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aggressioni in ospedale

UK: videocamera sulla divisa contro la violenza

di Federico Cucci

Alcuni operatori sanitari del dipartimento di emergenza dell’Oxford University Hospital (OUH), adeguatamente formati, indosseranno sulla divisa una telecamera in piena vista. La telecamera, più piccola di uno smartphone, sarà accesa solo se necessario e dopo aver informato chi verrà ripreso. L’obiettivo è quello di scoraggiare il fenomeno delle aggressioni, per la sicurezza del personale, dei pazienti e dei visitatori. L’aggressività e gli abusi nei confronti del personale sanitario non saranno più tollerati in nessuna circostanza ha affermato Sam Foster, direttore infermieristico presso OUH.

La campagna di sensibilizzazione 2022 contro la violenza

La telecamera indossata dagli infermieri in UK, per scoraggiare il fenomeno delle aggressioni

La decisione dell’Oxford University Hospital rientra nell’ambito della campagna “There's No Excuse” – Non ci sono Scuse – lanciata nelle scorse settimane, visto l’aumento degli episodi di violenza, non solo fisica ma anche verbale, che nel 2021 sono raddoppiati rispetto al 2020.

In Italia la situazione è sempre più critica, nonostante il Decreto-legge antiviolenza entrato in vigore dal settembre 2020, i casi sono in aumento. Se da un lato è stata proclamata dal Ministero della Salute la Giornata contro la violenza sui sanitari, che si celebrerà il 12 marzo, dall’altra parte le notizie di aggressioni sono ormai quotidiane. Uno studio pubblicato sul Journal of Psychopathology nel maggio 2021 mette in evidenza che su 222 operatori sanitari di pronto soccorso intervistati, 191 (86%) hanno subíto un’aggressione e il 37,4% percepisce il proprio ambiente di lavoro come non sicuro.

Le iniziative proposte sono diverse, lo ricordiamo nel mese di gennaio del 2020, la regione Campania aveva dotato alcuni mezzi del 118 di telecamere a 360° e qualche mese dopo anche la regione Sicilia. Ma non tutti gli interventi promessi per salvaguardare l’incolumità degli operatori sono stati attuati e ci si ritrova nella situazione in cui gli operatori sanitari rischiano, sempre più, il burnout e aumenta il desiderio di lasciare la professione.

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