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aggressioni in ospedale

Milano, positivo al Covid aggredisce un infermiere

di Redazione Roma

Un 53enne, ricoverato al Policlinico perché positivo al Covid, ha colpito con una testata in faccia un infermiere. Non sono ancora chiari i motivi dell’aggressione. Caso analogo al Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, dove un operatore in servizio è stato aggredito da un paziente stanco di aspettare il proprio turno.

Ancora aggressioni negli ospedali e nei Pronto soccorso

Un 53enne, ricoverato al Policlinico di Milano per Covid, ha colpito a testate un professionista sanitario di 47 anni. Non sono tutt’ora chiare le ragioni del gesto, tant’è che l’aggressore rimane ricoverato all’interno del reparto di malattie infettive in attesa che l’infermiere formalizzi la propria denuncia. Stando a quanto ricostruito, tra i due sarebbe sorto un litigio per ragioni non precisate, ma ad ogni modo riconducibili al Covid-19 (in qualche maniera, l’episodio ricorda quello avvenuto a dicembre all’ospedale San Camillo a Roma, dove un 44enne positivo al Covid-19 era fuggito dal reparto, aggredendo alcune infermiere che tentavano di fermarlo e distruggendo diverse apparecchiature). All’apice della lite nel capoluogo lombardo, il 53enne ha colpito a testate l’infermiere e, nel momento in cui due colleghe sono intervenute per farlo calmare, le ha minacciate. Arrivati sul posto, i carabinieri hanno riportato la calma e identificato l’aggressore, nei confronti del quale non è stata ancora sporta denuncia (seppur sarebbe questione di ore). Nel frattempo, l’infermiere se l’è cavata facendosi medicare in loco le contusioni al volto causategli dall’aggressore.

Intanto oggi gli infermieri di tutta Italia scendono in piazza per aderire allo sciopero proclamato dal NurSind. A Milano i manifestanti si sono ritrovati davanti al Pirellone per un flash mob (la stessa forma di protesta è andata in scena pochi giorni fa all’ospedale dei Pellegrini di Napoli, proprio a ragione dell’ennesima aggressione nei confronti dei professionisti sanitari). Le rivendicazioni alla base della mobilitazione nazionale sono chiare: Condizioni di lavoro non più accettabili, assenza del riconoscimento delle competenze, rilevanti carenze d’organico.

Certamente il problema delle aggressioni ai sanitari non è da meno – lo stesso Nursing Up ha parlato di ospedali come ring – e sulla questione di Milano è intervenuta Isa Guarneri della Fp Cigil, comparto Sanità: Le amministrazioni degli ospedali dovrebbero investire in sicurezza. Basterebbe anche solo incrementare il personale. Meno sono i lavoratori, più si ritrovano a essere soli con i pazienti, anche quelli più problematici.

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