Jovanotti nel 2008 dedica la canzone “A te” alla figlia; la canzone è un chiaro ed emozionale riferimento all’amore che un padre nutre nei confronti della propria figlia. Allo stesso modo, questo contributo vuole gridare ad alta voce l’amore per la nostra professione a chi, nei prossimi mesi, deciderà di intraprendere un cammino formativo ricco di emozioni, edulcorato di speranze lavorative a breve termine e magari sottovalutato da chi, ottusamente ritiene ancora il nostro un mestiere, piuttosto che una professione.
Voi futuri infermieri avrete il compito di smuovere le coscienze altrui
Allora proprio a voi, futuri studenti di Infermieristica, vogliamo dedicare parte del nostro tempo libero, per dirvi chiaro e tondo che:
- la vostra professione non si valuterà in base all’abbigliamento che indosserete
- il vostro mezzo di trasporto probabilmente non sarà esattamente quella che si definisce una “macchina elegante e costosa”
- i vostri fine settimana non saranno sempre tutti divertimento e movida.
Non abbiate paura, però. Questo è quello che potrebbero pensare gli altri, quelli che il nostro mondo non lo conoscono.
Lo sforzo maggiore lo dovrete compiere voi stessi, la differenza sostanziale la seminerete e coltiverete voi, giovani futuri colleghi.
Toni Servillo, nel film “Viva la Libertà”, rivolgendosi ad un giovane ragazzo affermava: “Non aspettarti nessuna risposta, oltre la tua”. Ebbene proprio questo è il vostro futuro punto di partenza.
Dimenticavo una cosa, però: a differenza nostra, gli strumenti per “imporre” la vostra professionalità voi li avrete già.
Non sarete meri esecutori, sarete responsabili dell’assistenza.
In cambio noi vi chiediamo solo l’accortezza di non tornare indietro. Guardate sempre avanti. Fate in modo che anche i vostri futuri colleghi abbiano qualcosa di cui ringraziarvi. In bocca al lupo, futuri professionisti infermieri.
Non avrete “forse” medici legali che giudicheranno il vostro operato; avrete infermieri legali-forensi, ai quali chiedere anche aiuto.
Le vostre responsabilità avranno lo stesso peso di qualsiasi altro esercente una professione sanitaria.
Questa è la nostra eredità. Cosa vi chiediamo però in cambio?
Da futuri esercenti una professione intellettuale avrete un mandato ben preciso: smuovere le coscienze altrui.
Il vostro agire quotidiano, le vostre conoscenze, le vostre esperienze saranno sinonimo di professionalità.
I vostri utenti, malati, pazienti avranno voi come riferimento. Sarete in grado di rispondere sempre alle loro domande. Vi chiameranno Dottori; sarete interpellati per eseguire consulenze; magari avrete anche uno studio con fuori la vostra targa. Magari tante altre cose!
Ebbene, se questo sarà il vostro agire quotidiano, se questa sarà la vostra carta d’identità, il merito sarà anche nostro.
In cambio noi vi chiediamo solo l’accortezza di non tornare indietro. Guardate sempre avanti. Fate in modo che anche i vostri futuri colleghi abbiano qualcosa di cui ringraziarvi. In bocca al lupo, futuri professionisti infermieri.
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