Per lo sforamento dei tetti di spesa relativa al personale sanitario, all’ospedale Santa Maria di Terni è stato imposto il blocco totale delle assunzioni, incluso il turnover. La conferma arriva dal direttore generale Andrea Casciari, in carica da pochi giorni. I sindacati non ci stanno ed esprimono tutto il proprio sconcerto: Situazione che da qui a pochi mesi potrebbe implodere
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Assunzioni bloccate a Terni: stop a 20 infermieri e 12 Oss
Uno stato di cose, quello attuale, che comporta il mancato rinnovo dei contratti di 12 operatori socio sanitari. Inoltre, entro la fine del 2022, per varie ragioni l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni perderà circa 20 infermieri ed è in forse il rinnovo del personale Covid pari a circa 30 unità
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Questa la denuncia di Giorgio Lucci e di Mauro Candelori, rispettivamente segretario generale Fp Cgil e segretario Uil Fpl di Terni. A questo punto rimangono in standby i processi di stabilizzazione possibili con la legge Madia per l’anno 2023 – proseguono – e restano tali anche le nomine dei primari in almeno dieci strutture importanti. Parliamo di direttori che rappresentano un elemento essenziale per una buona organizzazione e una ripresa di attrattività dell’azienda per le regioni limitrofe
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Una notizia che, come anticipato, è stata confermata dal direttore generale Andrea Casciari, insediatosi da pochi giorni al posto dell’uscente direttore Pasquale Chiarelli.
Riprendono Lucci e Candelori: Se attualmente la situazione dell’ospedale è a dir poco precaria, da qui a qualche mese potrebbe implodere, con la conseguenza di un’ulteriore riduzione dei servizi e chiusura di reparti. Del colloquio avuto con il direttore abbiamo apprezzato la trasparenza sui dati, che attestano purtroppo quanto da tempo affermavamo: l’azienda ha una grande maggioranza di indici di performance del tutto negativi, appesantiti anche dal mancato filtro del territorio (quindi della Usl 2), che di fatto ha imposto all’azienda un carico di lavoro enorme a partire dal Pronto soccorso
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Infermieri del Pronto soccorso in affanno in tutto il centro Italia, dalla Toscana alle Marche all’Umbria, appunto. Pertanto, considerata l’impossibilità – quantomeno allo stato attuale – di implementare il personale sanitario, quali sono i filoni di interventi che l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni intende seguire?
Spiegano i due sindacalisti: Una rivisitazione dell’organizzazione interna, che necessita di una forte e costante collaborazione della dirigenza medica, in particolare per ovviare al fenomeno dei letti nei corridoi e delle liste di attesa; e un rinnovato e fattivo rapporto con l’Usl 2, a partire da una maggiore presa in carico dei pazienti cronici a domicilio, con un utilizzo totale e diretto dell’ospedale di Narni e del centro geriatrico per i pazienti con malattie croniche, che non hanno necessità di ricevere una assistenza particolarmente complessa
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Pronta la replica dei vertici dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni: Per quanto riguarda il personale, nel corso dell’incontro è stato confermato che l’azienda rispetta in pieno i dettami della Legge Madia in merito alle stabilizzazioni. Sul fronte delle assunzioni, su cui l’attenzione del Santa Maria è sempre massima, è stato rappresentata la necessità di un processo comunicativo/autorizzativo regionale, al fine di garantire le esigenze di assunzioni nel rispetto dei tetti di spesa
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