Vittoria per sei mamme-infermiere nella battaglia legale contro l’Asst di Lodi. Nel 2015 avevano subito la trasformazione del loro contratto da part-time a tempo pieno: una scelta univoca presa dall’ospedale di Lodi, senza però validi motivi. E il giudice del lavoro di Milano ha dato ragione alle lavoratrici: hanno diritto al part-time.
Sì del giudice alle mamme infermiere: Hanno diritto al part-time
Sei infermiere, che da anni lavorano tra le corsie dell’Asst di Lodi – tra cardiologia, nefrologia, pneumologia e dialisi – tra maggio e luglio 2015 si erano viste trasformare il contratto di lavoro da part-time a tempo pieno. Una decisione presa in maniera univoca dall’Azienda, senza nemmeno consultare le dipendenti e senza validi motivi.
Solo pochi mesi dopo, a dare manforte alla decisione dell’Azienda, era arrivata la decisione del giudice del lavoro di Lodi: un fulmine a ciel sereno.
A ribaltare tutto però è stata la decisione del giudice del lavoro d’Appello di Milano, che ha accolto le richieste delle infermiere.
Si tratta di sei donne – una delle quali ha anche un’invalidità riconosciuta all’80% - che hanno tutto il diritto di ottenere il part-time.
Commenta così il segretario provinciale Confsal – che ha seguito la vicenda fin dalle prime battute – Stefano Lazzarini.
In questi due anni di contenzioso, una delle infermiere è stata costretta a licenziarsi perché non poteva continuare a lavorare in quelle condizioni - spiega Lazzarini a Il Giorno -. È una vergogna. Questa vicenda è una questione di buonsenso e di diritti: tutte hanno figli minori ed enormi difficoltà, una di loro ha persino un’importante invalidità. Finalmente è stata fatta giustizia. Credo sia grave che a Lodi non vengano rispettate le norme per tutelare le lavoratrici. Con questa sentenza, ora, le cinque infermiere rimaste sono tornate lavorare con il contratto part-time che spetta loro di diritto
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