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Catania: infermiera 40enne aggredita da un paziente

di Redazione Roma

La professionista sanitaria, in servizio presso il Pronto soccorso del Cannizzaro, ha riportato la rottura del tendine del dito di una mano. Per lei una prognosi di 40 giorni e un intervento chirurgico al quale si sottoporrà nelle prossime settimane. Ad aggredirla un 55enne muratore, condotto in ospedale poiché aveva dato in escandescenza e per questo necessitava di visite. Intanto a Brindisi, un medico è stato picchiato dal figlio di una donna morta per Covid.

Infermieri aggrediti nel sud Italia

Infermieri aggrediti nel sud Italia (seppur quella delle violenze contro i sanitari sia una piaga nazionale e non). L’ultimo caso, infatti, dopo quelli avvenuti in Campania e Puglia riguarda la Sicilia. Localizzando: ospedale Cannizzaro di Catania, dove un’infermiera in servizio al Pronto soccorso, poco più che quarantenne, ha subito la rottura del tendine del dito di una mano. Si tratta di una lesione per la quale ha ricevuto una prognosi di 40 giorni e che costringerà la professionista sanitaria a sottoporsi, nelle prossime settimane, a un delicato intervento chirurgico per recuperare la funzionalità (quantomeno parziale) della parte interessata. Ad aggredirla è stato un 55enne muratore catanese che, a seguito di un forte attacco d’ira – l’uomo era sceso in strada urlando e imprecando – veniva trasportato in ambulanza al Pronto soccorso dell’ospedale per essere visitato.

Giunto in ospedale, non senza difficoltà per i carabinieri che erano con lui, appariva più collaborativo: al triage si lasciava sottoporre al tampone per verificare un’eventuale positività al Covid, quindi, veniva preso in carico dal personale medico di turno. Ma appena i militari si sono allontanati, certi che fosse tutto rientrato, l’uomo è andato di nuovo su tutte le furie, aggredendo l’infermiera e spezzandole il tendine del dito di una mano. A quel punto, sollecitata, la polizia municipale è intervenuta conducendo l’esagitato in un altro ospedale per un Tso. Allo stato attuale non pare che siano state assunte ulteriori iniziative nei suoi confronti seppur, con ogni probabilità, l’uomo verrà denunciato per i reati di lesioni gravi e interruzione di pubblico servizio. Certo, dal prossimo 12 marzo, ogni anno, si celebrerà la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Ma l’emergenza è più che mai attuale.

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