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San Matteo, stop vincolo esclusività infermieri fino al 2025

di Redazione

Arrotondare lo stipendio da infermiere (ma anche, ad esempio, da ostetrica) lavorando ancora, oltre i turni nei reparti del San Matteo: sarà possibile, fino al 31 dicembre 2025. Questo perché, sulla scia delle indicazioni contenute nel Dl 34/2023 (cosiddetto Decreto Bollette), il Consiglio di amministrazione del policlinico ha approvato un regolamento che consente agli esercenti le professioni sanitarie di svolgere altre attività al di fuori dall’ospedale (seppur a precise condizioni).

Cda Policlinico approva regole libera professione fino al 31 dicembre 2025

Policlinico San Matteo di Pavia

Sono circa 1.500 - tra infermieri, ostetriche, tecnici della riabilitazione e altri professionisti sanitari del comparto assunti a tempo determinato e indeterminato dal San Matteo (part time esclusi) - i dipendenti che potranno fare richiesta per lavorare anche presso altre strutture o privati cittadini che hanno bisogno delle loro competenze.

Il regolamento approvato dal cda consente di svolgere attività libero professionali in altre strutture pubbliche, anche del sistema sanitario nazionale, di intrattenere rapporti di lavoro autonomo instaurati con strutture private, anche accreditate, permette le attività libero professionali a favore di singoli utenti.

Come da decreto legge 30 marzo 2023, l’attività extra-ospedale è sottoposta ad autorizzazione rilasciata secondo specifici criteri: tra questi, le normative in merito all’orario di lavoro e la priorità è che non si verifichino vengano interferenza con le attività ordinarie già svolte all’interno del San Matteo, che rimangono prioritarie.

C’è da comprendere quanto tempo resta ai dipendenti a margine dei turni massacranti che già fanno in reparto - afferma a la Provincia Pavese Patrizia Sturini del sindacato Fp Cgil -. Infermieri e operatori sanitari vanno pagati di più a parità di ore lavorate, non aprire alla libera professione per lavorare ancora sacrificando il riposo. Regione sta mettendo sul piatto fondi per abbattere le liste d’attesa: se ci sono soldi per quello ci sono anche per rivedere i contratti degli infermieri e gli altri operatori sanitari.

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