Noi infermieri siamo ormai nel dimenticatoio. Ogni giorno lavoriamo in trincea, quando iniziamo il turno mettiamo un coltello tra i denti per poter affrontare le pesantissime situazioni di stress a cui ci sottopongono le condizioni attuali in cui svolgiamo la nostra professione
. Così alcuni infermieri in servizio presso il Pronto soccorso dell'ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia esprimendo la propria esasperazione e lanciando l'allarme sulla grave carenza di personale, sulla pesante organizzazione dei turni di lavoro e sui continui episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari.
Personale ridotto all'osso, infermieri dello Jazzolino allo stremo
Nel nosocomio calabrese il personale sarebbe ridotto all'osso, fortemente sotto stress, a rischio aggressioni e costretto a turni massacranti per garantire comunque, nonostante le numerose criticità segnalate da tempo, l'adeguato funzionamento dei reparti e l'assistenza ai pazienti.
Nonostante tutto, siamo trattati come dei nullafacenti - continua la nota in cui si lamenta l'inciviltà di alcuni cittadini -. Siamo quasi una categoria discriminata anche dalle figure che si trovano a lottare nel nostro stesso reparto
, sottolineano descrivendo un ambiente lavorativo difficile in cui, precisano, la sinergia e la collaborazione tra tutto il personale dovrebbe essere fondamentale per creare quelle condizioni di serenità necessarie ad affrontare con lucidità e prontezza le emergenze e gestire tutti i delicatissimi casi che entrano quotidianamente in Pronto soccorso
.
Segnalano inoltre che, essendo già sottodimensionati ed avendo a carico l'Emergenza, non riescono a gestire anche la Medicina d'Urgenza, dove serve un determinato numero di personale. Il boarding (quota di pazienti che sono già stati valutati dallo specialista in medicina d'urgenza e per cui è stata data l'indicazione di ricovero ma che restano in carico al personale del Pronto Soccorso per mancanza di posti letto nei reparti) inoltre ha tolto un medico per la presa in carico dei codici bianchi. Si tratta di un duro colpo che ha privato noi infermieri di una spalla al triage
, concludono denunciando che mancano altresì operatori sociosanitari: Ci danno un forte sostegno, non manchiamo di ringraziarli, ma sono pochi
.
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