è il demansionamento subìto costantemente dai due infermieri. Demansionamento latente ed esplicito – raccontano – siamo costretti ad aprire e chiudere l'ingresso della struttura, occuparci delle manovre di sblocco degli ascensori, spegnere e accendere le luci dei piani e spesso dobbiamo sostituirci alle Oss e alle loro mansioni, in mancanza del loro intervento. Siamo noi a idratare gli anziani, posizionarli correttamente e a fare piccole medicazioni, che potrebbero benissimo essere eseguite dalle operatrici
.
La speranza per Luca e Anna è che grazie a questo loro sfogo qualcosa si muovi, qualcuno cerchi di capire veramente in che condizioni si lavora nelle case di riposo.
Stablo
1 commenti
Paura di andare a lavoro
#1
Scusate, ma le conseguenze per gli infermieri che, bisognosi, sottostanno alle regole di questi folli direttori nell’ovvio caso che non riescano a completare tutte le loro mansioni e non possano, sempre per colpa dei direttori, seguire le corrette procedure ma debbano anzi sminuirsi a fare come ordina il capo, quali sono?