L’intelligenza artificiale sta portando cambiamenti in tanti ambiti di vita, ma il suo contributo è sempre più evidente anche nell’assistenza sanitaria, dove comincia a portare il suo contributo nella pratica infermieristica. Gli infermieri si ritrovano, in maniera sempre crescente, a dover interagire con l’intelligenza artificiale, ovvero una nuova trasformazione digitale, che richiede competenze nuove e differenti. L’articolo di Park et al. (2025) dal titolo “Transforming nursing practice through cutting-edge AI in healthcare: Opportunities, challenges, and ethical implications” spiega il cambiamento che si sta verificando.
Medicina di precisione
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L’integrazione tra IA e assistenza infermieristica è un importante cambiamento di paradigma, che permette nuove opportunità di miglioramento dell’assistenza, ma rimette in gioco anche la professione.
La medicina di precisione è una tipologia di medicina personalizzata e mirata sul singolo soggetto, che tiene conto delle differenze individuali.
Questa tipologia di medicina, guidata dall’IA, sta rivoluzionando l’assistenza ai pazienti, attraverso la personalizzazione sulla base di fattori genetici, stili di vita e ambiente. Tuttavia, questo richiede all’infermiere di gestire un sistema di cura che diventa sempre più complesso e personalizzato.
Due nuove tecnologie, la CRISPR – Cas9 (approccio di ingegneria genetica che permette di modificare il DNA delle cellule) e la terapia con cellule T CAR (approccio terapeutico per pazienti con malattie immunologiche), insieme agli strumenti di IA stanno pian piano modificando la gestione dei pazienti.
Progressivamente le attività infermieristiche routinarie si stanno riducendo e sono richieste competenze sempre nuove. Gli infermieri devono avere nuove conoscenze sulla genetica; devono essere in grado di interpretare le informazioni generate dall’IA e devono essere in grado di adattare rapidamente i piani di cura, in tempo reale e con trattamenti personalizzati.
L’IA nella diagnostica per immagini
Uno dei principali sviluppi dell’IA si è evidenziato nell’imaging diagnostico, soprattutto in ambito radiologico, dove sono presenti alcuni algoritmi in grado di rilevare in maniera estremamente accurata errori e anomalie.
L’utilizzo dell’IA in ambito radiologico può migliorare l’analisi a raggi X, delle RMN e delle scansioni TC, accelerando il percorso di cura e fornendo informazioni in maniera più tempestiva.
Documentazione sanitaria automatizzata basata sull’elaborazione del linguaggio naturale
L’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, natural language processing) permette all’IA di interpretare dati clinici, riducendo l’attività amministrativa, e organizzando i dati in cartelle cliniche elettroniche. Questo aiuta l’infermiere a concentrarsi maggiormente sull’assistenza diretta al paziente, e dedicare meno tempo alla documentazione. Tuttavia, anche questa attività richiede un’accurata vigilanza.
AI generativa nella redazione di referti medici
Alcuni modelli di intelligenza artificiale generativa, come i modelli di linguaggio di grandi dimensioni, vengono utilizzati per redigere referti medici e riassumere le notizie sul paziente. Questi strumenti sicuramente riducono il carico di lavoro legato alla documentazione, ma è fondamentale la supervisione.
Telemedicina basata sull’intelligenza artificiale
La telemedicina basata sull’intelligenza artificiale sta trasformando l’erogazione dell’assistenza sanitaria, perché è in grado di effettuare triage da remoto, formulare diagnosi iniziali e raccomandazioni di trattamento.
IA e nuovi farmaci
L’IA sta contribuendo alla scoperta dell’azione di farmaci su alcuni target biologici, ed è così in grado di accelerare l’immissione sul mercato di nuovi farmaci.
Calcolo quantistico e IA
L’IA permette di elaborare dati clinici molto complessi, ad una velocità elevata. In particolare, i dati elaborati riguardano la genomica, e quindi i dati genetici, migliorando così i tempi di diagnosi e trattamento.
Gemelli digitali in sanità
I gemelli digitali sono rappresentazioni virtuali dei pazienti, che permettono all’operatore sanitario di simulare e prevedere i risultati sui pazienti, ottimizzare la pianificazione dell’assistenza, e personalizzare i trattamenti in base alla sua storia clinica.
I gemelli digitali forniscono un’anteprima dello stato di salute del paziente, e danno avvio a nuove possibilità di cura. Tuttavia, l’infermiere deve essere in grado di mantenere il suo grado di personalizzazione dell’assistenza e il “tocco umano”, e far sì che la tecnologia non si sostituisca al lavoro dell’infermiere.
IA e assistenza infermieristica
L’integrazione tra IA e assistenza infermieristica è un importante cambiamento di paradigma, che permette nuove opportunità di miglioramento dell’assistenza, ma rimette in gioco anche la professione infermieristica.
Con l’IA gli infermieri devono sviluppare nuove competenze, come ad esempio l’acquisizione ed elaborazione dei dati, la loro interpretazione e le soluzioni fornite. È quindi necessario che l’assistenza infermieristica futura preveda una formazione diversa, ma che sia in grado, tuttavia, di mantenere e preservare gli elementi umani essenziali legati alla figura dell’infermiere.
È infatti fondamentale ricordare che, a differenza del professionista, l’IA non può sostituirsi nella cura e nell’empatia. Non è inoltre al momento in grado di integrare i suoi risultati con aspetti etici, valori umani e intuizione professionale.
Ciò che è sicuramente auspicabile in un futuro non lontano è un’integrazione olistica dell’IA con la pratica infermieristica, al fine di migliorare l’assistenza, gli esiti e rinforzare il ruolo dell’infermiere nel fornire un’assistenza di alta qualità.
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