Avrebbe favorito parenti ed amici prenotando loro visite mediche gratuite, senza pagamento dei ticket sanitari, e sottraendo indebitamente confezioni di farmaci ospedalieri dal reparto in cui lavorava. Sono queste le accuse che hanno portato al licenziamento in tronco di un'infermiera dipendente dell'Asl Toscana Centro, in servizio presso le Cure intermedie del Ceppo di Pistoia. Ad aggravare la posizione della donna, professionista molto conosciuta nell'ambiente ospedaliero, è il suo ruolo di coordinatrice che le consentiva una maggiore facilità di accesso ad una serie di servizi.
Infermiera coordinatrice licenziata dall’Asl Toscana Centro
Secondo quanto ricostruito dall'organismo di controllo dell'azienda, l'indagine interna sarebbe partita dopo che l'Asl si è accorta sia di una mancanza di medicinali in magazzino sia di visite gratuite erogate ad alcuni utenti.
Si è riusciti a risalire all'infermiera in questione poiché, incrociando tutti gli elementi in possesso, le persone che ne beneficiavano risultavano legate a lei da un grado di parentela o da un rapporto amicale.
Se gli addebiti dovessero risultare confermati al termine dell'istruttoria, l'Ordine si riserva di fare tutti gli accertamenti previsti in questi casi e prendere i relativi provvedimenti disciplinari a tutela della dignità e del rispetto della figura professionale dell'infermiere
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Così l'Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale di Firenze e Pistoia esprimendo in una nota il disappunto per la vicenda dopo aver appreso la notizia dalla stampa. Sui fatti i vertici aziendali non hanno sinora rilasciato dichiarazioni.
Il caso non si limita alla perdita del posto di lavoro, ma potrebbe avere anche risvolti penali qualora l'Azienda sanitaria decidesse di procedere altresì con una denuncia, avviando un iter giudiziario una volta concluse tutte le opportune verifiche.
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