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Sindacato Infermieri

Nursind: valorizzare infermieri in Legge di Bilancio

di Redazione Roma

Così in una nota il segretario nazionale del sindacato, Andrea Bottega, secondo il quale la manovra in questione rappresenterà la vera, tangibile prova del nove per la classe politica. Auspichiamo che il nuovo Parlamento e il futuro Governo pongano subito al centro delle priorità il nostro Servizio sanitario nazionale.

Bottega: Dal nuovo Governo ci aspettiamo la valorizzazione degli infermieri

Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind

Dal nuovo Governo ci attendiamo che i professionisti sanitari vengano valorizzati. Di infermieri si è letto poco in ogni programma elettorale. Ma oggi, archiviate le elezioni, c’è poco tempo da perdere. Come fa presente il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, auspicando che il nuovo Parlamento e il futuro Governo mettano subito al centro delle priorità il nostro Servizio sanitario nazionale. Bisogna correre sulla sanità, già Cenerentola di questa campagna elettorale lampo.

Due settimane fa, dunque prima della conclusione delle elezioni politiche 2022 – con la coalizione capeggiata da Fratelli d’Italia uscita dalle urne forte del 44.5% dei consensi – il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma aveva formulato una serie di richieste alla politica e, in parallelo, si era appellato a Regioni, Governo e agli esponenti del futuro Parlamento che devono guardare, finalmente, con occhi diversi gli infermieri e le altre professioni sanitarie. E agire come non ha mai fatto finora. Ora tocca a Giorgia Meloni rispondere alle problematiche degli infermieri.

In particolare, Bottega fa presente che il Nursind (il sindacato, insieme a Cgil, Cisl, Uil e Fials, ha annunciato la mobilitazione nazionale a Roma – il prossimo 29 ottobre – di tutte le lavoratrici e lavoratori che operano in sanità, nel pubblico, nel privato e nel terzo settore) guarda con apprensione soprattutto alla Legge di Bilancio. Secondo il segretario nazionale questa manovra sarà decisiva per la classe politica, tanto da definirla una vera e propria prova del nove da affrontare e superare.

Siccome il contratto che stiamo per chiudere è già scaduto – incalza – e non considera gli effetti pesanti dell’inflazione, ci aspettiamo uno stanziamento di risorse ad hoc. Siamo consci che il tesoretto a disposizione non sarà ingente. Proprio per questo occorre un segnale di responsabilità da parte del legislatore nell’indirizzare i fondi, guardando alle priorità.

L’emergenza legata alla pandemia per il Covid-19 ha fatto riemergere la rilevanza di un Ssn pubblico e universalistico garantito dalla fiscalità generale. Esplicitando lacune ancora pesanti a livello di assistenza territoriale. Ma non può esserci alcun rafforzamento del nostro Servizio sanitario nazionale se non si investe, senza indugi, sul personale.

Prima di tutto su quello infermieristico – chiosa Bottega –, paghiamo una carenza d’organico che, unita a un’autentica valorizzazione della professione, ancora tutta da realizzare, sta generando una crescente disaffezione per questo mestiere e rischia davvero di compromettere la tenuta del sistema, oltre che di vanificare tutti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La stessa Fnopi ha più volte ribadito che senza infermieri non decolla il Pnrr. È necessario che il Governo intervenga in modo incisivo, sia sui numeri sia sulla formazione e il riconoscimento professionale, ha più di una volta ribadito Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi.

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