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Senigallia, infermiera salva bambino dall'annegamento

di Redazione

Un bimbo di sette anni rischiava di annegare domenica scorsa nelle acque di Senigallia. Provvidenziale l’intervento di Daniela Naldi, infermiera di Pronto soccorso in vacanza nelle Marche, che ha prontamente messo in pratica le manovre di primo soccorso. Non respirava, era cianotico. Ho agito d’istinto, ma ho fatto solo il mio lavoro. Ora il piccolo è fuori pericolo: Conta solo questo.

Infermiera in vacanza salva bimbo dall'annegamento: Ho fatto il mio lavoro

L'infermiera ha praticato le manovre di primo soccorso sul bambino dopo che il bagnino lo aveva portato a riva

Trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Questo l’unico merito che Daniela Naldi, 45 anni, infermiera, si sente di avere, perché ho fatto solo il mio lavoro, mettendo in pratica le manovre di primo soccorso che ho imparato ai vari corsi.

Questo il commento a caldo dell’infermiera del Pronto soccorso del Rizzoli di Bologna, le cui vacanze si sono rivelate provvidenziali per un bambino di sette anni che rischiava di annegare nelle acque di Senigallia.

È successo tutto intorno alle 14.00 di domenica 13 agosto, quando il piccolo di sette anni ha accusato delle difficoltà mentre si trovava in acqua. A dare l’allarme, un ambulante di passaggio che ha notato la situazione.

Immediato l’intervento del bagnino, che ha portato a riva il ragazzino dove, ad attenderli, c’era l’infermiera, a Senigallia per le sue vacanze estive.

Ho visto che chiedevano aiuto e sono corsa, ho agito d’istinto – ha spiegato Daniela a Il Resto del carlino – Il bambino era incosciente e cianotico in viso, non respirava e il polso era molto debole. Allora, da supino, gli ho praticato una manovra per fargli uscire l’acqua dalla bocca: ne aveva bevuta tanta.

Subito dopo ha pianto – continua Daniela – ha aperto gli occhi e ha vomitato, mentre il polso era più celere.

All’arrivo dell’ambulanza il bimbo era già cosciente e non è stato necessario l’ossigeno. So che è fuori pericolo, conta solo questo, commenta l’infermiera.

I genitori mi hanno chiamato per ringraziarmi, ma ho fatto solo il mio lavoro

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