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editoriale

Siamo tutti mancanti

di Ferdinando Iacuaniello

Perché l’infermieristica di base, le cure mancate, sono di nostra competenza. Punto. E questo non ha alcun nesso causale con l’automatica regressione al fantomatico mansionario. Significa, piuttosto, quello che dovrebbe essere: essere realmente responsabili dell’assistenza e, se necessario, attribuire compiti all’Oss.

Loredana Sasso va difesa e preservata

Siamo tutti deficienti.

Non avrei mai voluto arrivare a fare questa affermazione, perché non dovrei essere io a difendere le parole dette - e mal interpretate dai più – da Loredana Sasso, professoressa ordinaria MED 45 e ricercatrice.

A farlo dovrebbe essere la comunità infermieristica. E non mi riferisco a quella dei social network, da dove si è innescato l’ennesimo polverone poco lusinghiero per tutti, ma a coloro che si sono assunti la responsabilità istituzionale di rappresentare l’infermieristica italiana.

Al di là delle posizioni di alcuni o di altri, però, quello che vorrei fare è riportare l’attenzione sui fatti.

Quanto affermato dalla professoressa Sasso va difeso e preservato. I comuni mortali (come me) hanno bisogno di tempo per digerirlo. E magari di più somministrazioni per una cura definitiva.

Superare ostacoli sempre più grandi fa parte dell’istinto dell’essere umano, alla ricerca di una gratificazione che lo spinge costantemente a superarsi. Questo ha garantito un continuo sviluppo, ma affinché si possa parlare di una reale evoluzione si deve passare dal vago al definito.

La polemica, invece, è stata costruita da chi si lascia annebbiare dal bisogno di riscatto, ma dimentica il fulcro dell’assistenza: il paziente.

L'infermieristica evolve quando evolve la capacità di soddisfare i bisogni del paziente, quando li riconosciamo, quando li vediamo (L. Sasso)

Le missed care emerse dallo studio RN4CAST

Perché le cure mancate, sono di nostra competenza. Punto. E questo non ha alcun nesso causale con l’automatica regressione al fantomatico mansionario.

Significa, piuttosto, quello che dovrebbe essere: essere realmente responsabili dell’assistenza e, se necessario, attribuire compiti all’Oss.

Chi ha approfittato delle parole della Sasso e ne ha fatto una campagna mediatica con la quale dirottare l’attenzione sull’argomento più nazionalpopolare del momento ha perso ancora una volta l’occasione di fare un passo in avanti verso la cultura. Condivisa e condivisibile.

La pigrizia intellettuale, l’aridità di pensiero, il riduzionismo del continuo bellum omnium contra omnes. Siamo ancora qui.

E allora sì, siamo tutti deficienti. Siamo tutti mancanti.

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